Galaktika e Andromedës è un film del 2020 diretto da More Raca, che segna il suo debutto dietro la cinepresa. Nel cast troviamo Juli Emiri, Don Raca, Sunaj Raca e Aurita Agushi. Il film è stato presentato di recente e in anteprima al 32° Trieste Film Festival che quest’anno si svolgerà online sulla piattaforma MYmovies.
Galaktika e Andromedës
Shpëtim è un albanese che vive in Kosovo, ha 52 anni e da tempo ormai non riesce a trovare lavoro. È vedovo e la figlia è costretta a vivere in un orfanotrofio. Vivendo tra miseria e povertà, si arrangia come può, come ad esempio rubando benzina dalle auto per poi rivenderla. Un giorno fa la conoscenza di una prostituta che le propone un lavoro da “autista”…
Quando il cinema italiano è d’ispirazione
Del cinema neorealista, noi italiani non abbiamo rivali, in tanti ci hanno sempre guardato con ammirazione. Galaktika e Andromedës deve molto al cinema di Vittoria De Sica, in particolare a Ladri di biciclette, film cui la regista si è ispirata e che ha cercato di ricalcarne molto lo stile.
Un neorealismo “europeo” che racconta una realtà che da anni è “viva” ma a cui raramente pensiamo. In Kosovo ogni giorno si assiste a una battaglia sulla disuguaglianza, sulla parità di sesso, sulla disoccupazione, sulla corruzione politica.
Durante un’intervista alla regista, lei racconta di quanto sia difficile per una donna avere gli stessi diritti dell’uomo. Il film cerca di denunciare questo contesto sociale, soffermandosi però di più sui problemi legati al lavoro, specie per le persone di una certa età. “È già difficile trovare lavoro per i giovani, figurati per uno della mia età“, una frase che dà molto su cui riflettere e che è anche un po’ l’essenza di tutto il film…
L’amore di un padre
Shpëtim ci prova con tutte le sue forze, ma ogni sforzo risulta essere nullo. Persino quando crede di aver finalmente trovato lavoro presso una ditta, alla radio svelano la “truffa“. La solitudine dell’uomo lo porta a stringere amicizia con una prostituta, diventano “amici” ed iniziano a lavorare insieme. In qualche modo i due provano qualcosa l’un per l’altro, ma
rimangono distanti.
La galassia di Andromeda è la galassia più vicina alla nostra, possiamo
vederla ma non possiamo raggiungerla. Ed in un certo senso, il loro rapporto si basa sullo stesso paradosso, così vicini, eppure così lontani… Con la figlia invece ha un rapporto speciale, il suo amore per lei è talmente evidente che il grigio della pellicola si colora di verde speranza. Lui fa di tutto, davvero di tutto, per poter vivere insieme a lei.
Darebbe persino un rene in cambio di soldi (letteralmente). Il rapporto padre/figlia rende più dolce la visione del film, privo persino di musiche, dove la vita assume un sapore amaro… Non ha una casa, non ha un lavoro, per lui sua figlia è tutto il suo mondo e arriverà a prendere decisioni drastiche pur di starle accanto.
Galaktika e Andromedës è uno sguardo dall’altra parte del neorealismo, quello di cui crediamo di sapere tutto, ma che solo chi lo ha vissuto
e/o lo vive ancora può descrivere. La galassia di Andromeda è una realtà mostrata senza veli, di un paese martoriato dalle guerre e in cui la speranza è la prima a morire. L’amore di un padre però non muore mai…
Giudizio personale su Galaktika e Andromedës
Per essere il film d’esordio per la regista, niente male! Con un budget ridotto riesce comunque a creare un’opera interessante, realistica, drammatica e persino un po’ autobiografica. Lei stessa ammette che il suo scopo non è soltanto quello da “regista“, ma anche quello di giornalista, portare alla luce i problemi del suo paese per una critica costruttiva.
Parlare di un problema aiuta e più persone ne parlano meglio è. Un modo di combattere pacifico, che forse un giorno riuscirà a portare il Kosovo verso la strada del progresso. Un mondo in cui la violenza domestica verrà severamente punita dalla legge. Io spero davvero che qualcosa cambi, così come Shpëtim e la figlia che partono portando con sé la speranza di una vita migliore… Film che ho amato dal primo all’ultimo fotogramma.
Leggi tutte le mie recensioni al Trieste Film Festival.