Triangle of sadness, Vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes. Regia di Ruben Östlund, con Harris Dickinson, Charlbi Dean e Woody Harrelson.
Nelle sale dal 27 ottobre, dura due ore e mezza.
Triangle of sadness, rilassati, goditi il momento
Carl e Yaya, una coppia di modelli e influencer. Una coppia che, come tutte, ha i suoi alti e bassi e i motivi di litigio.
Una coppia bellissima, che si interroga sulla società e sugli stereotipi uomo donna.
Dopo una cena pressoché disastrosa, li troviamo a bordo di una crociera, un viaggio offerto alla bellissima Yaya, che parte con il fidanzato Carl.
Una crociera di lusso, dove tutto il personale è a disposizione, per soddisfare qualunque richiesta. Qualunque.
Una crociera che sembra in sogno e sembra anche che nulla possa andare storto. Ma dalla cena con il capitano in avanti, tutto diventa catastrofe. Quello che sembrava uno scherzo, si tramuta in una vera catastrofe. Esplosioni, scialuppe e salvagenti. Ma chi sopravvivrà come e cosa farà per salvarsi la vita?
Trailer del film, si salvi chi può
Triangle of sadness, il bis della Palma d’Oro per Östlund
A botta calda, appena finito il film, ho pensato: mio dio che allucinazione.
Poi, ripensandoci con più calma, filtrando il tutto… Poteva essere qualcosa, che però non arriva. Certo 2.30 ore sono a mio avviso troppe, ma io coi film così lunghi (immotivatamente lunghi) ho un brutto rapporto. Fare un film di due ore e mezza, dove almeno 15 minuti sono di persone che vomitano, ha senso? Una volta capito il concetto, non si potevano tralasciare immensi minuti non adatti a uno stomaco debole?
Ci sono grandi pezzi non adatti a gente debole ( e non parlo solo di stomaco o di soffre il mal di mare), ma ci sono anche delle chicche che fanno ridere, e ridere bene. Situazioni esasperate e completamente folli.
Un analisi delle società, con tutti i suoi paradossi e controsensi, alle volte davvero esilarante. Ogni personaggio ha il suo perché, in contesti e situazioni diverse. Vediamo proprio l’animo umano e il come si adatta a seconda del contesto.
E’ un film talmente pieno di stereotipi e di luoghi comuni, che difficilmente potrete trovarvi in disaccordo con quello che vedrete, ricchi ricchissimi che pretendono cose assurde. Lavoratori che, in nome dei Money, sono disposti a fare tutto…
Insomma nulla di nuovo sul fronte, e nemmeno la trama brilla per particolari colpi di scena, per finire in un finale (o non finale) altamente prevedibile. Battute e scene discutibili per tutto il film, ma sotto di questo poca sostanza, ma tante ovvietà.
In tutta onestà questo film ve lo consiglio, ma solo se avete uno stomaco di ferro, e siete disposti a vedervi due ore e mezza di film, con la possibilità di uscire dalla sala e chiedervi chi ve lo ha fatto fare.
Perché credetemi, la prima reazione, anche durante il film sarà esattamente questa.
La crociera è servita!
Una super nave da crociera da sogno, una di quelle immense piena di personale pronto a servirti. Akari e la sua famiglia, hanno vinto un biglietto proprio per questa nave e iniziano uno di quei viaggi che sembra essere destinato a trasformarsi… In un incubo senza fine.
Appena raggiunte le acque internazionali, iniziano misteriosamente a sparire i passeggeri. Uno dopo l’altro, mentre le acque si tingono lentamente di un color rosso che somiglia sempre più a sangue…Un horror raffinato, quello che ci regala Star Comics, e anche io che non amo il genera sono stata rapita da questa copertina così ambigua e così premonitrice… Una nuova serie che si prospetta ricca di colpi di scena e avventure ha avuto inizio, sta a voi avere il coraggio di leggerla tutta.
Noah of the blood sea vi aspetta in fumetteria, libreria e on line, ma non so quanto vi convenga prenotare una crociera di superlusso…