Bittersweet Life è un film del 2005 diretto da Kim Ji Woon con protagonisti Lee Byung Hun (doppiato da Luca Ward), Shin Min A e Hwang Jung Min. Il film è stato presentato fuori concorso al 58° Festival di Cannes ed è disponibile su Amazon Prime.
Bittersweet Life
Sun Woo è un affiliato della mafia sudcoreana e possiede un albergo. Un giorno il suo boss gli affida una missione, controllare la sua fidanzata e in caso di infedeltà, ucciderla. Col passare del tempo però, Sun Woo si innamora di He Soo, la ragazza del boss e decide di mentire al suo capo. Questa sua decisione gli costerà la vita e l’amore si trasformerà in vendetta…
L’eleganza di un Noir
Bittersweet Life è un film raffinato, di rara bellezza ed eleganza. Ha il compito di creare un’atmosfera nostalgica per ricreare il perfetto stile dei film noir del passato. Nonostante utilizzi un genere visto e rivisto migliaia di volte, ovvero il mondo “gangsteriano“, risulta essere un film pulito con una trama semplice e lineare che sorprende nel finale con la classica “vendetta“.
Kim Ji Woon trasforma la violenza in un elegante racconto, come
elegante è il protagonista del film, e una storia d’amore in un turbine di tradimenti e vendette. È un ritorno al Noir classico, ricco di umorismo e scene curate nei minimi particolari, tralasciando le inquadrature in prima persona, concentrandosi di più sui dettagli.
Bittersweet Life, l’amore criminale
La storia d’amore del film è diversa da quelle a cui siamo abituati. In genere l’amore salva, protegge e tutto è bene quel che finisce bene. L’amore qui invece è simbolo di distruzione per l’uomo, che perde tutto, ogni cosa, e si lascia sprofondare nell’oblio. Capita a tutti di innamorarsi nella vita, ma immaginate di innamorarvi della compagna del vostro capo, o del vostro amico, una tragedia!
E qui succede proprio questo, un amore trasforma un elegante gangster movie in un film alla Tarantino, ricco di violenza, sangue e combattimenti. Così come non vi è speranza per l’amore, che risulta essere cupo e tenebroso, anche il film andando avanti diventa sempre più tedioso e ombroso, con scene surreali e crudeli (come quella in cui il protagonista viene sepolto vivo).
Il regista non strizza l’occhio solo a Tarantino, ma anche a Wong Kar Wai, utilizzando spesso le sue tecniche di regia come per esempio l’illuminazione e l’utilizzo di fotogrammi evocativi e metaforici (come il primo piano sul
tergicristallo dell’auto, mentre il protagonista viene seppellito vivo). Bittersweet Life è un racconto su un’amore impossibile, criminale, che si adatta egregiamente sulle note di un Noir. “Si innamorò della donna sbagliata e la sua vita divenne un inferno.“
Giudizio personale su Bittersweet Life
Personalmente ho apprezzato davvero tanto questa pellicola, perché ha un’estetica e una fotografia che colpisce moltissimo. A tratti ricorda capolavori come Pulp Fiction o Le iene, perché nonostante la trama sia semplice è contornata da violenza e umorismo tipico proprio di Tarantino per l’appunto.
Ha una fotografia ricercata ed elegante, i paesaggi e le strade vengono immortalate quasi come fossero dei quadri che raccontano una storia, quando piove si riesce a sentire persino l’odore della pioggia sull’asfalto. Un gangster movie noir, nostalgico e potente, malinconico e violento, ricco d’azione e con un Lee Byung Hun in grandissima forma. Per me è un film meraviglioso…
Se il film ti è piaciuto, dai uno sguardo alle altre nostre recensioni “orientali” come Snowpiercer e gli altri articoli della mia rubrica.