Registi emergenti: Horror Comics #1: Drops di Luca Canale Brucculeri

E’ un piacere avere oggi come ospite della rubrica un attore al suo esordio dietro la macchina da presa: Luca Canale Brucculeri ci parla infatti di Horror Comics #1: Drops, primo capitolo di una serie in quattro parti.

Luca Canale Brucculeri è nato a Torino nel 1987. Ha iniziato a recitare a 7 anni ed ha esperienze teatrali e cinematografiche come attore avendo lavorato a numerose produzioni televisive per Rai e Mediaset. Ha debuttato come regista e sceneggiatore con Horror Comics #1: Drops, primo di quattro capitoli di una storia più ampia, al momento in lavorazione.

Un'immagine del corto

Un’immagine del corto

Horror Comics #1: Drops

Recensione di Luca Arcidiacono

Per quanto interessante sia il tentativo del giovane regista esordiente di raccontare e citare un cinema che ama, oltre all’interessante lavoro di trucco e fotografia, come di profondità di campo, ‘Horror Comics #1’ risulta assente di qualsiasi ritmo di montaggio e contenuto, divertito nel citare e omaggiare, interessante nell’aspetto grafico di prologo ed epilogo ma lento e prevedibile nella resa, nelle coreografie, debole nell’utilizzo del sonoro tra presa diretta e doppiaggio. Tentativo più interessante quello di ‘spezzare’ il progetto in più episodi e quindi si resta in attesa del seguito per avere un’idea più precisa del mondo creato da Brucculeri.

Le domande al regista

Ciao Luca, benvenuto su cinemio. Da dove nasce l’idea di produrre un lavoro in più episodi piuttosto che in un unico medio o lungometraggio?

Partito come un omaggio ai film di Alfred Hitchcock, Drops doveva raccontare di due personaggi senza nome. In un secondo tempo, ho deciso di svilupparli e trasformarli in quello che sono ora: un vampiro e un ammazzavampiri. Ho abbandonato Hitchcock e sono passato a un cinema più commerciale.

L’idea di dividere la storia in quattro cortometraggi nasce dalla mia passione per i fumetti: per creare la Horror Comics Saga ho trovato ispirazione in alcuni fumetti degli anni 50 dal titolo Web Of Evil, collana formata da storie legate tra loro ma allo stesso tempo autoconclusive. La voglia di far immergere lo spettatore in un “fumetto in movimento” trova quindi la sua massima espressione nel cortometraggio che andrò a presentare con intervalli di tempo regolari tra uno e l’altro, come appunto dei fascicoli ad uscite settimanali. Al termine dei quattro cortometraggi (budget permettendo) ci sarà un crossoover in pieno stile Marvel, con tutti i protagonisti riuniti per fronteggiare una minaccia molto più grande.

Oltre al prologo in cui approfondisci un personaggio gotico importante, nel corto la visione del ‘vampiro’ è piuttosto visiva più che volta ad approfondirne motivazioni, personalità, ecc. In seguito questi aspetti verranno fuori? Se si, come?

La maggior parte dei dubbi, dei quesiti in realtà viene già svelata nel primo episodio. Certo non lo fa con estrema chiarezza ma sottovoce e quasi in penombra: il mistero può essere risolto leggendo il nome di Mark Torbes, il personaggio interpretato da Pierluigi Ferrero. Non tutto, ovviamente, viene rivelato ma il nome racchiude una buona dose di indizi per poter risolvere il mistero che si cela dietro a Drops. Chi ha visionato il corto è a conoscenza dell’evoluzione del personaggio interpretato da Claudia Armillotta, il consiglio che posso dare è quello di non focalizzarsi sulla Bathory ma dare molta attenzione a Torbes.

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Com’è avvenuta la scelta del cast e dei due interpreti principali Claudia Armillotta e Pierluigi Ferrero?

