Il 12 maggio scorso, presso la libreria Feltrinelli di Bari, Nico Cirasola, regista del noto Focaccia Blues, ha presentato Signor Gi Bi, un corto sull’artista barese Gino Boccasile, creatore di tanti famosi loghi pubblicitari e della Signorina Grandi Firme. Insieme a lui i protagonisti Mingo De Pasquale, Luca Cirasola e il direttore dell’Apulia Film Commission Silvio Maselli.
Chi è il Signor Gi Bi
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Si firmava Gi Bi, all’anagrafe Gino Boccasile, artista barese nato nel 1901 e morto (per una bronchite) nel 1952. Cresciuto e ignorato nella sua città d’origine, Boccasile conquistò notorietà a Milano intorno al 1937 grazie alla creazione delle Signorine Grandi Firme che facevano da copertina al periodico Le Grandi Firme, edita da Pitigrilli e diretta da Zavattini.
Durante la Seconda Guerra Mondiale divenne grafico propagandista della guerra per il regime fascista e per questo motivo fu arrestato e incarcerato per collaborazionismo. Ma quando la situazione politica cambiò, disegnò anche la prima immagine propagandistica della Polizia Partigiana.
Grande cartellonista, o come si direbbe oggi, grafico pubblicitario, fu autore di varie campagne di marchi noti come Amaro Ramazzotti, Borotalco Roberts, MIO, Yomo, Pasta Ambra (noto pastificio pugliese) ma anche disegnatore di illustrazioni e manifesti: sue le cartoline in occasione della prima Fiera del Levante o anche alcune copertine di Paris Tabou, noto periodico francese.
Il protagonista
Incuriosito da questo controverso personaggio, cui è intitolata una triste strada (senza uscita) che a Bari nessuno conosce, Nico Cirasola ha intrapreso una personale ricerca sulla sua vita, di cui, a parte le opere, sono rimaste poche informazioni. Ne è nato Signor Gi Bi, un corto di 19 minuti che segue l’artista per quarant’anni, dalla giovinezza fino alla notorietà. Nella parte di Cirasola, il reporter barese di Striscia La Notizia, Mingo De Pasquale. Sentiamo dalle sue parole come ha vissuto questa esperienza.
Il corto
Ambientato tra Bari, Corato e il lago di Garda, il corto è una via di mezzo tra un documentario e una fiction: avendo infatti a disposizione poche immagini di repertorio, Cirasola ha dovuto reinterpretare la vita dell’artista, lasciando però al film l’idea di una narrazione storica e non romanzata. Davvero belle le fotografie e le musiche e molto bravo Mingo De Pasquale nei panni del protagonista scanzonato e latin-lover, che per amore della sua arte e delle donne, si vende a chi può pagare le sue opere, rimanendo però fedele solo a se stesso. Nel cast presenti anche Nico Cirasola, Luca Cirasola, nei panni del giornalista che va in carcere ad intervistare l’artista, Marco Montingelli (Boccasile da giovane), Fanny Lamonica, Irene Marino, Stefania Porcelli, Marina Poli e Tiziana Gerbino con l’amichevole partecipazione di Flavia Vento e Ary Benoni Malquist.
Il futuro del film
Prodotto da Meditterranea Film con il contributo del Comune di Corato, Signor Gi Bi è stato finanziato dall’Apulia Film Commission, il cui direttore Silvio Maselli ha elogiato il progetto, come possiamo ascoltare in questo video
Realizzato con l’intenzione di produrne nel futuro una fiction televisiva, al momento la possibilità di vedere il corto è scarsa: Cirasola ha però promesso di inserirlo nella programmazione dell’Arena Ai Riciclotteri, a Bari, oppure a Corato, al cinema Elia, gestito dallo stesso regista. Ai lettori di cinemio ha poi lasciato un saluto speciale:
Quando ho saputo che Nico Cirasola stava per girare un corto su Boccasile, non ho potuto non pensare a una fortunata combinazione. Il tutto si è svolto, infatti, a pochi giorni di distanza dall’uscita della mia monografia sull’artista (“Boccasile. La Signorina Grandi Firme e altri mondi”, Castelvecchi).
Forse è arrivato finalmente il momento di ridare il meritato risalto al talento straordinario e multiforme di Gino Boccasile, di cui tutti (o quasi) conoscono le opere, senza sapere – nella maggior parte dei casi – chi ne è stato l’artefice.
Paola Biribanti
Il manifesto partigiano che si vuole attribuire a Boccasile è una bufala è storicamente improbabile.
Quando si vuole parlare di qualcuno bisogna documentarsi. Mentre Voi scoprite ora Boccasile la stampa di controinformazione produce documenti e articoli sull’artista da 50anni.
Visitate la galleria Thule, leggete quanto ha scritto e ricercato Harm Wulf e qualche articolo di Antonio Rossini su Rinascita nazionale – via G. Vasari Roma.
Esiste una intervista della figlia di Boccasile che smentisce il manifesto partigiano. Boccasile firmava tutto ed odiava gli anonimi. Mai avrebbe fatto qualcosa per i partigiani che tanto male fecero a lui ed alla sua famiglia (anche economicamente).
Cordiali saluti.
Salve Antonio,
sinceramente non riesco a capire a chi sia riferito il ‘Voi’ del suo commento.
Io sono andata a vedere il cortometraggio di Nico Cirasola e ne ho parlato su un blog di cinema.
Quello che legge è quanto detto dai protagonisti durante la conferenza stampa.
Non è mio compito, in quanto blogger di cinema, informarmi e documentarmi su Boccasile.
Per lo stesso motivo non credo sia questo il luogo per polemizzare su qualcosa che non credo sia di competenza di un blog di cinema.
I giusti interlocutori in questo caso dovrebbero essere Nico Cirasola ed al massimo Paola Biribanti che ha scritto una monografia sull’artista.
E’ facile polemizzare quando non si ha un interlocutore dall’altro lato.