Registi emergenti: ‘Gunes’ di Salvatore Allocca

Continuiamo la nostra carrellata di cortometraggi in concorso al BIF&ST. Oggi chiacchieriamo con il regista Salvatore Allocca che ci racconta i retroscena del suo Günes.

Salvatore Allocca, classe 1983, è un regista, produttore e sceneggiatore romano. Laureato in lettere con indirizzo cinema, ha fondato nel 2006 la Vega’s Project, società di produzione cinematografica e televisiva. Del 2011 è il suo primo film per il cinema, Come trovare nel modo giusto l’uomo sbagliato, commedia romantica co-diretta con Daniela Cursi Masella e interpretata da Francesca Inaudi, Giulia Bevilacqua e Giorgia Surina.

Tra i suoi precedenti lavori da regista si ricordano: L’incantatore di serpenti, la vita senza freno di Gian Carlo Fusco, docu-film sul controverso giornalista spezzino, Gian Carlo Fusco ed il cortometraggio Crackers, cortometraggio vincitore del premio CinemAvvenire come miglior film alla prima edizione della Festa del Cinema di Roma del 2006 e del premio come miglior cortometraggio al Capri Art Film Festival del 2008.

Inoltre Allocca ha diretto videoclip musicali e prodotto diversi lavori per il cinema e la televisione, tra i quali il documentario Negli occhi, sulla vita e la carriera di Vittorio Mezzogiorno, vincitore nel 2010 del Nastro D’Argento e del Globo D’Oro come miglior documentario a carattere cinematografico ed il documentario 11 Metri, sulla vita e la carriera del calciatore Agostino Di Bartolomei.

Günes, il suo ultimo cortometraggio, patrocinato da Amnesty International, è stato in concorso nella sezione cortometraggi dell’ultima edizione del BIF&ST.

Günes

Una giornata soleggiata in un parco: Osman, un venditore ambulante turco, cerca di racimolare i soldi della giornata. Mentre è seduto su una panchina a consumare il suo pranzo viene attirato da un bimbo che gioca. Luca, così si chiama il bambino, ha una somiglianza spaventosa con il figlio di Osman, ma nessuno lo sa.

Osman comincia a giocare con il bimbo e quando la palla si allontana, va con lui a cercarla. Avendolo perso di vista, la mamma di Luca comincia ad agitarsi e Osman viene accusato di aver rivolto particolari attenzioni al bambino suscitando l’ira delle persone presenti nel parco…

Tutto incentrato sul tentativo di Osman, mai portato a termine, di spiegare la straordinaria somiglianza del bimbo con il figlio che non vede da tempo e sul muro di diffidenza e distacco del resto dei presenti, Günes vuole dimostrare quanto sia facile farsi influenzare dai preconcetti sullo straniero. In tutta la situazione l’aspetto più commovente è che l’unico a non comprendere il moto di violenza contro l’uomo turco sia proprio il bambino che in lui vede semplicemente un compagno di giochi.

Oltre ad avere un soggetto molto profondo, il cortometraggio è anche tecnicamente ben fatto. Efficaci le interpretazioni dei protagonisti tra i quali spiccano quelle di Claudio Caiolo e del piccolo Gabriele, bella la fotografia e d’impatto la colonna sonora.

Salvatore Allocca con il piccolo Gabriele

Le domande al regista

Ciao Salvatore, benvenuto su cinemio. Günes  è patrocinato da Amnesty International e prosegue un discorso sulla diversità che hai già affrontato in altri tuoi precedenti lavori. Com’è nata l’idea del corto?

Questo film, più che da un’emozione, è nato da un’idea ben precisa:  è il punto di vista delle persone che genera “l’altro”. Infatti, “l’altro” inteso come qualcosa di sconosciuto, di nuovo o, semplicemente, di diverso, ha sempre generato nell’animo umano paure irrazionali; un bisogno ancestrale di ricorrere al pregiudizio, al preconcetto, come forma di autodifesa verso ciò che non si conosce, o verso ciò che si ha paura di  conoscere meglio.

E’ proprio la paura verso “L’altro” ad essere alla base dello scontro culturale in atto in Italia, come in altri paesi. Basta un gesto male interpretato e la convivenza già precaria di culture diverse sfocia, inequivocabilmente, nello scontro. Da questa tesi parte il soggetto del film.

Come sei arrivato alla scelta dei protagonisti Claudio Caiolo, Miriam Candurro e Roberto Farnesi? E com’è stato lavorare con loro?

Si tratta di tre interpreti molto diversi tra di loro. Tutti grandi professionisti con un personale approccio al lavoro. Claudio è un caro amico e devo dire che senza di lui il corto non sarebbe stato lo stesso. Si è buttato anima e corpo nel progetto stimolandomi a riscrivere a lungo la storia e a rendere sempre più “reale” il suo personaggio.

