Arriva sui nostri schermi Imprevisti digitali della coppia di registi Benoît Delépine e Gustave Kervern che, a metà tra commedia e dramma, illustra la vita dei nostri tempi fatta di pane e social.
Imprevisti Digitali: la dura social life dei nostri tempi
E’ dura la vita ai giorni nostri , alle prese con i social che imperversano e che ci affiancano anche se a nostra insaputa.
La pellicola francese diretta da Benoît Delépine e Gustave Kervern, selezionata per competere per l’Orso d’Oro nella sezione principale del concorso al 70 ° Festival Internazionale del Cinema di Berlino dove ha vinto il premio Silver Bear 70th Berlinale, ruota proprio intorno alle tecnologie imperanti che finiscono col coinvolgere e spesso danneggiare soprattutto chi è fragile o poco competente.
Titolo originale Effacer l’historique ovvero dal gergo informatico
“Cancellare la cronologia” , il film racconta di tre vicini di casa di mezza età schiavi e vittime dei colossi di internet.
La frase che appare sui manifesti del film potrebbe far pensare a una seria lotta contro chi di fatto schiavizza le vite di gran parte dell’umanità invece parte dall’inettitudine informatica dei tre personaggi che finiscono col rovinarsi e complicarsi l’esistenza a causa della “rete”.
Il trailer del film
Marie (Blanche Gardin), divorziata e drammaticamente sola, vuole far cancellare un video che la vede protagonista di attività sessuali, Bertrand (Denis Podalydès), anch’egli solo, con una figlia vittima del cyberbullismo, si lascia incantare dalla voce di una operatrice di un call center mentre Christine( Corinne Masiero) drogata di binge watching, dopo aver perso il lavoro, è entrata nel circuito Uber e cerca di migliorare le sue valutazioni che ritiene inferiori alle sue prestazioni.
Una commedia che fa pensare
Quello che colpisce da subito di Imprevisti digitali è la sensazione di totale solitudine e uniformità raggelante che trasuda sin dalla prima sequenza.
I tre protagonisti vivono in una città qualunque nel nord francese fatta di case tutte uguali da sembrare finte e cercano di dare un po’ di pepe alla loro vita immalinconita in quel mondo virtuale che li cattura e li imprigiona fino a una sorta di riscatto finale.
La narrazione presenta diversi punti morti e a tratti si trascina lentamente ma a parte queste sbavature di sceneggiatura colpisce per la ficcante critica verso la nostra società contemporanea che produce ancor più uomini e donne capaci di imprigionarsi da soli.
Imprevisti digitali nel suo andamento leggero è una commedia che fa pensare. Si riuscirà ad uscire dalla tirannia digitale? Il mondo virtuale ha sicuramente dalla parte sua grossi vantaggi per il miglioramento delle nostre esistenze ma, come diceva Manzoni nella sua opera immortale, cum juicio.