Un thriller poliziesco che scava nell’animo umano e nelle conseguenze di una guerra
La trama
Il capitano Mattei (Daniel Auteuil), assieme alla sua squadra, sta per compiere il suo dovere di poliziotto cercando di arrestare una banda che ha preso d’assalto una banca. Ma d’improvviso, nel bel mezzo dell’operazione, iniziano a piovere proiettili dal cielo. La polizia è nel mirino di un precisissimo cecchino (Mathieu Kassovitz) che, così facendo, apre un varco ai suoi “colleghi” permettendo loro di scappare sebbene ci sia un ferito, Nico (Luca Argentero). Quest’ultimo viene trasportato da un medico di fiducia della banda (Olivier Gourmet) al quale in realtà non è più stato concesso di esercitare se non clandestinamente e il cui “amore” per la medicina e per i suoi strumenti lo portano a seviziare donne e a infliggersi ferite non indifferenti.
Il capitano Mattei, ovviamente, non vuole lasciarsi sfuggire la cattura della banda e inizia una caccia senza precedenti per scoprire la vera identità del cecchino e di lì arrivare a tutti gli altri componenti del gruppo. Si arrivano a sfogliare persino carte segrete, top secret del Governo poiché il cecchino, in passato, è stato un militare nella guerra nella guerra in Afghanistan e ha molto a che fare con la morte del figlio del capitano Mattei, anche lui tiratore scelto.
Ma la giustizia farà il suo corso..e molto di più..
Il trailer
Il film
Il 1° maggio nelle nostre sale arriverà in programma l’ultimo film diretto da Michele Placido “Il cecchino”, distribuito nelle sale francesi con il titolo di “Le guetteur”.
Lo stesso regista l’ha definito “un Romanzo criminale alla francese”. Infatti, dopo la visione di quel suo film i produttori d’Oltralpe hanno proposto a Placido di creare qualcosa di simile in terra francese. E Michele Placido è stato assolutamente di parola.
Gli ingredienti sono gli stessi, non pare mancare nulla..ma come ogni ricetta che si rispetti cucinando due volte lo stesso piatto non si avrà mai lo stesso sapore.
“Il cecchino” infatti altro non è che una copia del precedente film. Non manca proprio niente: una banda, uomini senza scrupoli, le donne dei “boss” (tra cui Violante Placido, figlia di Michele che interpreta – senza troppa convinzione – Anna, la moglie incinta di Nico), violenza, sangue e sparatorie, soggetti non del tutto sani di mente, la polizia che incalza..
Ma il risultato è assolutamente differente ma non deludente. Manca della novità ma la mano del regista (che partecipa con un cammeo) si riconosce e questo è un punto a favore del film.
Certo è che non convince troppo.. se non fosse per la bravura e la partecipazione di Daniel Auteuil e di Mathieu Kassovitz il film andrebbe decisamente in discesa, sarebbe vuoto e privo di attrattiva.
Ma questi due attori ci sono e nei loro ruoli, rispettivamente di poliziotto e di cecchino, fanno letteralmente sentire la loro presenza sullo schermo, graffiandolo come fossero tigri. Bravissimi nei loro ruoli, misurati e molto equilibrati..eccellenti nel creare quel rapporto di amore/odio di reciproco aiuto (nel nome della legge!) nel momento del bisogno..seppur lottino su fronti così differenti. E questo ovviamente non sarebbe stato possibile senza la bravura registica di Michele Placido e l’attenta sceneggiatura scritta da Cédric Melon e Denis Brusseaux.
Ottima anche la musica firmata da Nicolas Errera che sottolinea al meglio i passaggi più importanti del film arricchendoli e dando parole e senso anche alle sole immagini.
Un film che vale la pena vedere.. anche per vedere le differenze registiche e autoriali del “doppio” film di Michele Placido.. un gioco di addizioni e sottrazioni che potrebbe appassionare il grande pubblico.