Sarà presentato il prossimo 27 luglio al Salento Finibus Terrae Pinuccio Lovero Yes I Can, l’ultimo documentario del regista Pippo Mezzapesa che abbiamo intervistato per l’occasione.
Nato a Bitonto (BA) nel 1980, Pippo Mezzapesa ha esordito come regista da autodidatta nel 2001 con il suo primo cortometraggio Lido Azzurro. Da allora, tra documentari e cortometraggi, vincitori di numerosi premi, ha raccontato la sua Puglia. Del 2011 è il suo primo lungometraggio, Il paese delle spose infelici, tratto dall’omonimo romanzo di Mario Desiati.
Nel 2007 ha presentato il documentario Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate nel quale racconta la vita di Pinuccio Lovero, bitontino come lui che ha esaudito il suo desiderio: diventare becchino del cimitero di Mariotto, frazione di Bitonto. Peccato che da quando c’è lui nessuno muore più…
In Pinuccio Lovero Yes I Can Pinuccio, ormai diventato famoso, ha un nuovo obiettivo: candidarsi alle elezioni comunali con una campagna elettorale tutta ‘cimiteriale’: più loculi, più fontane, più verde e servizi.
Pinuccio Lovero Yes I Can: l’intervista a Pippo Mezzapesa
Ciao Pippo, benvenuto su cinemio. Dopo il primo lavoro dedicato a Pinuccio Lovero come mai hai deciso di tornare su di lui?
Sarebbe più opportuno affermare che non ci sono tornato spontaneamente. È stato lui a ‘obbligarmi’ a ripiombare nella sua vita per raccontarne un altro, paradossale, momento. L’ho incontrato per caso e mi ha confessato di essersi candidato alle elezioni politiche del suo (che poi è anche il mio) paese, Bitonto. Gli ho chiesto quale fosse il programma e lui mi ha risposto che sarebbe stato un programma tutto ‘cimiteriale’. Ho deciso che quella campagna elettorale andava raccontata, scoprendo i motivi che l’hanno spinto a candidarsi e approfittandone per ritrarre, attraverso la sua esperienza, una comunità animata dall’agone politico.
Cosa rappresenta per te Pinuccio?
Un personaggio che fa della semplicità il suo punto di forza e che grazie al suo sguardo genuino e alla innata comicità, non priva di sfaccettature e malinconiche striature, mi permette di affrontare con leggerezza temi che leggeri non lo sono affatto: la morte, la sovresposizione mediatica che altera gli equilibri dell’uomo semplice, la politica e la sua dilagante, volgare spettacolarizzazione.
Che messaggio vuole dare secondo te Pinuccio Lovero con la sua candidatura alle elezioni?
Io credo che Pinuccio si sia candidato con un intento insolito eppure nobile. Migliorare le condizioni lavorative di chi opera nel suo settore e apportare delle migliorie anche alla necropoli in cui quotidianamente spende il suo tempo. Ma a candidarsi di certo è stato anche spinto dalla voglia di far riaccendere nuovamente i riflettori su di sè e dalla consapevolezza, drammaticamente attuale, che il miglior palcoscenico, la migliore vetrina per mettersi in mostra, sia quella politica.
Ti va di raccontarci qualche aneddoto simpatico della lavorazione di questo documentario?
Per girare la scena clou della campagna elettorale ho dovuto passare un’intera giornata sdraiato in un carro funebre che girava per le vie del paese. Una sensazione che non tutti hanno il privilegio di ‘vivere’, avendo poi la possibilità di raccontare.
Sei pugliese e La Puglia è grande protagonista dei tuoi lavori. Che rapporto hai con la tua terra e cosa ti spinge a raccontarla?
Un rapporto di profondo amore. È una terra che mi ha dato tanto, mi ha regalato i suoi personaggi, le sue contraddizioni, la bellezza e le ferite profonde, le luci e le ombre. Un luogo che mi ha profondamente ispirato.
Nella tua carriera tanti documentari e cortometraggi di ‘indagine’ ed un lungometraggio. Quali sono i tuoi progetti futuri? Pronto per un’opera seconda?
Mi piace raccontare delle storie. Storie di uomini per lo più ai margini e quasi sempre paradossali. Goffi suonatori di piatti, spose infelici, riffari, custodi di cimiteri che attendono invano un primo ‘ospite’, calciatori dai piedi storti, anziani in fuga. Personaggi ironici e malinconici, strambi e romantici. Per farlo utilizzo lo stile e la forma narrativa più adatta ad ogni singola circostanza, dal corto al lungo, dal cinema del reale alla finzione. In questo momento sto creando dei nuovi personaggi e scrivendo una storia che mi sta molto a cuore. Quindi la risposta è ‘sono quasi pronto per un altro film’.
Ringrazio Pippo Mezzapesa per la sua disponibilità ed invito tutti i lettori ad andare a vedere il suo nuovo documentario in attesa di avere ulteriori notizie sul suo prossimo lavoro.
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