Si è concluso lo scorso 9 ottobre a Milano, con un successo di pubblico senza precedenti, I’ve Seen Films – International Film Festival, fondato dall’attore Rutger Hauer e con la direzione artistica di Pier Paolo De Fina e Giancarlo Zappoli. Per comprendere meglio lo spirito e l’aria che si è respirata durante il Festival, ho chiesto ad alcuni dei vincitori di raccontarmi le loro impressioni.
Alla serata finale di gala e premiazione, che si è tenuta lo scorso 8 ottobre nella Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale a Milano, sono stati consegnati molti premi. La lista completa si può trovare sul sito del Festival, ma io voglio citare alcuni registi che, grazie a Cinemio, ho già incontrato ed intervistato. Una menzione speciale è infatti andata a Vito Palumbo e Roberto De Feo per il loro cortometraggio ICE SCREAM, che continua a riscuotere un grande successo e per il quale si parla anche di una probabile versione americana.
Vincitore del Premio Internet del Pubblico è stato invece Intercambiodi Antonello Novellino e Antonio Quintanilla. Per l’occasione ho chiesto loro, e al produttore del film Carlos Clavijo, di raccontarmi le loro sensazioni.
Queste le parole di Antonello Novellino:
Io a Milano sono arrivato da Madrid. Normalmente di Milano si dice che è brutta, grigia, la gente è antipatica, non è un granchè insomma. Però io a Milano passo sempre delle belle giornate: conosco molta gente simpatica e socievole anche se i taxi non si fermano se li chiami e al bar non ti danno un bicchiere d’acqua se lo chiedi, ma devi comprare una bottiglia…
A parte questa intro milanese, abbiamo vinto il premio del pubblico del web e avevamo fatto una promessa: restituire la colomba che Rutger Hauer lascia scappare alla fine di Blade Runner. I suoi occhi azzurro ghiaccio sembravano trapassarti: Hauer ha seguito ogni serata, dialogando con i molti giovani artisti di talento che il Festival da lui fondato e presieduto ha portato a Milano. Abbiamo trovato una colomba di giochi di prestigio e durante la premiazione gliel’abbiamo data, come simbolo del valore mondiale del cinema nel favorire l’evoluzione degli umani e documentarne la memoria: ha fatto una faccia!
Al Festival erano presenti numerosi registi e attori, il clima era internazionale, si parlava solo inglese, senza traduttori e senza sottotitoli, non sembrava di essere in Italia. E’ stato bello incontrare i vari registi dei cortometraggi e dare un aspetto alle gente con cui spesso parlo su Facebook, per non parlare di Hauer, Anton Corbijn e il mio professore Mimmo Calopresti!
L’organizzazione è stata praticamente perfetta, la cerimonia un pò lunga, come tutte le cerimonie del genere. Il video che ha vinto il Gran Premio andava bene, a mio avviso ce n’erano altri migliori… però i gusti son gusti. Così come ci sarebbe da ridire su altri premiati e ignorati. Però vorrei segnalare il video che ha vinto per miglior videoclip: secondo me è stupendo
E ora le parole di Antonio Quintanilla, l’altro regista di Intercambio:
Essere al Festival e essere premiato è una gran fortuna e un’esperienza difficile da dimenticare. Prima di tutto per la dimensione mitica che gli dà la presidenza di Rutger Hauer: il monologo alla fine di Blade Runner nel quale interpreta Roy Batty, il replicante, fa parte della storia del cinema ed è passato al linguaggio popolare. Secondo per la qualità dei giurati e collaboratori tra i quali troviamo figure, registi, attori e professionisti, tra le più importanti del cinema contemporaneo, che si sono sempre dimostrati disponibili a scambiare due parole e fare foto con i partecipanti. Infine l’atmosfera speciale della notte della premiazione, il conoscere altri partecipanti con i quali stabilire contatti che speriamo siano duraturi e non si perdano come lacrime nella pioggia…
Infine le impressioni di Carlos Clavijo, produttore del film:
Quando ero un adolescente mi innamorai di uno strano film di fantascienza chiamato Blade Runner. A quel tempo il film non ebbe molto successo, la maggior parte delle persone che conoscevo, non ne aveva sentito parlare. Mi innamorai soprattutto di un personaggio: il replicante Nexus 6. Guardando il film, mi resi conto che il cattivo era migliore e più interessante del personaggio principale.
Da quel momento, ho seguito la carriera di Rutger Hauer: era ed è rimasto uno degli Dei nel mio personale Olimpo. Per noi è stato un onore essere al I’ve Seen Films – International Film Festival a Milano con il nostro cortometraggio Intercambio: la storia è forte e non per tutti i gusti. Nonostante ciò, abbiamo vinto 30 premi in paesi come Canada, Argentina, Italia o Spagna, e siamo stati selezionati a numerosi festival in tutto il mondo. Quando ero un adolescente ho sognato con il cinema, ho sognato con pecore meccanica, ma non avrei mai immaginato che Rutger Hauer mi consegnasse un premio.
Così abbiamo voluto restituirgli tutte le emozioni e i bei momenti che ci ha donato nei suoi film, donandogli una colomba, la stessa che lasciò volare in una delle scene più poetiche e meravigliose del cinema moderno, in occasione della cerimonia di premiazione. E siamo convinti che Rutger abbia apprezzato. Come noi quando vediamo i suoi film…