Esce domani al cinema Falene, primo film del catalogo della neonata Distribuzione Indipendente di cui abbiamo parlato nell’ultimo podcast. Il film è diretto da Andrès A. Arce Maldonado ed interpretato da Totò Onnis e Paolo Sassanelli.
Falene
Due amici quarantenni si incontrano in serata al porto per un colpo che cambierà la loro vita. Nell’attesa chiacchierano saltando da un argomento ad un altro fino ad arrivare al fatidico momento della resa dei conti…
Un esperimento più che riuscito
Difficile parlare di Falene se non lo si è visto ed è probabile che descrivendone la trama si rischi di banalizzarlo, proprio come ha affermato anche Daniele Silipo, responsabile e curatore del catalogo di Distribuzione Indipendente che ne ha parlato durante l’intervista registrata per il podcast.
Il film è tratto da un testo teatrale di Andrej Longo in dialetto napoletano riscritto in pugliese per l’occasione (sua infatti la sceneggiatura del film) ed affidata a due straordinari animali da palcoscenico quali Totò Onnis e Paolo Sassanelli.
Pur mantenendo l’essenza teatrale originaria, Falene è sapientemente arricchito di ritmi e variazioni che solo la pellicola riesce a dare, anche se così non si dovrebbe dire visto che è girato con una telecamera in HD ma, come ha affermato in conferenza stampa Sassanelli, nulla vieta che un giorno potrebbe diventare una pellicola essendo un esperimento in divenire.
Costruito intorno ai due protagonisti, ha, per quasi tutta la durata, un’unica location (proprio come se fossimo a teatro), ma poi improvvisamente si lancia in voli pindarici e psichedelici dei protagonisti che nei loro sogni sembrano mantenere un’innocenza infantile nonostante i loschi intenti per i quali si sono incontrati.
Quasi un Waiting for Godot nostrano (ma l’autore tiene a precisare che qui, a differenza dell’opera di Beckett, si vuole far succedere qualcosa), siamo trasportati nei discorsi seri e faceti di questi due strambi individui che prima di giungere all’epilogo finale riescono a farci perdere la cognizione spazio-temporale, tanto da provare un moto di dispiacere all’arrivo del personaggio atteso dai protagonisti.
Paolo Sassanelli e Totò Onnis sono davvero straordinari nell’orchestrare il tutto: è evidente nel film quanto l’intesa dei due attori riesca a donare ritmo ad una pellicola che, essendo incentrata quasi esclusivamente su dialoghi, rischiava di risultare noiosa. E’ invece è proprio la magia delle parole, unita alla loro sapienza attoriale, a dare la forza al film.
A questo è da aggiungere il sapiente movimento di macchina regalato dal regista Andrès A. Arce, ricco di intensi primi piani alternati a momenti cartooneschi (ispirati a Cezanne e disegnati da Carlo Montesi) orchestrati dalle musiche di Francesco Forni. Il film vanta anche la collaborazione per il montaggio di Gabriella Cristiani (Premio Oscar per il montaggio de L’ultimo Imperatore del regista Bernardo Bertolucci).
In ricordo di Damiano
Presentato lo scorso 19 ottobre a Roma alla Casa del Cinema, la proiezione del film è stata seguita dalla conferenza stampa cui erano presenti l’autore e cosceneggiatore Andrej Longo, il protagonista Paolo Sassanelli ed il produttore di Distribuzione Indipendente Giovanni Costantino.
In sala quel giorno era presente Damiano Russo, mio caro amico e straordinario attore che aveva accettato amichevolmente di collaborare con la redazione di cinemio. Dopo la proiezione mi aveva detto ‘E’ straordinario! Poi te ne parlerò con calma!‘. Damiano purtroppo ci ha lasciati per un assurdo incidente senza avere la possibilità di scrivere la sua recensione che avrebbe dovuto accompagnare la mia.
Ho ritenuto quindi corretto ricordarlo con il suo commento, espressione dell’entusiasmo che accompagnava tutto ciò che faceva. Damiano ha anche seguito e registrato la conferenza stampa e grazie a lui potremo ascoltare alcuni estratti audio nel prossimo podcast che pubblicheremo il 3 novembre.
CIAO DAMIANO.
Alessandra
Daniele
Giovanni
Grazie mille del commento!
Damiano era stato davvero contento di partecipare alla proiezione e alla conferenza stampa e di aver incontrato Paolo Sassanelli…