Le weekend: a Parigi per ricominciare

Esce il film “Le weekend” ritratto di una coppia matura che approfitta di un fine settimana a Parigi per ridiscutersi.

Le weekend: Lui e lei a Parigi

Marito e moglie più sui sessanta che sui cinquanta prendono il treno veloce che da Londra porta a Parigi per trascorrere un fine settimana nella capitale francese a trent’anni dal loro matrimonio. Ma i due giorni francesi servono per riportare a galla i malumori e le incomprensioni che la coppia si trascina da anni e che l’apparente spensieratezza della Ville Lumière  non riesce a fugare. Scritto da Hanif Kureishi, scrittore e drammaturgo britannico che ha già visto altri suoi lavori sul grande schermo, il film è un ritratto malinconico e appassionante di un matrimonio imperfetto anche se non necessariamente allo sfascio, che al contempo ripensa alla generazione di chi, nato tra la fine degli anni Quaranta e gli inizi degli anni Cinquanta,non riesce ad accettare una esistenza normale e meno eccessiva così come sognato in giovinezza.

E Parigi sta a guardare

La pellicola, di stampo teatrale, è una commedia introspettiva che punta sul dialogo più che sull’azione. I due protagonisti sono sulla scena praticamente dalla prima all’ultima sequenza sono perfetti nel ruolo della classica coppia quasi scoppiata: lui, Nick docente universitario congedato per aver trasceso nel politically uncorrect con una ragazza di colore, è avaro, alla ricerca di una nuova intesa sessuale con la consorte e immalinconito dalla vita, lei, Meg, insegnante alle superiori, è insofferente, algida e in cerca di continue conferme. Tra una discussione e l’altra si inserisce tra loro un vecchio amico di lui, lo yankee Tom, più giovane, economista rampante e logorroico che frequenta l’Intelligencija parigina coinvolgendoli in un ricevimento che servirà a far comprendere ai due che forse non tutto è perduto. E intanto Paris regarde ( Parigi sta a guardare) grazie alla magnifica fotografia che sottolinea i suoi indimenticabili skylines e i caratteristici saliscendi immortalati nel passato recente anche da Woody Allen in Midnight in Paris.

Tre personaggi  perfetti

Jim Broadbent, Lindsay Duncan e Jeff Goldblum sono il trìo di interpreti che dividono la scena nella pellicola. Jim Broadbent, naso rosso e aspetto trasandato interpreta il tipico inglese della low middle class che malgrado titoli e buona retribuzione soffre  malcelatamente del complesso di Scrooge, Lindsay Duncan è la classica donna che passata la mezz’età tenta di rimanere piacente mentre Goldblum è lo stereotipato americano di Manhattan imbevuto di cultura europea che crede superiore a tutto e pertanto afflitto da una presunta sindrome di inferiorità. Ottime interpretazioni ma una certa lentezza non permette al film di spiccare il volo. Occasione persa.

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