Registi italiani all’estero: Ice Scream – il film

Abbiamo oggi l’onore di avere come ospiti di questa rubrica i registi Vito Palumbo e Roberto De Feo che, a partire da un corto di successo, Ice Scream, vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero, sono arrivati al loro primo lungometraggio.

Il loro cortometraggio, Ice Scream è stato per me un vero colpo di fulmine e da allora ho continuato a seguire il loro percorso di crescita. Ora che quel corto è diventato un film, di produzione americana, non potevo non invitarli di nuovo nella mia rubrica per parlarne insieme. Dopo l’avventura americana di preproduzione e riprese, il film è ora quasi pronto e qualche giorno fa e stato diffuso il primo teaser.

Ice Scream: la lavorazione del film

Mentre sale l’attesa per l’uscita americana ed italiana (tutti gli aggiornamenti sulla pagina facebook del film e sul blog dei registi) ho contattato Vito e Roberto che hanno accettato di rispondere a qualche mia domanda.

Un'immagine del film in esclusiva per cinemio

Le domande ai registi

Vito e Roberto, bentornati su cinemio. Iniziamo con il parlare del passaggio dal corto al film: volete raccontarci, magari con qualche aneddoto, come siete arrivati, a partire dal corto, a girare un film negli USA?

Vito: Quando decidemmo di girare Ice Scream sapevamo che avremmo girato qualcosa non destinato agli spettatori italiani. Nella ricerca delle locations, degli attori, dei costumi il nostro obiettivo era strizzare l’occhio alla cultura americana e agli stereotipi dei film che fin da bambini erano nel nostro immaginario. Basti vedere ad esempio la caratterizzazione della barista per capire. E così quando il corto fu terminato si cominciò a distribuirlo cominciando proprio dall’estero ed in particolare puntando ai festival del circuito degli Oscar.

Roberto: Nel 2010, erano le 23 passate quando abbiamo ricevuto una chiamata da Beverly Hills: “Sono il direttore del Beverly Hills film festival, voglio che presentiate il vostro corto in sala“. La mia prima risposta, da buon barese, fu: “Beverly Hills? Me u scem, chi sei?“. Pensavo fosse uno scherzo. Grazie al cielo non lo era. Decidemmo di fare la pazzia, di andare, e come si dice, “il destino” fece si che durante la serata di gala capitassimo seduti allo stesso tavolo di una giovane manager di registi. Vide il nostro corto e decise di metterci sotto contratto, dopo 2 anni ha trovato il produttore interessato a trasformare il corto in film.

Ecco un video fatto quel giorno durante il gala a Beverly Hills:

Lo scorso anno siete stati a Los Angeles per la fase di preproduzione e per quella delle riprese del film. Com’è stata quest’esperienza? C’è qualcosa che vi è rimasta più nel cuore, che vi ha fatto ridere o anche piangere?

Roberto: Ogni giorno, ogni santissimo giorno al nostro risveglio guardavamo fuori dalla finestra (vedi foto n.d.r.) e la domanda era sempre quella: Ma è uno scherzo? Sta capitando proprio a noi? Quella lì fuori è davvero Los Angeles? Il nostro ufficio è davvero sotto la collina di Hollywood? Si, c’era una cosa che ci faceva piangere e ridere allo stesso tempo, e quella cosa era quello che ci stava capitando. Non una cosa in particolare, ma tutto.

Vito: Ma presto ci siamo risvegliati da questa sensazione di sospensione, di incredulità e ci siamo sentiti investiti da enormi responsabilità, dalle ansie che si possono provare quando sai che ti stai giocando una fetta del tuo futuro. Arrivare lì è solo l’inizio e poi devi dimostrare di non esserci capitato per caso; che chi ha creduto in te ha fatto proprio la scommessa giusta. Queste cose non ti fanno dormire la notte.

Los Angeles fotografata dai registi

Da pugliesi siete andati negli USA per girare il vostro primo lungometraggio. A questo proposito, cosa pensate della situazione del cinema italiano? Consigliereste a giovani registi come voi di fare lo stesso?

Roberto: In Italia non ci sono molti soldi pubblici, manca il coraggio di produrre cose nuove, nessuno tra coloro che “comandano” si è ancora accorto di quanto è cambiato il pubblico, non ci sono centri di formazione di alto livello, insomma la situazione è pessima. Ai giovani come noi consigliamo quello che ripetiamo da sempre sul nostro blog personale (su Best Movie): guardate all’estero. Non solo ai produttori stranieri, ma soprattutto ai centri di formazione.

 Vito: Questo è normale in un paese nel quale la cultura viene visto come un surplus, come la prima cosa da tagliare nei momenti di crisi. La cosa più grave è che in Italia, anche grazie ai talent show cattivi maestri, sempre meno si decide di studiare, di intraprendere un percorso di formazione ma ci si butta senza competenze, senza capire l’importanza di avere un bagaglio di competenze da cui partire e arricchire il proprio talento. Il nostro mestiere è qualcosa di ricco, di profondo… un percorso infinito dove ogni esperienza nella vita, positiva o negativa (a volte di più il secondo tipo) va a costituire il tuo tessuto emotivo. Se un artista non ha un vissuto e delle emozioni da trasmettere non c’è tecnica che tenga.

Un'immagine del film in esclusiva per cinemio

Il protagonista del corto è il compianto Damiano Russo, scomparso nell’ottobre del 2011. Ed è innegabile che nel film, per quanto possiamo vedere dai post pubblicati in rete, si respiri la sua presenza. Che potete dirci a tal proposito? Come vivete questo triste aspetto del film?

Roberto: Durante i provini è capitato spesso che ci guardassimo dicendoci “ma chi stiamo cercando? E’ impossibile trovare un altro Mickey“. Lo cercavamo negli occhi di chiunque entrasse in quella stanza. Volevamo che il nuovo Mickey avesse la stessa fame di Damiano, la stessa determinazione, che fosse speciale quanto lui. Abbiamo visto centinaia di ragazzi, tutti incredibilmente bravi. Poi è arrivato Spencer (Spencer Treat Clark, n.d.r.), e nei suoi occhi abbiamo visto qualcosa. Appena ha terminato il suo provino, ci siamo emozionati. Sul set lo chiamavamo continuamente “Damiano“. “Damiano spostati“, “Damiano fai questo“, “bravo Damiano“…

L'incredibile somiglianza di Spencer Treat Clark con Damiano Russo in Ice Scream

E ora parliamo dell’uscita del film. Si sa già una data? Quali sono le previsioni?

Roberto: Non sappiamo ancora nulla a riguardo. Sia noi che la produzione abbiamo altri impegni di lavoro che stanno rallentando il processo di post-produzione. Nei prossimi mesi abbiamo le riprese di un progetto a cui teniamo tantissimo (co-prodotto da Colorado Film, Eidolab e Dinamo Film) e durante l’estate torneremo a Los Angeles per finire Ice Scream.

Vito: Abbiamo consegnato il final cut alla produzione e ora tutto quello che era in nostro potere fare è stato fatto. Adesso tutto è nelle loro mani e restiamo in attesa sperando di ricevere presto ottime notizie.

Vito Palumbo e Roberto De Feo

Noi allora rimaniamo in attesa con la promessa di tenere aggiornati sugli sviluppi i nostri lettori. E intanto facciamo un grande in bocca al lupo a questi due giovani e promettenti registi.

I video del backstage

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