#RomaFF12 – Irriverente. Istrionico. Rosario Fiorello. Sin dagli anni ottanta, dopo tanta gavetta per le piazze d’Italia e con un trascorso personale difficile, Fiorello è riuscito a trasmettere la sua spontanea e verace simpatia sicula a tutta l’Italia e a diventare uno showman e cabarettista di prim’ordine sulla tv e radio generalista nazionale, amato e cercato dal mondo della cultura e dello spettacolo nostrano ed estero.
Rosario Fiorello incanta il pubblico del RomaFF
Cantante, ballerino, comico, imitatore, presentatore, anche attore per l’occasione, arriva alla 12esima Festa del Cinema di Roma e incanta il red carpet fino a sbarellare un pubblico in ovazione e il direttore artistico Antonio Monda che, per stargli dietro, si presta con lui come spalla comica sul palco della Sala Sinopoli, proprio durante il lungo incontro con il pubblico.
Si tenta una strada prestabilita ma, come spesso capita con i comici, è difficile mantenerla salda lungo il percorso.
Del palcoscenico Fiorello né è il padrone, finendo dal semplice parlare provando a raccontarsi al canticchiare e ad imitare la camminata e la ballata di John Travolta in Saturday Night Fever, uno dei suoi film preferiti. E Fiorello prende a gioco tutto, persino la short list dei suoi film preferiti che vide da ragazzino al cinema Musmeci di Riposto, in Sicilia, quelli oggi al limite del trash, b-movie di arti marziali o di stampo mitologico.
Parla poi di una sottile rivalità tra il sapore popular della Festa del Cinema di Roma e un certo ‘borghesismo intellettuale’ che pare permeare ancora nella kermesse cinematografica di Venezia. Monda chiaramente rimane neutrale sulla vicenda e ci scherza su prendendone le distanze.
Fiorello il mattatore
E Fiorello, con la sua verve invidiabile e senza peli sulla lingua, né ha davvero per tutti e non aspetta la domanda sul caso Weinstein in cui anche lui è stato tirato in ballo per quando venne chiamato a partecipare al film Nine di Rob Marshall: lo showman nega qualsiasi avvicinamento da parte del produttore e conferma di essere stato semplicemente portato a rifiutare per via della piccolezza del ruolo e per essere stato chiamato in prossimità del Ferragosto, periodo in cui era in vacanza con la famiglia in Sardegna.
Insomma, il tempo sembra davvero passare ma non per lui che, giunto a 57 anni di vita e a quasi 40 in giro per piazze, cinema e tv, sembra più rinvigorito che mai, con il suo taglio corto e brizzolato e la giacchetta rossa e con la moglie sempre al fianco, si afferma una delle figure che più di tutte riescono a mettere d’accordo l’opinione pubblica perché guardandolo si rammenta la genuinità (che non è sinonimo di stupidità o leggerezza di contenuti) e la delicatezza che l’incontro tra comicità e cultura può e deve ancora avere.