Setteponti Walkabout: l’intervista agli ideatori del documentario

In un precedente articolo abbiamo parlato dell’originale documentario Setteponti Walkabout. In questo lasciamo la parola ai produttori del documentario che hanno gentilmente risposto alle nostre domande.

Setteponti Walkabout

Setteponti Walkabout

Setteponti Walkabout: intervista ai creatori del progetto

Innanzitutto ci piacerebbe capire come è nato il documentario, dall’idea alla stesura della sceneggiatura alle riprese

Il progetto Setteponti Walkabout è nato dall’idea di raccontare un territorio attraverso un strumento di narrazione e fruizione nuovo che avesse la forza di racchiudere in sé più linguaggi e sguardi e rendesse al fruitore la sensazione di immergersi in un mondo, quasi fisicamente. Così siamo arrivati alla conclusione che un web doc potesse essere lo strumento giusto e che una residenza di artisti, che lo realizzasse in loco, una sfida molto interessante.

Così prende avvio il progetto della residenza d’artista che porta il nome del web doc, ideata e organizzata da MACMA in partenariato con Fondazione Sistema Toscana, The Sign – Comics and Arts Academy, Berta Film e Cinemaitaliano.info, con il sostegno di SIAE, MIBACT e Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura.

La residenza, che ha previsto la selezione di 4 artisti su base nazionale (un filmmaker, un illustratore e animatore, un sound designer e un creative coder), si è sviluppata nell’arco di 9 mesi attraverso sessioni di lavoro vissute in loco, lungo la Strada Setteponti (Valdarno Superiore – Toscana), e a distanza. Nel corso della residenza i 4 artisti selezionati, Gianfranco Bonadies, Gianpaolo Capobianco, Michele Sammarco e Valeria Tisato hanno ideato, progettato e realizzato l’impianto narrativo e i singoli contenuti del web doc, con il supporto di MACMA e di un gruppo di docenti tutor composto da professionisti dei vari settori artistici coinvolti: Benni Atria, Fausto Baroncini, Giuseppe D’Amato, Michelangelo Frammartino, Francesco Frongia, Roberto Malfagia.

La fase di ideazione e progettazione della struttura del web doc è stata accompagnata da una serie di sopralluoghi lungo la Strada Setteponti, incontri con alcune persone di riferimento e genius loci, approfondimenti sulla narrazione interattiva, confronti con i docenti tutor, letture e ascolti grazie all’ampia bibliografia raccolta e ai preziosi materiali bibliografici e sonori provenienti dall’archivio territoriale “Dante Priore” e messi a disposizione dal Comune di Terranuova Bracciolini.

Durante questa fase si è definita la struttura narrativa che avrebbe dovuto articolarsi in 3 macro argomenti: il mondo contadino, la guerra, il passaggio dalla tradizione all’innovazione, da passato al futuro. Definiti la struttura generale e il canovaccio dei singoli contenuti, si è passati alla fase delle riprese audiovisive e sonore. Parallelamente ha avuto inizio anche la fase di produzione delle illustrazioni e delle animazioni che accompagnano in maniera simbiotica le parti in live action e di sound design.

Successivamente alla fase di ripresa delle singole storie e dei singoli contenuti, fase molto ampia e che ha permesso di raccogliere un’ampia quantità di materiale, c’è stata una nuova fase di revisione, verifica e maggiore definizione della struttura del web doc, che poi si è conclusa parallelamente alla fase di montaggio, dove audiovisivo, animazione e sound design hanno trovato il loro giusto accordo. I flussi narrativi creati dai tre linguaggi e dalla loro unione sono stati poi montati e organizzati nella struttura interattiva e web del lavoro, ultima lunga fase della realizzazione del web doc.

Setteponti Walkabout

Una scena del documentario Setteponti Walkabout

Perché è stata scelta questa forma originale che unisce il documentario tradizionale all’interattività?

L’idea di realizzare una residenza artistica finalizzata alla creazione di un web doc nasce dalla volontà di poter far conoscere le storie, i luoghi e le persone che abitano la Strada Setteponti, attraverso una sorta di viaggio virtuale dentro questo territorio. Inoltre questo strumento ci avrebbe permesso di arrivare a un target di pubblico variegato, soprattutto quello delle generazioni più giovani e a chi non si trova a stretto contatto con il territorio.

Allo stesso tempo, attraverso questa struttura interattiva e la contaminazione tra differenti linguaggi artistici, avremmo creato un dialogo più proficuo e interessante tra la tradizione storica e culturale del nostro Paese e la contemporaneità.

Propedeutico all’obiettivo il coinvolgimento di 4 giovani artisti under 35 provenienti da differenti regioni d’Italia, che proprio grazie alla residenza sono venuti a contatto con il territorio, lo hanno incontrato, percorrendo sentieri, campagne e strade, parlando con i suoi abitanti, ne hanno scoperto le storie ed estrapolato alcuni tratti caratteristici, hanno conosciuto le sue ricchezze e hanno poi rielaborato tutto ciò nei vari episodi che contraddistinguono l’opera.

Setteponti Walkabout

Una scena del documentario Setteponti Walkabout

Qual è lo spirito di questo documentario?

Setteponti Walkabout trae ispirazione nel titolo dal romanzo Le vie dei canti di Bruce Chatwin, e parte da alcuni concetti che Chatwin affronta nel suo libro. Così abbiamo deciso che volevamo conoscere questo mondo, percorrendolo e raccontandolo, “cantandolo”.

Il percorso poi da fisico diventa virtuale e così ogni utente percorrendo il web doc, può riconoscere, nelle storie raccontate dai protagonisti dell’opera, brani della storia comune, dei propri nonni, ricordi lontani, ma che appartengono a un sostrato in qualche modo comune. Inoltre l’utilizzo di un linguaggio interattivo e fruibile tramite web pone le tematiche affrontate dal lavoro sotto un nuovo punto di vista. Per giungere alle storie infatti l’opera va esplorata, ascoltata, navigata e l’interazione dell’utente è fondamentale nella definizione del percorso, che può essere più volte diverso, a seconda della scelta compiuta.

Cosa vorreste vedere privilegiato l’aspetto relativo a tradizione e leggenda, quello storico o quello naturalistico?

Il web doc mescola elementi legati alla tradizione e alla credenza popolare, soprattutto contadina, a tratti della storia di Italia, in particolare la Seconda Guerra Mondiale e l’abolizione della mezzadrìa, ad aspetti che si riconducono più in generale al mondo agricolo e alle fasi della vita agreste.

Nello scorrere della narrazione l’utente compie quindi un viaggio attraverso questi mondi, ma non c’è prevalenza dell’uno sull’altro, poiché sulla Strada Setteponti queste diverse anime si mescolano e si parlano tra loro continuamente.

Il web doc è navigabile da tutti, in versione geolocalizzata all’Italia. Attualmente è stato presentato in alcune importanti manifestazioni cinematografiche, il Taormina Film Fest, il Festival dei Popoli e il RIFF di Roma, ricevendo ovunque una buona accoglienza del pubblico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *