Il film In Fondo al Bosco di Stefano Lodovichi uscirà nelle sale il 19 novembre distribuito dalla Notorius Pictures. E’ il secondo film del regista, dopo l’esordio sullo schermo nel 2013 con il lungometraggio Aquadro, entrambi girati in Trentino Alto Adige.
Tutto il film nasce dalla leggenda dei Krampus, che narra che ogni 5 dicembre in occasione della festa, dove gli uomini indossano maschere a forma di diavolo, sono spariti dei bambini. E’ la prima volta che Sky produce un prodotto prettamente per il cinema.
In fondo al bosco
La storia parla della sparizione di un bambino di 4 anni, Tommy (interpretato da Teo Achille Caprio da piccolo) che viene ritrovato all’età di 9 anni (Alessandro Corabi da grande), ma c’è un alone di mistero intorno a lui, per cui i genitori Manuel Conci (l’attore Filippo Nigro) e Linda Weiss (l’attrice Camilla Filippi) cominciano a dubitare che sia davvero il loro figlio.
La recitazione regge molto bene, gli attori sono tutti molto credibili, la fotografia forse è un pò troppo di maniera, mentre avrebbe dovuto assecondare di p’iù le atmosfere cupe a cui rimanda il film.
E’ comunque molto difficile parlare di questo argomento, che ricorda molto casi di cronaca reali, così come si vede nei titoli di testa, con tutte i programmi televisivi che si occupano di omicidi, scomparse. Come ha detto la sceneggiatrice Isabella Aguilar, la cosa più difficile in scrittura è stata dare una credibilità alla storia, che non facesse trapelare il finale, cercando di non ispirarsi a casi gia conosciuti, ma concentrandosi sulla psicologia dei personaggi, le loro dinamiche e le loro zone d’ombra. La stesura della sceneggiatura ha avuto una gestazione molto lunga e molto discussa, insieme al regista e il coosceneggiatore Davide Orsini.
L’ambientazione della storia di In fondo al bosco si svolge tutto in Val di Fassa e nel bosco di Alba di Kanizei, e, come ha dichiarato il regista, non è stato semplice riuscire a trovare le location, soprattutto dei boschi che potessero rimandare la sensazione del genere mistery, di cui si tinge l’opera. Infatti non lo si può definire un horror, ma è un misto di generi diversi che vanno dal fantasy al giallo. Oltretutto è stato anche difficile riuscire a girarlo per via del tempo che era variabile, con giornate di pioggia, di neve, di tempo, cielo grigio e notti fondi senza illuminazione.
Tutta la parte iniziale è stata girata ad altezza di bambino, dalla prospettiva in cui gli adulti sono guardati solo dal basso verso l’alto. Il regista ha avuto l’ispirazione dal film di Steven Spielberg E.T. l’exrtraterrestre, volendo omaggiare anche le scene girate dentro il bosco.