Paprika _ L’Inception dell’animazione

Paprika è un film d’animazione giapponese del 2006, nonché ultimo lungometraggio di Satoshi Kon. Liberamente ispirato al romanzo di Yasutaka Tsutsui, venne presentato in anteprima mondiale alla 63° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, nel 2006.

Paprika
Locandina del film Paprika

Paprika

In un futuro lontano, una nuova tecnologia si fa spazio nel mondo, le DC mini. Queste, sono delle apparecchiature utilizzate per curare pazienti affetti da patologie psichiche. Grazie a queste DC mini infatti, il medico può entrare nei loro sogni, registrarli e analizzarli. Dopo il furto di alcune DC mini però, il progetto rischia di fallire, e inizierà così, una corsa tra sogni e
realtà, per scoprire il colpevole ed evitare che altri pazienti muoiano…

Paprika – Sogno o son desto?

Dare un senso alla maggior parte dei sogni che facciamo, è molto difficile. Anche perché spesso non ricordiamo nulla. Paprika è la rappresentazione esatta di ciò che si prova, i sogni sono spesso confusionari e non riusciamo a trovare il nesso con la realtà.

Certo, Freud avrebbe di sicuro trovato una soluzione di carattere “sessuale“, ma Satoshi Kon è di un altro parere… Riuscite a immaginare cosa si prova, se riusciste a entrare nel vostro sogno, o in quello di qualcun altro? È ciò che cerca di far provare il regista.

Con una scenografia complicata, in cui spesso si confonde la realtà col sogno, dove appaiono rane e milioni di giocattoli, il regista invia un messaggio chiaro al nostro subconscio, ovvero che un sogno è un sogno, e solo noi possiamo interpretarlo. Noi possiamo solo immaginare, lasciarci
condizionare in qualche modo, ma comprenderne il vero significato è impossibile.

Per questo, quando il team DC mini entra nel sogno di un altro, si ritrova in un mondo incomprensibile. Un mondo colorato, gioioso e visionario. Riuscire a separare il sogno dalla realtà è un compito che spetta allo spettatore, che alla fine arriva ad una sola conclusione plausibile, cioè che è solo fantascienza…

L’idea di poter registrare un sogno, attraverso una “macchina“, è pura fantascienza, e i sogni non sono mai razionali. Sognare però è bello,
perché permette di spegnere quella parte del cervello che comanda la razionalità. Nella realtà si è razionali, nei sogni possiamo essere chiunque, anche un cowboy che cavalca i t-rex (si, io faccio quel tipo di sogni…). E tu, sogni o sei desto?

Paprika
Una scena del film Paprika

Guardarsi dentro e scoprire sé stessi

Paprika non è solo un immergersi nel mondo dei sogni, ma un viaggio alla riscoperta del proprio essere. I personaggi del film nascondono infatti il proprio io, e cercano nel sogno, una soluzione al loro malessere.

La figura chiave di tutto il film è Paprika, alter ego immaginario di una psichiatra. La psichiatria sembra aver perso un pezzo della sua anima,
non riesce a lavorare con passione. Paprika invece è la sua anima tramutata in sogno, che riesce a fare ciò nella realtà è divenuto un incubo.

Nel film, mentre noi analizziamo il sogno, loro analizzano sé stessi, in profondità. Questo perché solo noi conosciamo la risposta sul chi siamo veramente. Accettarsi fa parte della vita, ma quando non ci riusciamo, ci
nascondiamo nel subconscio. Cos’è che desideriamo davvero? A questa domanda nemmeno il sogno può rispondere, nemmeno nella fantascienza

La dottoressa Chiba in una scena del film
Una scena del film

Curiosità

Nel 2010, il regista Wolfgang Petersen era intenzionato a produrre un remake di Paprika, idea che però non andò avanti perché nello stesso anno uscì Inception, il visionario film di Nolan. Inception infatti, ha una trama molto simile a quella di Paprika, anche se più complicato da seguire…

Paprika e Inception
Parallelismo tra due film, Paprika e Inception

Giudizio personale

Paprika è come mangiare funghi allucinogeni, si entra in un trip assurdo, e vediamo cose al limite della follia. Un’opera visionaria, folle, contorta e distorta, ma dannatamente figa da vedere. Un sogno nel sogno, un continuo loop fantascientifico, da cui è impossibile uscire.

Finzione o no, realtà o miraggio, Paprika cattura lo sguardo, lascia la porta socchiusa, per lasciarti entrare o guardare, a te la scelta. Ultimo lavoro di un regista, Satoshi Kon, a cui dobbiamo molto…

Se il film ti è piaciuto, dai uno sguardo alle altre nostre recensioni “orientali” come Snowpiercer e gli altri articoli della mia rubrica.

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