Volevo far divertire gli attori e divertirmi con loro: ho raccontato il progetto a Pierluigi e ne è rimasto subito colpito. Lui, oltre ad essere un bravissimo attore nasce come stuntman professionista, quindi ero sicuro di poterlo “torturare” sul set senza ricevere troppe maledizioni da parte sua. Per quanto riguarda Claudia invece, essendo lei metà italiana e metà inglese, incarnava in pieno i tratti nordici che volevo dare alla mia personale visione della contessa.

Com’è avvenuto il lavoro sulle musiche?

È la prima collaborazione con Christian Vinciguerra: avevo bisogno di musiche d’atmosfera che completassero le immagini che avevo girato, così sotto consiglio dell’amico e collega Riccardo Di Gerlando (già intervistato su cinemio n.d.r) l’ho contattato ed ha subito accettato l’incarico. Ha creato delle melodie che non ti lasciano tirare un sospiro di sollievo dall’inizio alla fine, è stato grande!

Qual’è l’idea futura del progetto? Esplorare altri ‘mostri’ dell’horror classico? Se si, come?

Horror Comics #1: Drops fa appunto parte di una quadrilogia come detto in precedenza, quattro capitoli di una storia più ampia. Al momento sto ultimando il secondo capitolo intitolato Horror Comics #2: Talk con un team tutto nuovo e giorno dopo giorno mi sto rendendo conto che sarà 10 volte più grande del primo capitolo. Se in Drops il tema principale era quello dei vampiri, in Talk tornerete bambini e avrete paura di rimanere al buio, i fantasmi stanno per arrivare! Al momento per gli altri due capitoli ho già un titolo in mente ma che non rivelerò ancora, da una parte per scaramanzia dall’altra a livello spoiler, posso però dirvi che tra creature e licantropi ci sarà da divertirsi.

Un'immagine del corto

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Qual’è il cinema che ti ha formato e quale sarebbe la tua idea di debutto al lungometraggio?

Da piccolo ero terrorizzato dai film dell’orrore, ma non i film moderni, bensì quelli degli anni ‘3o con il Dracula di Lugosi o il Frankenstein di Karloff. Se penso al cinema che mi ha formato penso sicuramente a quello. Era quella paura che ti fa mettere le mani davanti agli occhi ma non puoi fare a meno di sbirciare tra le dita, così ho deciso di documentarmi sulle varie tecniche cinematografiche dei più famosi film dell’orrore ed esorcizzare così la paura.

Per quanto riguarda il debutto al lungometraggio ho una sceneggiatura pronta da qualche anno che aspetta solo un minimo di finanziamento: è una storia che parla di nascita e rinascita, rapporti tra coppie e qualche strizzata d’occhio all’Amarcord di Fellini.

Come vedi il cinema italiano di genere di oggi?

Forse è la cosa che più mi fa rabbia: dimenticare le proprie origini. Solo perchè una cosa non funziona più non bisognerebbe buttarla via, anzi bisognerebbe aggiustarla e cercare di capire cosa non funziona. In questo modo potrebbe nascere qualcosa di nuovo, più bello e di sicuro impatto. Credo solo che il cinema italiano, molto spesso, dimentichi il proprio passato. Ma senza un passato non si può avere un presente ed un futuro.

Problemi sul set? Aneddoti? Curiosità?

La mia preoccupazione più grande era quella legata agli effetti speciali, che grazie al trucco di Greta Legora e a Selene Greco hanno poi funzionato in modo ottimale. Come ogni film horror che si rispetti, poi, ci sono stati degli imprevisti ed eventi particolari. Ad esempio l’attrice principale, nel periodo in cui si stava documentando sulla Contessa, ha scattato una foto e nello specchio che aveva dietro di se è comparso un viso demoniaco e poco rassicurante. Il bello di girare horror!

Luca Canale Brucculeri

L’attore e regista Luca Canale Brucculeri

Ringrazio Luca Canale Brucculeri per la disponibilità e gli faccio un grande in bocca al lupo per il proseguimento del suo progetto.

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