Vita 2

Registi emergenti: Vita 2 di Antonio Cofano

Ospite della rubrica dei registi emergenti è oggi Antonio Cofano, autore di un cortometraggio molto particolare dal titolo Vita 2.

Vita 2
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Vita 2 di Antonio Cofano. Il lato oscuro della realtà virtuale

Recensione di Francesca Barile

Anche se il corto Vita 2 di Antonio Cofano ha una durata piuttosto breve, appena dieci minuti, riesce a contenere un po’ come accade per i videoclip o gli spot pubblicitari, argomenti per infinite conversazioni e spunti di riflessione. In un futuro imprecisato che potrebbe partire dal presente visto che la realtà virtuale non è solo science fiction ma molto più compatibile al nostro stile di vita, una madre che ha perso il figlio accetta di poterlo rivedere in una modalità pari ai suoi desideri. Ma a differenza di quanto si possa immaginare avviene in lei una consapevole presa di coscienza.

Infiniti sono i quesiti ispirati da questo lavoro; tra tutti: la realtà virtuale deve soddisfare le esigenze di chi la vuole vivere? Se si avesse la possibilità di interagire con un caro estinto cosa ci si aspetterebbe?

Un bell’esempio di cinema che coniuga la ricerca di riflessione a argomenti attuali.

Il trailer di Vita 2

Intervista ad Antonio Cofano

Ciao Antonio, benvenuto su cinemio. Vita 2 è scritto e diretto da te. Ci racconti la genesi del corto?

Antonio Cofano: Ciao Antonella, fin dal principio questo corto nasce dalla volontà e dall’esigenza di parlare del tema del dialogo tra genitori e figli. Volevo parlare della loro difficoltà di comunicare in questo particolare periodo storico, in cui i dialoghi spesso si riducono a dei messaggini tramite smartphone.

Antonio Cofano
Vita 2 – Il regista Antonio Cofano sul set del film

Come hai avuto l’intuizione di associare la realtà virtuale alle proiezioni che ciascuno di noi imprime sugli altri?

Antonio Cofano: Le scoperte tecnologiche possono migliorare la nostra vita ma non possono cambiarla. Avere il coraggio di parlare e sapere ascoltare sono concetti che vanno oltre ogni tipo di tecnologia, ci sono sempre stati e ci saranno in futuro. Nel futuro da me immaginato la realtà virtuale può ricreare qualsiasi situazioni possibile, quindi qualsiasi persona possibile, ma la potenza di tale strumento sarà inutile quando si scontrerà con le reali volontà passate e presenti di chi ne usufruisce. Le proiezioni che ciascuno riversa sugli altri sono appunto proiezioni, così come la realtà virtuale, per quanto prossima alla realtà, rimarrà per sempre virtuale.

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Vita 2

Come mai la scelta di dare alla protagonista un handicap? Qual è il suo significato intrinseco?

Antonio Cofano: In realtà, se ho capito bene la tua domanda, la madre non ha un handicap, ma capisco che tu possa averla vista in questa maniera. E’ un personaggio che, afflitta dal dolore, più che vivere, si lascia morire lentamente. Volevo raccontare dei personaggi soli e fuori posto, durante tutta la storia. E volevo che i dialoghi dessero l’idea di un rapporto tra persone che non si capiscono affatto, volevo dare l’idea che avessero due lingue diverse. Volevo che i personaggi fossero imprigionati nelle proprie convinzioni, senza riuscire a trovare uno spiraglio per vedere un punto di vista diverso dal loro.

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Vita 2 – il protagonista Andrea Mordenti

Come hai scelto i tuoi protagonisti e come hai lavorato con loro per la costruzione del personaggio?

Antonio Cofano: Per quanto riguarda il figlio, Andrea Mordenti, ha prodotto con me il cortometraggio e ne ha seguito tutte le fasi fin dall’inizio. Oltre ad essere un mio socio è anche uno dei miei amici storici e credo che lui sapesse esattamente cosa volessi dal suo personaggio, il problema è stato riuscire a tirarlo fuori.

Per quanto riguarda l’attrice che ha interpretato la madre, Anna Cofano, non la conoscevo prima di Vita 2, me ne avevano parlato molto bene come attrice teatrale, ha il mio stesso cognome ma non siamo per niente parenti, l’ho preso un po’ come un segno del destino. Le prime prove non mi hanno convinto molto, ma la quarta volta che ci siamo visti l’interpretazione era già perfetta, aveva immagazzinato tutto quello che le avevo detto e lo aveva trasformato nella madre che cercavo. E’ stata una bella scoperta, credo che la sua interpretazione abbia dato delle sfumature in più al suo personaggio e lo abbia reso il più possibile reale, così come lo desideravo.

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Vita 2 – La protagonista Anna Cofano

Infine sappiamo che stai lavorando al progetto di una serie ambientata sempre in un futuro non tanto lontano. Ce ne vuoi parlare?

Antonio Cofano: Si, io sono nato e vivo a pochi chilometri da Taranto. Per me parlare di quello che accade qui, dal punto di vista ambientale, è un dovere personale e una necessità, più che un istinto puramente artistico. E’ così grave la situazione di morte e di dolore che ci circonda che ho sempre pensato di volerne parlare, utilizzando la mia maniera di vedere il cinema.

E’ la storia di una città dal nome Eleteria, completamente inquinata da una fabbrica oramai spenta ma che continua a produrre morte. I cittadini saranno chiamati a scegliere di donare un pezzo del loro corpo per invertire le sorti future proprie, dei lori figli e del luogo in cui abitano. Francesca, una neuroscienziata capace di manipolare le menti degli abitanti della città grazie ad un’app creata per scopi commerciali, proverà a “portare” i cittadini verso la scelta “giusta”. L’idea sarebbe quella di farne una serie, ma al momento non abbiamo ancora trovato produttori pronti a crederci.

Ringraziamo il regista Antonio Cofano per l’intervista e gli facciamo un grande in bocca al lupo per i suoi progetti futuri.

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