Faber in Sardegna – letame, diamanti e altre storie

De Andrè uomo, artista e contadino nel docufilm di Gianfranco Cabiddu. Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De André sarà nelle sale il 27 e il 28 maggio 2015.

faber in sardegna

Faber in Sardegna

Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De André

di Claudia Romito @Percorsi Up Arte

Foto, brevi filmati familiari e interviste ad amici e parenti, per narrare l’esilio volontario di Fabrizio De Andrè in Sardegna. “Mi sento più contadino che musicista. Questo è il mio porto, il mio punto d’arrivo. Qui voglio vivere, diventare vecchio…

Cabiddu in Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De André racconta l’artista attraverso i suoi luoghi, quella Sardegna aspra e selvatica che altro non chiedeva che essere addomesticata con gusto e rispetto.

Così lo stazzo acquistato sul finire degli anni ‘60 da De Andrè e Dori Ghezzi si trasforma nella villa dell’Agnata, in cui la famiglia del cantautore ha trascorso oltre 27 anni. Passato e presente si incastrano nella narrazione di Cabiddu, che riesce con garbo a lasciare sullo sfondo ogni nostalgia. “Non una celebrazione, ma ricordo vivo e attiva partecipazione”, spiega il regista.

Sulla casa, come appare oggi, si apre il documentario di Gianfranco Cabiddu. Prato ben curato, panorami straordinari, circondano una solida costruzione in pietra. La telecamera segue il pubblico, lo osserva accomodarsi sul prato per ascoltare il concerto-tributo che un collettivo di musicisti ogni anno dedica al cantautore. Sul palco Paolo Fresu, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Morgan e tanti altri. C’è anche un impressionante Cristiano De Andrè, così uguale e diverso dal padre, che ricorda la nascita, proprio in quei luoghi, di alcune delle più belle canzoni di Fabrizio.

in Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De André  il cantautore rivive nei ricordi della moglie, degli amici, di chi lo aiutava a gestire l’azienda agricola, ma anche nella campagna stessa, plasmata dalla sua tenacia, che lo ha portato a coltivare dove sembrava impossibile. Spazi e note, musica e architettura occupano un posto importante nel documentario. “La musica è per sua natura leggera, l’architettura pesante” spiega l’amico Renzo Piano, raccontando la stima, venata da una sottile invidia per i rispettivi talenti.

A colpire, nei racconti, è lo straordinario legame che De Andrè instaura con la gente del posto, dai contadini, ai domestici, ai rapitori. “La Sardegna è un luogo dove le tensioni sociali esistono. Ma sono temperate dal contatto diretto con la natura e da una profonda moralità e ospitalità. Per quanto strano possa apparire, anche questo ho trovato nei nostri carcerieri

De Andrè padre e marito, sardo tra i sardi, cantautore e contadino. Nella seconda parte di Faber in Sardegna & l’ultimo concerto di Fabrizio De André, il De Andrè privato lascia il posto al De Andrè pubblico. Alle atmosfere bucoliche si sostituisce la cornice del Teatro Brancaccio di Roma. L’ultimo concerto del cantautore, restaurato e rimasterizzato in ultra HD con audio 5.1, è un’occasione per riascoltare canzoni indimenticabili, da Creuza de ma, a Khorakhané, a Via del Campo.

Con le note delle canzoni e gli applausi per il concerto del 1998 si conclude il viaggio cinematografico nell’universo De Andrè, nel mondo di quello che Fernanda Pivano definì ‘”il più grande poeta italiano degli ultimi 50 anni”.

Clip dal film

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