Peggio per me: tra passato e presente una commedia che fa riflettere

Ha investito tutto se stesso Riccardo Camilli per il suo film Peggio per me, infatti è soggestista, sceneggiatore, produttore, ideatore e attore protagonista del progetto.

Peggio per me

Peggio per me

Peggio per me

La trama è decisamente originale: due ragazzini dodicenni nel lontano 1986 si divertono a riprodurre in cassette i risultati delle loro stravaganti giornate passate anziché a svolgere i compiti a riprodurre degli audiomix di televendite all’epoca agli albori e film per adulti, ma i loro giochi pseudo artistici vengono interrotti in maniera brusca dall’intervento repressore della madre di uno di loro.

Trent’anni dopo il protagonista principale, Francesco, è un adulto irrisolto, in crisi con la moglie, quasi vilipeso dalla madre  vedova e anziana con la quale convive dopo la separazione di fatto dalla consorte e poco considerato dalla figlia dodicenne, in più anche il lavoro come docente di sostegno in una classe di ragazzi adulti con problemi di disagio psichico rischia di saltare per delle incomprensioni con la dirigenza dell’istituto ottusa e miope.

Travolto dalle circostanze che sembrano convergere negativamente verso di lui Francesco vorrebbe tentare un gesto inconsulto ma è fermato da un inspiegabile fenomeno. Da questo momento le situazioni sembrano girare in senso diverso per lui e per chi ruota intorno alla sua esistenza.

Quello che colpisce di primo acchito nella storia è l’originale tra commedia e un pizzico di fantastico che di solito non guasta soprattutto in un’epoca decisamente incuriosita da realtà o situazioni insolite nell’ambito letterario o filmico.

La parabola di Francesco, un fallito per una serie di casualità non sempre ascrivibili a una sua totale colpa, avvince e diverte per una sorta di effetto catartico che le sue disavventure esercitano sullo spettatore. Quando la ruota sembra girare e il protagonista sembra attribuire la nuova situazione a un intervento esterno e non molto spiegabile logicamente chi guarda la pellicola si ritrova a fare il tifo per il personaggio in attesa di una risalita dal tunnel in cui ad apertura era piombato.

Può una riflessione su eventi passati, rielaborati e rivisti con il punto di vista di un adulto contribuire a cambiare il proprio presente? La tematica sviluppata da Camilli non è nuova in campo cinematografico perché altre pellicole e opere letterarie hanno affrontato il medesimo tema. Si pensi ad esempio, ai fantasmi dei Natali passati e futuri con cui il protagonista di Canto di Natale, scritto dallo scrittore vittoriano Charles Dickens si rapporta, a memento della sua coscienza assopita.

Fa sorridere, fa riflettere ed è complessivamente degno di nota per il piglio registico e per le interpretazioni realistiche. Consigliato anche se in uscita nel periodo estivo.

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