Anche Roberto Farnesi è un amico – che ho conosciuto nel 2009 sul set di “Oggetti smarriti” dove ero aiuto regista – e un grandissimo professionista con una presenza scenica importante. Di solito interpreta la parte dell’eroe buono, quindi è stato molto divertente vederlo vestire i panni di un personaggio così bastardo.

Miriam, invece, mi ha subito catturato per la sua spontaneità. Inoltre, il fatto che fosse incinta durante le riprese rende ancora più interessante e credibile la sua interpretazione di madre fragile e spaventata. Lavorare con tutti loro è stato eccezionale.

L'attore Claudio Caiolo con il piccolo Gabriele

Da spettatrice ho sempre avuto una particolare curiosità sui piccoli attori. Che tipo di lavoro hai fatto con il piccolo protagonista del tuo corto?

Gabriele è un bambino molto intelligente. Quando abbiamo girato il film aveva poco più di 5 anni ma già gli si poteva parlare come a un ragazzo. Ti capiva al volo con una prontezza ed una professionalità che raramente ritrovo in attori adulti ed esperti…

Ho improntato il lavoro con lui sul gioco. Ogni giorno lavoravo con Gabriele come se stessimo partecipando ad un gioco di ruolo e così mi ha dato tantissimo divertendosi anche molto. Da questa esperienza ho capito che, se i bambini sono portati alla recitazione, sanno essere, grazie alla loro semplicità e spontaneità, degli attori eccezionali, meravigliosi, perfetti.

Ringrazio ancora i genitori di Gabriele per avermi permesso di lavorare con loro figlio.

L'attore Roberto Farnesi

Com’è andata la fase di preparazione del corto? Ci sono degli aneddoti che ti va di raccontare?

La fase di preparazione del corto è stata un caos ordinato. Ho preparato, prodotto e realizzato il film insieme al mio amico regista Marco Calvise: per contenere le spese e aiutarci produttivamente abbiamo deciso di produrre i nostri due corti – il mio e il suo (Milonga, corto in selezione al BIF&ST lo scorso anno e di cui abbiamo già parlato in questa rubrica n.d.r) !  – insieme… dividendoci la stessa troupe, gli stessi mezzi tecnici, la pellicola e il laboratorio di sviluppo e stampa.

Finito di girare io, il giorno dopo attaccava lui con le stesse persone ma da un’altra parte. Insomma, un’impresa folle; da non rifare… però ce l’abbiamo fatta entrambi, portando a casa ottimo materiale.

Oltre ad essere regista, sei anche produttore. Cosa pensi, da produttore, della situazione del cinema italiano?

Penso che viviamo in un periodo di oscurantismo culturale, che va avanti da molto tempo e si è solamente acuito con la crisi. Mancano gli investitori, la distribuzione – quella vera che ti fa campare, non youtube… – è un optional di lusso e i finanziamenti pubblici fanno ridere. Che altro posso aggiungere? Speriamo nell’accensione di una lampadina; in un illuminismo prossimo venturo… magari già nella prossima generazione politica, perché no?!

L'attrice Miriam Candurro

All’attivo hai già il tuo primo lungometraggio, Come Trovare nel Modo Giusto l’Uomo Sbagliato, codiretto con Daniela Cursi Masella. Com’è andata questa esperienza?

E’ stata un’esperienza formativa e stimolante perché, trattandosi di un racconto molto al femminile, ha messo in luce che… sulla psicologia femminile ho ancora tanto da imparare… Dunque fare questo questo film mi ha permesso di capirci qualcosa in più! E come diceva Truffaut, “avere un’idea sul cinema significa avere un’idea sul mondo”…

Quali sono i tuoi progetti futuri? Pronto per un nuovo lungometraggio?

Al momento sono impegnato nella produzione di una docu-fiction dal titolo “Luigi Tenco: l’angelo senza spada”, per la regia di Patrizio Trecca, sul noto cantautore piemontese. E in cantiere ho un nuovo lungometraggio ma, per motivi scaramantici, per il momento non dico niente… mi spiace ma col tempo sono diventato superstizioso… eh sì, “l’attuale situazione del cinema italiano” fa anche questo…

Il regista Salvatore Allocca

Ringrazio Salvatore Allocca per l’intervista e gli faccio un grande in bocca al lupo per i suoi progetti futuri. E invito i lettori di cinemio a cercare questo interessante corto.

“Gunes” cortometraggio d’impegno sociale, patrocinato da Amnesty International ed interpretato da Roberto Farnesi, Miriam Candurro e Claudio Caiolo;

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