‘Ne ho fatte di tutti i colori’ di Marco Spagnoli – Enrico Lucherini e l’arte di mentire

Ne ho fatte di tutti i colori è un biopic diretto da Marco Spagnoli presentato al Festival Internazionale di Roma nel 2014 che ripercorre la vita e il lavoro di Enrico Lucherini, il più famoso press agent italiano, dagli anni della “dolce vita” ai giorni nostri.

Il protagonista presente alla serata di proiezione del documentario introduce Ne ho fatte di tutti i colori dichiarando che ‘non è un vero e proprio film biografico, perché io nella mia vita, ne ho fatte molte di più’. Enrico Lucherini presenta così l’opera di Marco Spagnoli: con una battuta salace; cifra stilistica mantenuta per l’intera operazione filmica.

Enrico Lucherini ne ho fatte di tutti i colori

Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori

di Matteo Martinelli @Percorsi Up Arte

Il regista cerca di raccontare attraverso le interviste ad attori e attrici italiani, giornalisti, maestranze del Cinema, politici, personaggi televisivi e documenti d’archivio, alcuni anche molto rari o addirittura esclusivi, non solo le imprese di colui che ha introdotto in Italia la professione di Press Agent, ma in qualche maniera di ripercorrere la storia del Cinema Italiano, scegliendo un diverso punto di vista, quello del backstage.

L’operazione purtroppo non riesce del tutto, anzi si spreca una bella opportunità di raccontare uno degli aspetti della recente storia italiana, che più ha fatto sognare e che maggiormente ha contribuito ad alimentare il mito del Bel Paese nel mondo.

L’ottima intuizione di guardare attraverso lo spioncino dei camerini, di farci raccontare da chi in prima persona ha vissuto il dietro le quinte di come si costruisce una star, di quali debolezze umane e di quali picchi artistici si celano dietro le icone che hanno fatto sognare generazioni di cinefili e appassionati, la possibilità di restituire uno spaccato del cinema e dei suoi autori svelando le trame ordite dall’affascinate mondo della comunicazione grazie ad uno dei suoi più importanti protagonisti, diventa purtroppo solo un’occasione per sciorinare una sequela di aneddoti, alcuni anche succulenti e divertenti, ma slegati tra loro e con una forte tensione autocelebrativa, sia del protagonista, che dell’intero “star system” italiano, che sempre più sembra essere teso a ripiegare su se stesso, vivendo di glorie riflesse di un brillante passato.

Il linguaggio utilizzato non è particolarmente originale ma diretto e comprensibile per qualsiasi genere di pubblico, grazie al taglio nettamente televisivo. Le interviste sono costruite per lo più in forma di dialogo, in modo da accentuare anche visivamente, l’intimità tra il testimone e il protagonista e rendere maggiormente efficace la verosimiglianza della testimonianza resa.

Il ritmo è cadenzato e scorrevole, i contribuiti si susseguono in maniera lineare esaurendo i vari temi trattati in sequenze definite e nette, ma anche senza una particolare ricerca in fase di montaggio, tutto viene reso godibile, grazie alla verve del protagonista Enrico Lucherini, che riesce a non prendersi troppo sul serio, e a costellare il documentario di battute ciniche e sagaci.

Del resto non ci si poteva aspettare nulla di meno da colui che è riuscito a costruire la fortuna di alcuni tra i più famosi attori e attrici italiani grazie a delle spericolate bugie, all’arte di mentire appunto: ovvero la capacità di trasformare delle notizie inventate in delle verità di dominio pubblico attraverso la conoscenza profonda dei meccanismi che sovrintendono alla comunicazione e alla stampa, decretando in tal modo alcuni dei grandi successi di pellicole che sono poi entrate nella storia del Cinema internazionale.

Per tutti i cinefili, gli appassionati e i “voyeuristi” del cinema, un documentario da recuperare.

Enrico Lucherini Marco Spagnoli

Enrico Lucherini ed il regista Marco Spagnoli

Intervista a Marco Spagnoli

Ciao Marco, benvenuto su cinemio. Iniziamo dal soggetto del documentario: come mai la scelta di raccontare Enrico Lucherini?

E’ stato Enrico Lucherini a chiedermi se potevo essere interessato ad un documentario su di lui. Avevo visto e apprezzato Giovanna Cau – Diversamente Giovane e così mi ha chiesto di pensarci su. Del resto lui era stato già protagonista del doc di Antonello Sarno e l’unica maniera per raccontare la sua vita era seguire una strada completamente differente.

Il documentario è tutto incentrato su dialoghi con Lucherini. Come li hai impostati? L’hai lasciato parlare a ruota libera o hai concordato con lui un canovaccio?

Il documentario si basa su una serie di interviste dove lui ha raccontato alcuni episodi della sua carriera. E’stato, però, sempre libero di scegliere gli argomenti anche dei dialoghi con i suoi amici. Noi lo abbiamo semplicemente seguito.

Enrico Lucherini trailer

Enrico Lucherini

Parliamo della fase di riprese: come sono andate? C’è qualche aneddoto che ti va di raccontare?

E’ stato sempre tutto molto gioioso: stare alla presenza di Enrico Lucherini è un piacere, perché ti diverti immensamente ed è una persona fantastica. Nessun aneddoto particolare a parte l’equivoco con Monica Bellucci seduta vicino ad Enrico alla festa di Ciak.

Pensava che la nostra insistenza fosse rivolta a lei e iniziava un po’ giustamente a spazientirsi. Alla fine Enrico, magnanimamente, le ha spiegato “No, Monica, questa troupe è qui per me…

Nasci come critico cinematografico ma hai diretto numerosi documentari sul cinema ed i suoi protagonisti. Come mai questa scelta? Pensi che sia un buon mezzo per avvicinare il pubblico al cinema ed ai suoi protagonisti?

Credo che ci siano storie sul cinema che solo il cinema può raccontare. Credo che oggi un racconto dell’immaginario visivo possa avvenire meglio tramite le immagini. Penso che alcuni documentari sul cinema che ho visto siano migliori di qualsiasi saggio sull’argomento. L’esperienza di una produzione, forse, non mi ha reso un bravo regista, ma certamente mi ha reso un critico migliore o perlomeno più consapevole.

Enrico Lucherini film

Per concludere uno sguardo al futuro. C’è già un nuovo progetto nel cassetto? Puoi raccontarcelo?

Ho vari progetti per i quali sto cercando produzioni e finanziamenti e sto terminando un piccolo documentario su Mina per la serie Donne nel Mito di Diva Universal che andrà in onda a marzo.

Ringrazio di cuore Marco Spagnoli e gli faccio un grande in bocca al lupo per il suo prossimo progetto.

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