Dal 10 aprile al 19 maggio ogni martedì, giovedì e sabato subito dopo il film delle 12,00, Rai Movie propone la nuova serie di “VIRUS”, un format particolarissimo che si configura come una commistione di generi.
Questa bizzarra sitcom, nelle sue 18 puntate da 15 minuti ciascuna, prende in giro indistintamente tutti i tipi di film.
di Beatrice Campagna
Le storie che si intrecciano in “Virus”
Il creatore della serie, Francesco Cinquemani, ha preso come riferimento i cliché che caratterizzano i singoli generi cinematografici, ispirandosi anche alle maggiori serie tv americane : attraverso il racconto delle vicende surreali che capitano di volta in volta ai protagonisti, “Virus” si diverte a parodiare il cinema horror, thriller, la fantascienza, le storie d’azione e spionaggio, il genere western…all’interno di quelli che possono essere definiti “minifilm”, troviamo persino divertenti omaggi alle storie di zombie, vampiri e supereroi (senza risparmiare, ovviamente, i più famosi kolossal, come ad esempio “Il Gladiatore”).
Giunto alla quarta serie, Virus aveva esordito nel 2010 in occasione del Festival del Cinema di Venezia.
Oltre all’ormai affiatato cast “titolare”, la serie vede il coinvolgimento di importanti artisti italiani di cinema e tv, avvalendosi anche della partecipazione più che straordinaria di due star internazionali del calibro di Danny De Vito e Zac Efron.
I protagonisti principali delle vicende sono Gip (Giampietro Cutrino), Robbie (Roberta Garzia) e Giallo (Alessandro Giallocosta) un bizzarro regista/autore/attore/produttore (con i soldi degli altri), che coinvolgerà i suoi amici e colleghi in avventure e situazioni buffe.
Andrea Planamente è Plana, direttore della fotografia narcolettico e fuori di testa.
L’ispettore Paco (Paco Rizzo) è un leccese che vive a Roma, il quale inizia a frequentare Robbie ma un incontro complicherà le cose.
Isabelle Adriani è la donna del mistero: non si sa nulla del suo passato. Arriva all’improvviso e si presenta come la fidanzata di Mec. Il suo ruolo principale nella storia è quello di portare scompiglio nella vita sentimentale dei protagonisti. Mec Picello (Mec) è un ragazzo ingenuo, un credulone in balìa degli eventi.
Il Belmanzo (Filippo Belletti) è un attore di fiction di “seconda fascia”, che ha conseguito un diploma all’accademia regionale dei “Tronisti”. Tanto bello quanto stupido, farà innamorare e litigare Robbie, Isabelle e forse pure Mec.
Possiamo intanto accennare alle prime due puntate già andate in onda: nel primo dei 18 episodi, intitolato “Il Gladiatore della notte”, Gip sembra aver trovato finalmente lavoro: il centurione per i turisti, al Colosseo. Tuttavia, non viene accolto molto bene dagli altri “antichi romani”che già popolano la piazza, fugge e si trova nella Roma imperiale, coinvolto in situazioni estreme e bizzarre.
Nella seconda puntata, “La televendita”, Robbie e Paco trascorrono una notte d’amore. Il giorno seguente lei si trova a dover condurre una televendita e si affida a Gip e Mec; nel frattempo, il regista Giallo prova a risolvere i suoi soliti problemi economici con l’aiuto del suo fedele direttore della fotografia, Plana.
Alcune dichiarazioni del cast…
Roberta Garzia:
“Se penso a “Virus” penso a un mondo in cui tutto è possibile, dove davvero non c’è limite alla fantasia. Per certi versi ti riporta indietro nel tempo, al tempo dei giochi dell’infanzia, al tempo delle favole. Favole che fanno ridere e sognare ma che a volte fanno anche un po’ paura. Con “Virus” puoi andare oltre i tuoi limiti, trasformarti in un super eroe e combattere con la sola forza del pensiero, ma puoi anche essere una meravigliosa principessa in un immenso castello in attesa del principe azzurro.
Un attore deve essere pronto a qualsiasi cosa con Francesco Cinquemani. Pensavo di aver toccato il fondo la scorsa edizione quando mi sono presentata in vestaglia verde pisello e ciabattine rosa confetto con tanto di graffette in testa sul Red Carpet di Cannes…mi sbagliavo di grosso” Isabelle Adriani “Essere Marilyn Monroe, Calamity Jane, Poppea nell’antica Grecia o Belen con tanto di farfallina, e’ possibile solo in due casi: di notte, nei sogni di un’attrice mooolto fantasiosa oppure sul set di Virus! La sitcom piu’ pazza e dissacrante della Tv, nella quale tempo e spazio non hanno limiti.
I sogni prendono forma e il cinema rivive pieno di ironia! Quando siamo andati a girare a Villa Borghese, vestivo i panni di Marilyn, ma mi preparavo ad un duello nell’antico west con pistola d’oro alla mano e sotto il vestito bianco della Monroe, aveva gia’ tatuata la farfallina per essere Belen il giorno dopo! E sono solo alcune
delleFavolose Magie di Raimovie…”.
Gip Cutrino:
“Di programmi strani ne ho fatti tanti, ma mai come questo” Paco Rizzo:“Tutti continuano a dirmi c’hai la faccia da western, c’hai la faccia da western…sei dovuto finire a Virus, per riuscire a fare un Cowboy pugliese!”.
Alessandro Giallocosta: “Ci ho messo qualche giorno per capire veramente in quale modo assurdo mi ero trovato….e un altro po’per realizzare che il mio personaggio no era altro che l’alter ego di Francesco Cinquemani”.
Loredana Cannata: “Lavorare coi matti è sempre surreale e divertente, ti permette di andare al bar vestita da fantasma con la mano insanguinata o di incontrare una comitiva di suore coreane vestita da prostituta del far west!”
Roberto Ciufoli: “Che dire, provo la soddisfazione del microbo, l’orgoglio del batterio, l’appagamento orgasmico dello streptococco quando so di essere uno di “Virus”!
Denny de Vito: “Dovete tenere d’occhio quei ragazzi ne faranno di strada…”
L’autore, Francesco Cinquemani:
“Virus riesce a sorprendere persino me ogni volta che lo scrivo, figuriamoci gli altri. Unire realtà, finzione, partecipazioni divertite di personaggi famosi, umorismo realistico a quello surreale, mescolare e frullare il tutto insieme attraversando tutti i generi cinematografici non era stato mai fatto prima, probabilmente perché non fa parte del nostro Dna, quello italiano, o almeno non lo è più da un bel po’ di anni…
L’idea del “Virus” di partenza viene dal lontano 2006, quando ho scritto “Ciufoli tra le stelle” per Sky Cinema. Lì mostravo le differenze tra un conduttore-giornalista che si rapportava in un modo in onda con il pubblico a casa e in un altro in studio quando passava la pubblicità. Niente era come appariva. A quello ho aggiunto la mia passata esperienza di intervistatore nei festival cinematografici, aggiungendo via via sempre più elementi, spesso surreali e mescolandoli a esperienze di vita vissuta (tipo io che rovescio un cappuccino bollente addosso a Sophie Marceau). Nel corso delle edizioni il programma è divenuto più corale, fino ad arrivare allo stato di follia attuale in cui è quasi una sitcom; l’ispirazione viene da tutto il cinema e le serie tv che ho visto (soprattutto le serie straniere, tra gli italiani citerei solo Boris)”.
sembra proprio interessante. Grazie per la dritta!
Grazie a te Rita per aver commentato l’articolo!!
Facci sapere poi cosa ne pensi dopo averlo visto.