Continuiamo l’intervista fatta al regista Silvio Soldini, la protagonista Alba Rohrwacher, la sceneggiatrice Doriana Leondeff e il produttore Lionello Cerri in occasione della presentazione di Cosa voglio di più. In questa seconda parte, ricca come sempre di interessanti video, parliamo delle tecniche usate da Soldini per girare il film e dell’esperienza del Festival di Berlino.
Nella prima parte dell’intervista ho presentato la genesi del film ed espresso le difficoltà di Silvio Soldini e Alba Rohrwacher nel girare alcune scene, in particolar modo quelle di nudo. Passo ora al rapporto del regista con la macchina da presa.
Le tecniche del girato
Essendo Soldini un documentarista lo stile di ripresa è molto scarna e cerca di cogliere la verità nel girato. Tra l’altro, ora che scrivo, il film è uscito da una settimana e dalle recensioni lette ho notato l’apprezzamento da parte di molti critici per questo tipo di tecnica usata.
Sentivo necessario raccontare così un film del genere: l’idea era proprio quella di non far sentire la messa in scena, dovevano sembrare momenti di vita vissuta ripresi dalla macchina da presa. In realtà dietro c’è molto lavoro che, com’è giusto, non si vede. Ci sono momenti nel film in cui si seguono i personaggi e attraverso di loro si entra nelle loro case: la macchina li accompagna alla ricerca delle loro storie e delle loro vite. I personaggi secondari, per esempio, sono molto importanti perché spiegano il contesto in cui i protagonisti si muovono: non solo quello sociale ma anche quello lavorativo e familiare.
Il festival di Berlino
Il film è stato presentato a Berlino tra gli eventi speciali: ascoltiamo l’accoglienza che ha ricevuto
Dalle parole di Alba Rohrwacher sentiamo com’è stato vedersi nel film:
Mi era già capitato con Giorni e Nuvole: sono arrivata alla proiezione molto agitata avendo timore di vedere quello che avevo fatto. Ma mentre il film andava avanti mi sono dimenticata entrambe le volte che stavo guardando me stessa. E’ stato come se avessi iniziato a vedere un film che non conoscevo, mentre in realtà lo conoscevo benissimo. Certo ci sono stati momenti in cui ho pensato: questa scena potevo farla un pò meglio ma non mi sono giudicata più di tanto.
La Puglia per Soldini
Cosa voglio di più è stato girato a Milano ma, essendo a Bari, Soldini ha voluto ricordare il film Le Acrobate girato in parte in Puglia e l’influenza di Doriana Leondeff, sceneggiatrice pugliese.
Il ruolo dello sceneggiatore
Ricordiamo che tra gli sceneggiatori c’è anche Angelo Carbone, utile secondo Soldini per raccontare una generazione che non è più la sua.
Tutti i personaggi sono trentacinquenni mentre io ne ho 50, quindi li conoscevo poco. Avevo bisogno di una persona che vivesse di persona quell’età.
Per Carbone Doriana Leondeff ha espresso grande stima e ci ha raccontato come rispetto a ieri è cambiata la figura e la considerazione dei giovani sceneggiatori
Ho avuto l’occasione di conoscere Angelo quando era allievo al centro sperimentale. Ovviamente, come chiunque alle prime armi, ho avuto dei trascorsi con sceneggiatori della generazione precedente. Devo ammettere che allora ti prendevano a lavorare e ti consideravano un pò manovalanza (anche se non ho storie particolari di frustrazioni da questo punto di vista): ad esempio era costume diffuso non far firmare tra i crediti i giovani sceneggiatori. Anche per questo motivo ci è sembrato giusto coinvolgere Angelo, che è alle prime esperienze, in modo paritario.
I protagonisti hanno poi salutato cordialmente il pubblico accorso alla Libreria Feltrinelli di Bari, invitandoli ad andare a vedere il film.
Molto belle queste interviste antonella, ti faccio ancora i miei complimenti, sei un’inviata speciale veramente preziosa per cinemio!
Diciamo anche che hai la fortuna di abitare in un posto molto attivo da un punto di vista cinematografico e per questo ti invidio un pochino, ma questo tel’ho già detto e nn mi voglio ripetere, continua così mi raccomando…
Per quanto rigurda il film è veramente spettacolare, nn ho aggettivi per descriverlo, io ho passato una domenica pomeriggio molto intensa proprio per la visione di questa pellicola e devo dire che la parte in cui parli delle tecniche del girato, l’ho veramente riscontrato nel film questo aspetto, si vede e si vede che è fatto molto bene. Non so come spiegare ma la sensazione è quella di stare lì veramente di prendere le cose di parlare con i personaggi, nn credo proprio sia facile ottenere questi risultati…complimenti a Soldini!
hai ragione paola, ultimamente mi sento molto fortunata a vivere a bari perchè le opportunità di incontrare personaggi del cinema sono davvero aumentate…anzi a volte non riesco a stargli dietro!!!
quanto al film farò il possibile per andare a vederlo!