Oggi domenica 12 maggio al Multicinema Galleria proiezione di lavori di giovani registi.Su Cinemio l’intervista di due giovani artisti :Vincenzo Borsellino e Antonio Racano
Giovani registi crescono
In occasione della Festa del cinema che si svolge in tutta Italia tra il 9 maggio e il 16 maggio 2013, il Multicinema Galleria ha organizzato per oggi, domenica 12 maggio, una matinée di proiezioni di corti realizzati da giovani registi.
Hanno accettato di rispondere alle nostre domande i due giovanissimi Vincenzo Borsellino e Antonio Racano entrambi della provincia di Bari e attualmente studenti, autori del singolare corto “The other side” di cui non possiamo anticiparvi nulla in quanto dovrebbe partecipare ad alcuni concorsi. Vincenzo è tra l’altro uno studente dell’Accademia del cinema di Enziteto. ( Pagina Facebook)
Ciao Vincenzo, ciao Antonio e benvenuti a Cinemio. Potreste spiegare ai lettori da quando siete appassionati di cinema?
Vincenzo: Sono un appassionato di cinema da quando avevo 14 anni, inizialmente ero un grande fan del thriller, il mio autore preferito del genere è Hitchcock, poi pian piano ho incominciato ad interessarmi a tutti i vari generi cinematografici e ho davvero scoperto quanto amassi il cinema.
Antonio: Bene, appassionato di cinema lo sono sempre stato, una passione trasmessami da mio padre sin da quando ero piccolo, ed è una cosa che mi ha sempre affascinato, ma più precisamente è da quando avevo 15 anni che è diventata una vera e propria passione, da lì ho iniziato ad osservare meglio i film, analizzarli e giudicarli con spirito critico, ed imparando quello che tutt’ora so.
Vincenzo, da quando frequenti l’Accademia di Enziteto?
Ho scoperto l’esistenza dell’accademia casualmente (me ne parlò un mio amico)tre anni fa, ora sono all’ultimo anno dovrei diplomarmi dopo il corto di fine anno…
In questi anni ho realizzato diversi lavori, guardandoli adesso mi rendo conto dell’importanza che ha avuto il processo in accademia, in quanto riesco a capire i molti errori commessi…
Avete già realizzato altri corti? Ce ne potreste parlare?
Vincenzo: Sì, nei miei lavori precedenti non ho trattato sempre le stesse tematiche, come del resto non faccio ora, ma ho spaziato dall’umor con “alla fine si ripete” al semplice racconto della quotidianità con “La giornata di Charlie”, e ho anche lavorato al di fuori della regia come operatore video, per altri corti di conoscenti vari.
Antonio: Questo è il primo corto che realizzo come sceneggiatore e regista, per questo ho chiesto aiuto registico a Vincenzo dato che aveva varie esperienze alle sue spalle, se avessi dovuto affrontare questo lavoro da solo non so cosa ne sarebbe potuto uscir fuori, guardare film non basta a imparare l’arte, serve qualcuno che ti sveli i segreti del mestiere.
Ci spiegate la genesi del corto proiettato oggi “The other side”?
Vincenzo:“The other side” parla delle due parti della vita di un ragazzo, quella razionale costituita dai rapporti comuni (amici, fidanzata…), e quella nascosta insita dentro di noi che prima o poi ci mette alla prova. il nostro protagonista è in bilico sospeso tra la noia della razionalità e il brivido di questa “altra parte”.
Antonio: Tutto è partito l’estate scorsa quando mi sono dedicato alla cinematografia horror, in particolare quella giapponese, dalla quale prendo ispirazione per questo corto. Mentre guardavo JU-ON mi passò per la mente cosa debba provare una persona perennemente perseguitata da un fantasma, che vita debba portare avanti e che conseguenze e ripercussioni questa continua presenza abbia su di lui. da qui è partito l’incipit. inizialmente però avevo considerato una sorta di rassegnazione a questa presenza, ma dopo riflettendoci ho ritenuto più interessante che il ragazzo perseguitato accetti questo come parte ormai integrante e fondamentale della sua vita.
Quali sono le forme espressive filmiche che vi sono più congeniali?
Vincenzo: Per ora non ha ancora maturato un vero e proprio linguaggio personale, mi piace sperimentare a seconda della sceneggiatura che affronto, l’unica scelta stilistica che ho sempre mantenuto è la grande importanza attribuita alla musica, perchè mi permette di esprimere meglio le sensazioni e i concetti.
Antonio: Non c’è una forma espressiva precisa, lo stile penso sia una cosa che maturi col tempo e con la pratica, cerco di utilizzare tutto ciò che sia funzionale alla resa delle sensazioni e all’immedesimazione dello spettatore nel contesto del corto (sempre attrezzatura permettendo).
Grazie ragazzi, e in bocca al lupo per il vostro futuro! Ci auguriamo di vedere presto nuovi e più interessanti lavori realizzati da voi!