The Whale – Brendan Fraser verso l’Oscar

The Whale è un film del 2022 per la regia di Darren Aronofsky, presentato in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia, con protagonista Brendan Fraser. La pellicola uscirà nel febbraio del 2023 distribuita da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection.

Il lungometraggio è basato sull’omonima opera teatrale scritta da Samuel D.Hunter.

Nel cast assieme al protagonista troviamo l’attrice nota per il ruolo di Max nella celebre serie Stranger Things, Sadie Sink.

The whale
The Whale

The Whale

Charlie (Brendan Fraser) è il professore di una scuola serale online, soffre di una grave obesità che lo costringe chiuso in casa seduto su una poltrona con un’infermiera di nome Liz (Hong Chau) ad aiutarlo.

Un giorno la sua sofferente quotidianità viene sconvolta dalla visita di sua figlia adolescente (Sadie Sink) che per vari motivi non vedeva da anni. Charlie proverà a tutti i costi a riallacciare i rapporti con la giovane ragazza nonostante tutto.

Il trailer del film

Il ritorno di Brendan Fraser sul grande schermo

Darren Aronofsky torna al Lido di Venezia, dopo il successo di The Wrestler (2008) e le controversie di Madre! (2017), con un film che vede come protagonista il ritorno di Brendan Fraser in un ruolo importante.

La pellicola copre l’arco temporale di una settimana raccontando giorno per giorno ciò che accade all’interno dell’appartamento del protagonista, di fatti durante tutta la visione non si esce mai dalla casa di Charlie (Brendan Fraser), una scelta che risulta vincente grazie alla regia perfetta di Aranofsky che riesce a non risultare mai ripetitivo e stantio nelle inquadrature nonostante il poco spazio di manovra. Attraverso l’uso magistrale della macchina da presa enfatizza perfettamente i momenti toccanti, e le performance attoriali dei protagonista. La scelta di Aronofsky di utilizzare il 4:3 giova all’estetica della pellicola, un formato che sottolinea il disagio e la sofferenza del protagonista costretto nella sua abitazione. Il regista riesce perfettamente ha dare quella sensazione di claustrofobia allo spettatore facendolo empatizzare con lo stesso Charlie.

La struttura narrativa permette di approfondire a pieno i pochi personaggi che troviamo, Brendan Fraser coperto da un trucco prostetico eccezionale è bravissimo, attraverso la mimica facciale esprime tutto il disagio e la sofferenza di Charlie, un uomo ormai solo e costretto a nascondersi per la sua condizione fisica e psicologa. Una prova attoriale che meritatamente gli è valsa la candidatura come miglior attore protagonista ai premi Oscar. Menzione d’onore anche a Hong Chau che tramite la sua interpretazione restituisce al pubblico il bellissimo rapporto che ha Liz con Charlie, non solo come sua infermiera ma come sua unica amica.

Sadie Sink in una scena del film

Di fianco a lui troviamo la giovane star, lanciata dalla serie Netflix Stranger Things, Sadie Sink nel suo primo vero ruolo da co protagonista. Anche lei come Fraser porta su schermo un personaggio complicato interpretandolo alla grande, questa ragazza ribelle e riluttante nei confronti di una vita che non le piace costretta ad interfacciarsi ad un padre che ritiene inizialmente mostruoso.

Nonostante la ottima regia e le incredibili prove attoriali, The Whale è tutt’altro che un film perfetto, la pellicola gioca su una drammaticità estrema che risulta quasi irreale creando nello spettatore un certo distacco emotivo. Si percepisce dai temi trattati, dalla caratterizzazione dei personaggi, dalla messa in scena che è un lungometraggio che vuole forzatamente emozionare di conseguenza fallendo nel suo intento risultando solamente stucchevole.

Il film ci restituisce un quadro tremendamente realistico della società americana brutale che non fa prigionieri in tutti gli ambiti sociali, quadro però rovinato dal continuo uso di clichè narrativi e questa costante voglia di emozionare il pubblico che purtroppo non fa apprezzare a pieno la pellicola, complice anche un finale grottesco tipico del regista che purtroppo non riesce a convincere.

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