Dumbo

Dumbo – l’elefante che voleva volare via dal film.

Dumbo, un film di Tim Burton (che se non lo leggevo più e più volte, mai nella vita avrei creduto che fosse un suo film) con Colin Farrell, Eva Green, Danny DeVito. Esce nelle sale italiane il 28 marzo 2019 (e davvero non vediamo l’ora che esca, ma dalla programmazione).

Continuano i remake Disney, o meglio, le trasposizioni in film dei classici dell’animazione Disney. Dopo La Bella e la Bestia (vi è andata bene che ancora non facevo recensioni, o questa ve la beccavate sicuro); Il libro della Jungla ecco a voi Dumbo…. Ora. Sul serio. Io alla Disney voglio un bene dell’anima. La Disney ha sfornato capolavori del cinema che sono pietre sacre intoccabili. La cosa che fà sul serio male è vedere come, la Disney stessa, prenda i suoi stessi lavori e ci faccia un remake. Per citare un mio saggio amico: “Walt Disney è amareggiato. Tu fai piangere Walt Disney ogni volta che vai al cinema a vedere un remake dei suoi film.”

Dumbo – Il trailer

Dumbo trailer

Dumbo però non è il classico remake (come La Bella e la Bestia) che segue fedelmente ogni parola del cartone. Dumbo è una sorta di esperimento. Ovviamente c’è la mamma elefante, ovviamente c’è Dumbo, e ovviamente c’è il circo. Fine delle analogie con il cartone. Scherzo, c’è anche l’inizio, con il circo sul treno, proprio come nel cartone. Nel film Dumbo, la storia vera e propria ruota intorno al circo, più nel dettaglio a uno dei circensi Holt (Collin Farrell) che torna dalla guerra e che ritrova i suoi due bambini.

Dumbo di Tim Burton

Holt ha perso un braccio in guerra, i suoi due bambini hanno perso la mamma, insomma una famiglia che può giocare alla lotterie per la fortuna che ha. Dumbo inizia proprio così, col padre che torna dalla guerra, ma senza un braccio non può più fare l’acrobata cavallerizzo, quindi il boss del circo decide di assegnarlo agli elefanti, in particolar modo all’ultimo acquisto del circo: un’elefantessa incinta. Quando poi l’elefantessa ha avuto il suo piccolo, tutti rimangono scioccati perché l’elefantino ha delle orecchie spropositate, orecchie tanto grandi che inciampa quando cammina, e tutti lo prendono in giro…

Lo prendono talmente in giro durante i suoi numeri al circo, che mamma elefante interviene per difenderlo, e per questo viene portata via ed etichettata come “elefante impazzito” e viene rivenduto ai vecchi proprietari. Quindi Dumbo è triste. Nel frattempo, i due figli di Holt scoprono che l’elefantino può volare. I due bambini allora decidono cheDumbo si esibirà in modo da vendere più biglietti, avere più soldi e poter ricomprare la sua mamma. Ma, nel frattempo n2, un ricco magnate del circo decide di comprare Dumbo e tutto il suo circo, per far esibire l’elefantino nel suo parco di divertimenti… E qui inizieranno i guai…

La trama di Dumbo è talmente intricata che è veramente difficile raccontarla a parole, e mi chiedo come faccia un bambino a seguire tutta la storia e non distrarsi. Che poi fosse almeno appassionante ok, ma è di una slegatura che mezza basta. 1 ora e 51 minuti di cose che succedono via una qua l’altra, animazioni qua e lì e poi non avete uno sceneggiatore che scriva una trama seria?

Vorrei anche dire due parole sulla bambina protagonista di Dumbo. Dove, in nome del cielo, dove siete riusciti a trovare una bambina del genere? Che Mercoledì Adams spostati che sei troppo allegra ed espressiva. La bambina monofacciale che si vede lontano 8 metri che stà recitando. Forse le hanno tirato troppo i capelli sulla fronte.

La Disney aveva uno standar. Aveva.  Gli attori nel film non convincono. Non interagiscono tra loro, ognuno fa la sua scena e recita il suo ruolo, ma non c’è coinvolgimento, sembra una recita scolastica. Tim Burton poteva fare grandi cose, il tema del circo io lo vedevo proprio suo, con il suo stile la sua visione. Coi costumi di Colleen Atwood, che in questo film ha toppato alla grande a mio avviso. Pure i costumi li ho trovati tristi e insipidi (a parte quelli di Eva Green che li si riconosce la classe e lo stile di una costumista del suo calibro). Per me il film è stata una delusione.

Il livello di tristezza della Disney lo troviamo in una sequenza in particolare, dove viene inquadrato un banco di peluches di Dumbo (che sicuro come l’oro saranno in tutti i diseny store, in vendita in concomitanza del film) nel film stesso. E proprio perchè forse non avete capito, inquadriamo pure un bambino che stinge forte il suo peluches di Dumbo. Io a questi escamotage tirerei il bollino nero della censura, ma in faccia proprio.

La cosa più bella del film è Dumbo, povero elefantino che gli leggi negli occhi per tutto il film il livello del suo imbarazzo a essere stato messo in un film del genere. La scelta di trasporre in remake filmici gli originali a cartoni animati, una scelta di una stupidità che non teme confronti. Io non lo sò per chi è concepito questo film. Perchè i bambini si annoieranno da matti, i grandi rimpiangeranno il VERO E SOLO Dumbo. E ha ragione il mio saggio amico. I remake filmici della Disney andrebbero saltati a piedi pari.
Tutti mi hanno avvisata, portati i fazzoletti, è un film che fà piangere. Ed è vero. Fa piangere questo film, anzi, fa rimpiangere l’originale. 

Un ringraziamento speciale vorrei farlo a Lex Luthor che appare sotto forma del braccio destro del cattivo di turno. Grazie Lex, hai reso Dumbo un film davvero maligno con la tua nota di colore.


Ne ho viste di cose da raccontarrrr, giammai gli elefanti volarrrrr

Leave a Reply