In sala dal 20 aprile grazie alle sale di Distribuzione Indipendente e in contemporanea on demand grazie a Own Air esce Pacchetto arancione una rassegna di cinque corti tutta da ridere.
Cinque maniere diverse di vedere la commedia
I corti contenuti nel “pacchetto” sono: Mutande di ricambio di Andrés A. Maldonado ( ha diretto Falene) e Luca Merloni che nel breve lasso di tempo di dieci minuti racconta le disavventure di un maturo single alle prese con i primi goffi e poco felici approcci con alcune esponenti del gentil sesso, il tutto accompagnato dall’elegante voce swing di Raphael Gualazzi, Clacson di Tak Kuroha in cui un parcheggio suscita delle reazioni davvero imprevedibili, autentico esempio della follia metropolitana, François con un cameo di Diane Fleury :incomprensioni e litigi tra una serie di coppie si ricompattano sul nome di un ipotetico figlio e i più lunghi ( durata quindici minuti): Il Garibaldi senza barba di Nicola Piovesan in cui un gruppo di anziani tenta una surreale rapina con effetti tragicomici e decisamente grotteschi e La grande menzogna dedicato al cinema del passato.
I baldi anziani giovanotti
Apparentemente nonsense il corto Il Garibaldi senza la barba esplora le velleità degli anziani moderni ancora forti e desiderosi di azione che non si rassegnano a tirare i remi in barca e continuano a progettare azioni criminose anche se abbassando molto il tiro.
Realtà o finzione?
Il corto La grande menzogna è forse quello più interessante tra i cinque senza nulla togliere agli altri. Diretto da Carmen Giardina che si regala anche un ruolo nella storia e interpretato da Lucianna De Falco e Gea Martire.
Siamo negli anni Cinquanta: l’attrice Bette Davis (Gea Martire) a Roma per motivi di lavoro aspetta a casa sua la collega Anna Magnani (una Lucianna De Falco sorprendentemente somigliante a Nannarella): dopo apprezzamenti e lodi tra le due dive che visionano scene di pellicole interpretate da loro ( e reintepretate per l’occasioni dalle due attrici di oggi) si arriva a uno scontro violento per poi scoprire che si trattava di una sorta di role playing terapeutico suscitando nello spettatore un moto di stupore seguito da una risata liberatoria.
Sperimentazione e ironia
Gli autori dei cinque corti di Pacchetto arancione basano il loro humour su sperimentazioni di vario tipo (dal cinema neorealista in bianco e nero al thriller alla Tarantino) unito a un profondo amore per il Cinema, uscendo dagli schemi triti e ritriti a cui il genere commedia ci ha abituati da troppi anni.
Scelta coraggiosa che si spera possa trovare presto un numero sempre più vasto di estimatori. Invitiamo quindi chi legge ad aprire il pacchetto quanto prima: provare per credere….