Ultime d’annata: Il cinema e le sue parole

Con la fine del 2009 ci lasciamo alle spalle un anno un  pochino complesso, tra scandali, truffe, raggiri e statuette volanti (e non parlo di Oscar o di cinema sia ben chiaro).

Cosa augurarsi allora per il  grande schermo nell’anno a venire?

Ecco cosa mi auguro per il cinema del 2010

bobina cinematografica

Più film d’autore (ricordo che sta per uscire il nuovo film di Muccino), più fantasia (aspettando il gennaio di Avatar), meno Moccia e più Moretti (…attento Ratzingher), più riconoscimento ai lavoranti del settore (un bel consorzio indipendente no è?),  meno commedie dall’America (ne abbiamo pieni i panettoni dei sentimenti buonisti), qualche sana paura e spavento (magari con le telecamere ben piantate sul cavalletto) e infine qualche autore che ci scuota l’anima.

Poi molto più sano cinema italiano, di quello che ci fa bene al cuore e alla testa.

Per concludere quest’annata doverosamente ringrazio Cinemio.it, che mi concede mensilmente questo spazio, e auguro alla sua inventrice Paola (già inventore, parola che oramai non si usa neanche più ma che mi affascina ancora e mi fa ben sperare in menti fertili) e alla redazione tutta un’altra decade di fortuna.

Quali film sono tratti da queste battute?

Vi lascio con un piccolo giochino festivo, provate a riconoscere da quali film sono tratte le battute qui sotto, in regalo a chi le indovinerà una particina nel prossimo film di Natale 2010 (Natale a Cantù)

“Non ho mai incontrato una donna che non capisse il significato di una sberla sul muso”  Woody Allen e Diane Keaton

“Non discuto mai d’amore a stomaco vuoto”  Eve-Marie Saint

“Quanti mariti hai avuto?” “Miei o di altre?”  Tim Curry e Leslie-Ann Warren

“Non sono capace di leggere un messaggio triste senza prima mettermi il rossetto” Audrey Hepburn

“Non ho mai visto tante ragazze, ce ne saranno almeno cento capi!”  Don Murray e Marilyn Monroe

“Facciamo un cambio: il mio intuito femminile contro un letto improvvisato” James Stewart e Grace Kelly

ed ora il giochino si fa più difficile, senza attori:

“Ti rendi conto del pericolo a cui vai incontro? ” “Il pericolo più grande è la tua bocca”

“E’ a letto con l’esaurimento nervoso” “Sempre a letto con qualcuno, quella”

“Sa cosa faccio quando fa molto caldo? Metto gli intimi nel frigo”

“Povera donna, sempre sola. Ma forse un giorno troverà la felicità” “Si, con un poveraccio che perderà la propria”

“A accattò. Ma se mori, a chi la lasci la tua donna?” “Alla buoncostume”

Ci si legge nel 2010

Luigi Coccia

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