Cinemio incontra i registi emergenti: intervista a Mario Tani

Oggi parliamo di Mario Tani, anche lui giovane regista barese (ha solo 34 anni) con all’attivo più di venti film come regista, sceneggiatore e montatore. Ha fatto corti, spot pubblicitari, video musicali e documentari. Nell’articolo potrai leggere le sue risposte e vedere il suo corto più premiato.

Chi è Mario Tani

Mario Tani si è laureato in storia e critica del cinema alla Sapienza di Roma con una tesi su Dario Argento e dal 1995 è regista e sceneggiatore. Nel 2002 il suo cortometraggio L’affaire è stato premiato al Cinecittà Internet Film Festival da Gillo Pontecorvo. L’ospite, un suo cortometraggio del 2003 è arrivato terzo classificato in ben due competizioni (Bari in corto 2004 e Corti a confronto 2005). Ma è con Un Certain Regard che tra il 2006 e il 2007 riceve ben dieci premi.

E’ anche a capo di Mac Film, società di produzione indipendente, e direttore artistico di Ufo Solar, officina indipendente di suoni, immagini, arti grafiche e design.

Mario Tani

Mario Tani

Un certain regard

Due uomini aspettano di consegnare un pacco a loschi individui ma un evento imprevisto li lascia sgomenti. L’arrivo dei proprietari del pacco porterà alla resa dei conti.

Il corto è ben girato e ben recitato e la storia, un thriller fantastico dall’atmosfera pulp (che ricorda un pò Quentin Tarantino) riesce a mantenere la suspence dello spettatore fino all’epilogo finale. Molto bella la fotografia, caratterizzata dai cambi cromatici, e ottime le musiche ed il montaggio.

Alcune domande al regista

Come nascono le idee dei tuoi film?

È difficile dirlo: di solito mentre faccio tutt’altro che pensare al film. L’ispirazione non è un evento controllabile: si può visualizzare anche una sola immagine e poi da quella, con il lavoro di scrittura, tirare fuori tutto il film. Però se l’idea c’è ed è quella giusta, lo si capisce subito. Mi piace il cinema di genere perché è quello che ho visto e studiato per una vita, ed è quello che vedo ancora.

Quali sono le difficoltà che hai avuto durante la lavorazione?

Fare cinema indipendente in Italia oggi è impresa assai ardua, in particolare per le storie che propongo, insolite per i nostri palati annoiati dalla televisione. Per fortuna posso contare su una squadra di professionisti che lavora con me da oltre dieci anni e con cui siamo riusciti a portare a termine il film in tempi molto rapidi e limitando i costi di produzione.

il ciak

il ciak

E dopo?

Ho appena terminato di montare il mio nuovo cortometraggio Le Dernier Combat, con cui in qualche modo concluderò la trilogia francese. È un thriller/fantastico – così classifico i miei film – come i due precedenti L’Affaire e Un Certain Regard. Una produzione importante, realizzata con il supporto di Roma Lazio Film Commission e con la Direzione Generale del Cinema del Ministero per i Beni e delle Attività Culturali. Come regista sto ultimando due documentari e un video musicale. Con MAC Film, la mia società di produzione, cominceremo in autunno la preparazione del nuovo cortometraggio di Antonio Silvestre, un regista romano davvero molto in gamba.

Quali sono i riconoscimenti più importanti ricevuti dai tuoi corti?

Un Certain Regard ha partecipato ad oltre sessanta festival in Italia e nel Mondo. È stato proiettato nei festival di Spagna, Polonia, Romania e oltre oceano negli USA e in Australia, ottenendo dieci importanti riconoscimenti in differenti categorie. In passato anche altri miei lavori avevano ottenuto un buona accoglienza in varie competizioni e rassegne.

backstage del film

backstage del film

A nome di cinemio faccio anche a Mario un in bocca al lupo per i suoi prossimo film di cui terrò informati i nostri fedeli lettori.

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