Per ricordare il ventennale di 01 Distribution, tra gli ospiti del BIF&ST 2021 c’è stato anche il regista Giuseppe Piccioni che ha raccontato il suo cinema in compagnia dei Manetti Bros, i registi Marco e Antonio Manetti.
Il cinema di Giuseppe Piccioni
Giuseppe Piccioni è un regista di donne: lo dimostra la lunga collaborazione con tante attrici di talento tra cui Margherita Buy, Sandra Ceccarelli con le quali ha sempre un tocco gentile o sofisticato. Il suo ultimo ha per esempio un cast tutto al femminile.
Piccioni apprezza molto il modo di porsi delle donne, la loro coesione e ha iniziato con un piccolo film Chiedi la luna del 1991 con una bravissima Margherita Buy:
Non è una cosa premeditata il fatto di raccontare storie femminili, forse è dovuta alla disponibilità che hanno spesso le attrici a buttarsi, a dedicarsi al progetto, a mettere qualcosa di più nel film, nei personaggi.
Però non è un mio manifesto, è capitato, iniziò per caso con questo piccolo film, Chiedi la luna con la fortuna di avere un’attrice come Margherita Buy di cui già allora si parlava molto bene (subito dopo fece Maledetto il giorno in cui ti ho incontrato).
Essendo un uomo non posso fare un cinema femminile in senso stretto però, pur essendo sin da ragazzino un amante di Diabolik o dei film western ho subito il fascino dell’attrice come musa ispiratrice (ero innamorato di Bette Davis, Ingrid Bergman, Greta Garbo e ancora oggi adoro Kate Blanchett o Amy Adams). Il rapporto regista/musa ispiratrice è per me molto stimolante.
Giuseppe Piccioni
Luce dei miei occhi del 2001 è uno dei primi film prodotti da Rai Cinema che, soprattutto inizialmente, investiva in film d’autore non dichiaratamente commerciali, ha avuto grandi riconoscimenti (coppa Volpi a Venezia per entrambi i protagonisti Sandra Ceccarelli e Luigi Lo Cascio). Piccioni racconta la sua esperienza sul set con due attori che erano talmente affiatati che ha replicato con La vita che vorrei:
Il Grande Blek: l’esordio di Giuseppe Piccioni
Giuseppe Piccioni è un lettore anche del Grande Blek da cui ha tratto il suo primo film e da cui hanno preso ispirazione anche i Manetti Bros come affermano in questo video. Entrambi poi non disdegnano il cinema più popolare, quello da grandi incassi al cinema.
Il cinema d’autore secondo Marco Manetti
Io mi rifiuto di usare la parola autore quando viene usata male: senza vanità io mi sento un regista che fa al 100% il cinema d’autore.
Ci sono due modi di vedere questa parola. Il primo è il cinema d’autore come genere: questo fa un po’ ridere. Che genere è?
Se invece il cinema d’autore è il cinema personale che fai non perché te lo chiede il mercato allora noi siamo completamente autori, non ci è mai capitato di fare quello che ci chiede il mercato, anzi a volte va anche contro i nostri interessi economici perché seguiamo le nostre passioni.
In Italia fino ad certo punto sembrava che non potevi essere autore senza fare un certo tipo di film. Io la chiamo la generazione dell’Articolo 28, in qualche modo questo finanziamento statale ha un po’ rovinato, è brutto da dire ma sembrava che i produttori facessero film solo per prendere soldi dallo stato, hanno perso interesse nel rapporto con il pubblico, non per un discorso commerciale ma spettacolare nel senso di regalare uno spettacolo al pubblico.
Per fortuna questa cosa negli ultimi tempi è cambiata pur esistendo ancora il finanziamento statale.
E poi è importante sottolineare che nè Hitchcock ne Kubrick hanno fatto film che oggi definirebbero di genere. Ci sono tantissimi capolavori della storia del cinema che appartengono a dei generi.
Marco Manetti
Il nuovo film di Giuseppe Piccioni
L’ombra del giorno è il nuovo film di Giuseppe Piccioni con cui è tornato ad Ascoli sua città d’origine, una storia d’amore ambientata negli anni ‘30.
Per me è quasi un film maschile, il protagonista è Riccardo Scamarcio, affiancato da Benedetta Porcaroli, giovane attrice emergente e un bel gruppo di attori comprimari. E’ stata un’avventura molto intensa e bella, abbiamo fatto un film in 6 settimane.
Giuseppe Piccioni
Cosa significa fare film per Giuseppe Piccioni ed i Manetti Bros
Sia per Piccioni che per i Manetti la parte più bella del fare film è la fase delle riprese, nonostante i sacrifici che si fanno in quel periodo:
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