Memory box, la scatola dei ricordi: questa la traduzione italiana del titolo di un film che fa della memoria il suo filo conduttore.
Memory box, la scatola dei ricordi tra due generazioni
Canada, Montréal, giorni nostri. L’adolescente Alex e sua nonna Teta, stanno preparando assieme pietanze tipiche libanesi per le festività natalizie.
Maia, la madre single della ragazza, è fuori casa con un amico occasionale.
Il recapito improvviso di uno scatolone getta scompiglio tra le tre donne.
Alex, isolata a casa da una tempesta di neve, decide di scoprire il contenuto della scatola.
Il trailer del film
Gli anni Ottanta, quelli dell’adolescenza di Maia, scanditi dalla guerra civile in Libano, si affacciano prepotenti nella ovattata esistenza di Alex.
La storia oscilla tra due generazioni, tra passato e presente.
La scatola dalla quale fuoriesce un tempo remoto, a guisa di un vaso di Pandora, farà però da collante tra Alex e Maia.
Memory box, tra passato e presente
La pellicola, diretta a quattro mani da Joana Hadjithomas e Khalil Joreige, e interpretata da Rim Turki e Manal Issa, è stata presentata a Berlino 71 con notevole riscontro di critica.
La continua dicotomia tra passato e presente, cioè epoca contemporanea contrapposta agli anni Ottanta, rende il canovaccio del film simile a Noi, la serie tv recentemente trasmessa da Raiuno.
Gli anni Ottanta del film, però, non sono un periodo di reflusso, ma al contrario, sono nel pieno del conflitto civile in Libano, paese di origine delle protagoniste.
Pur piegati dai continui bombardamenti, gli adolescenti libanesi hanno un disperato desiderio di essere uguali a tutti gli altri coetanei del mondo “in pace”, e lo testimonia il coloratissimo diario dell’amica di Maia.
Il richiamo alla guerra è decisamente collegato alla nostra realtà contemporanea funestata dalla guerra in Ucraina malgrado il film sia stato realizzato precedentemente .
Al cinema dal 14 aprile, il film apre a una realtà lontana dalla nostra, quale quella dei giovani libanesi degli anni Ottanta, ma contiene diversi spunti di riflessione: la guerra, il rapporto tra generazioni. Consigliato.
relazioni amorose – sono peculiari per migliorare, come nei film …
La recensione, e prima ancora il film, apre un necessario e doveroso spiraglio sulla relatività dei tempi per gli esseri umani. Per intenderci: anni ’80 per il mondo occidentale, ed in particolare per la nostra Italia, epoca di generale riflusso e di abbandono del “pubblico” per rifugiarsi nel caldo ed accogliente alveo del “privato”. Anni ’80 per molti popoli, e non poi tanto lontani da noi, epoca di sofferenza e di tragedie che solo una disperata ricerca di “normalità” (perduta) può sanare.
Ma i conti con il passato, che la buona recensione mette in evidenza.
segue:
Ma i conti con il passato vanno sempre fatti: il passato torna prepotentemente a galla e va affrontato.
Questa la cifra del film, che la buona recensione mette in evidenza.-
Grazie Vincenzo per le belle parole