“Il Gioiellino”, il film di Andrea Molaioli

Esce oggi al cinema Il gioiellino, opera seconda di Andrea Molaioli con Remo Girone, Toni Servillo e Sarah Felberbaum. A recensirlo in anteprima per noi c’è il nostro Daniele Meloni. Nell’articolo anche tante foto ed il video della conferenza stampa del nostro Pasquale Mesiano.

Il gioiellino

La locandina del film

Siamo all’ inizio degli anni novanta e nella provincia del nord Italia, la Leda, azienda fondata da Amanzio Rastelli (Remo Girone) è un punto di riferimento per tutto il panorama industriale nazionale e simbolo all’ estero del made in Italy.

Il progetto di Rastelli sembra perfetto, lui padre padrone ha messo ai posti di comando i suoi parenti più stretti: il figlio, la nipote più una serie di fidati manager, malgrado nessuno di questi abbia una laurea nella loro carriera.

Proprio questa inadeguatezza porta il management ad affrontare problemi con sufficienza e a far finire tutta l’azienda in una situazione drammatica. Qui Rastelli con l’ aiuto del ragionier Botta (Toni Servillo) cerca di salvare tutto con una dose massiccia di finanza creativa… ma la voragine sembra ormai dover ingoiare tutto.

Il trailer del film

L’opinione di Daniele: il fine giustifica i mezzi?

Remo Girone e Toni servillo

Il regista Andrea Molaioli, che aveva stupito con il suo film d’ esordio La ragazza del lago, affronta temi con cui il nostro paese è alle prese da pochi anni, ma inconsapevolmente ci conferma che il buco si era aperto quasi vent’anni fa.

Lo spunto nasce proprio da lì, dall’interesse crescente verso il mondo della finanza, tanto oscuro e misterioso ma drammaticamente legato alla quotidianità: ovvio che la Leda e tutte le figure dirigenziali, prendono spunto dai fatti legati al crac Parmalat, ma questo film entra in quella che è stata e forse continua ad essere una pratica diffusa nel nostro paese.

Lo scenario della provincia ci porta in una realtà tanto conosciuta che obbliga quasi a scagionare i protagonisti, così entusiasti e semplici da non rendersi conto dei danni che stanno provocando, partendo dal presidente Rastelli, interpretato da Remo Girone, uomo venuto dal nulla che come un capitano non lascia la sua nave neanche mentre stà affondando, arrivando a tutti i dirigenti tranne uno, il braccio destro del presidente Ernesto Botta, interpretato dall’eccezionale, inutile dirlo, Toni Servillo.

Botta cerca in tutti i modi di invertire le cose, fino a cadere nell’ illegalità, falsificando i bilanci, gonfiando le vendite, chiedendo appoggio a politici fino ad accollare sulle spalle dei risparmiatori. Il lavoro del regista è buono, ma se da una parte ne esce una storia che chiarisce i fatti e fotografa tutta questa realtà, con un richiamo che riporta ad un cinema italiano tipico degli anni ‘ 70, dall’altra lascia aperto ogni giudizio suoi protagonisti, buoni e ingenui ma che in  molte scene si appellano ad una religiosità che sembra quasi preannunciare una richiesta di indulgenza per tutto quello che ne seguirà.

Sarah Felberbaum

La conferenza stampa del film

La fotogallery

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