Priscilla è un film del 2023 scritto e diretto da Sofia Coppola con protagonisti Caileey Spaeney e Jacob Elordi. La pellicola distribuita da Vision uscirà in Italia solo in sala a partire dal 27 marzo.
Questo lungometraggio rappresenta l’adattamento cinematografico delle memorie del 1985 “Elvis and Me” scritte da Priscilla Presley e Sandra Harmon in concorso all’80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Priscilla
La pellicola si apre con l’incontro tra Priscilla e Elvis avvenuto ad una festa in Germania nel 1959 durante il servizio militare di lui, e partendo da qui racconterà tutta la relazione tra i due fino al tragico divorzio.
Il trailer del film
La decostruzione del mito Elvis tramite la donna
Sofia Coppola torna al cinema e lo fa con una pellicola non semplice, anzi, dirigendo un film abbastanza controverso che poteva incorrere nel rischio della gogna mediatica da parte dei fanatici del cantate visto come viene ritratto il mito Elvis.
Ma alla regista si vede che, giustamente, di questo le interessa poco e decide di raccontare l’amore drammatico che ha legato per anni la giovane Priscilla Beaulieu ad Elvis.
In questa pellicola Sofia Coppola tramite la protagonista riesce a mostare grazie ad inquadrature, sguardi, movimenti di macchina e soprattutto senza troppe parole l’animo delle ragazze, un qualcosa di talmente intimo e profondo che molti cineasti neanche riuscirebbero a capire figuriamoci a raccontare. Priscilla è il ritratto dell’anima femminile di una ragazza che si è innamorata dell’uomo sbagliato, e si trova intrappolata in questa gabbia di cristallo senza riuscire a reagire.
La protagonista assoluta è Priscilla Beaulieu, Elvis viene usato solo come mezzo per far comprendere la tossicità che può rappresentare un uomo. Inquadratura dopo inquadratura Sofia Coppola decostruisce il mito del cantante che era, non mostra mai un concerto o qualcosa legato alla sua musica per farci vedere l’uomo insicuro, debole e eccessivamente possessivo che era.
In questo è stato bravo Jacob Elordi che fa trasparire, tramite micro espressioni facciali e questa recitazione sempre trattenuta che sembra dover esplodere da un momento all’altro, le psicosi di un uomo con tanti problemi che i soldi e la fama avevano solamente amplificato.
Priscilla: il nuovo racconto di Sofia Coppola
La Coppola ci mostra come vivere il sogno di tante ragazze possa facilmente diventare un incubo. Le scene di vita quotidiana di Priscilla fuori da Graceland (metaforicamente prigione di cristallo in cui viveva rinchiusa da Elvis) nelle quali le sue compagne di scuola sparlano di lei divorate dall’invidia dimostrano quanto ci si fermi alla superficie e alle apparenze di qualcosa che agli occhi comuni non possa avere aspetti negativi. Potentissima la sequenza in cui Elvis la costringe a truccarsi e cambiare colore di capelli suscitando poi le reazione che vediamo nel quotidiano di Priscilla.
Come Jacob Elordi anche Cailee Spaeny adotta questo registro recitativo costantemente trattenuto che dà l’impressione che possa scoppiare in un pianto da un momento all’altro in un pianto disperato ma che quasi gli manchino le lacrime. Riesce a rappresentare tutta la frustrazione di questa ragazza insoddisfatta sotto ogni punto, di vista compreso quello carnale, da un uomo che si aspettava le facesse vivere la vita dei suoi sogni.
Il film purtroppo cade proprio sul finale in cui tenta finalmente di far provare un emozione allo spettatore, vedendo la rivalsa di Priscilla che decide di chiedere il divorzio emancipandosi così da questa relazione tossica, fallendo completamente. La scena è piatta, un po’ come tutta la pellicola quasi volutamente, ma qui al contrario del resto era richiesta una costruzione emotiva per far comprendere la potenza del gesto che invece passa in sordina in questo finale totalmente anticlimatico.
Da sottolineare l’assenza di canzoni di Elvis ma in compenso la ottima colonna sonora di Thomas Mars e dei Phoenix.
Priscilla è un film esteticamente elegante, pulito tipico della filmografia della Coppola, l’istantanea di un amore dall’esterno idilliaco dall’interno drammatico, fotografia di un rapporto più attuale che mai.