Il male non esiste, vincitore dell’Orso d’Oro come Miglior Film alla Berlinale 70, del regista iraniano Mohammad Rasoulof. Con Ehsan Mirhosseini, Shaghayegh Shourian e Kaveh Ahangar.
Il male non esiste – volete il mio consiglio? Non leggete, non guardate il trailer, andate in sala.
Iran, oggi. Il male non esiste.
Quattro storie che raccontano quattro situazioni diverse. Un uomo con un lavoro misterioso, padre di famiglia esemplare. Un soldato che si trova di fronte a degli ordini per lui impossibili da eseguire. Un altro soldato che ha tre giorni di licenza, e ne approfitta per chiedere in sposa la fidanzata. Un uomo che vice nel deserto da 20 anni, e da 20 anni nasconde un segreto.
Quattro storie che si raccontano che scorrono davanti a noi, facendoci appassionare sempre di più a queste vicende. Quattro storie diverse nel profondo, ma con la stessa identica radice: Il male non esiste.
Il male non esiste – Il trailer
1. Il diavolo non esiste
Premessa importante. Non è un film commerciale, non è un film facile e nemmeno lo vuole essere.
Quindi, non dovete andare a vedere il film e poi uscire dicendo “eh ma che noia, eh dura troppo, eh non succede nulla”.
Detto ciò, andate a vedere questo film, perché è uno di quei film che ti mettono davanti alla scomodità della realtà.
A maggior ragione la scomodità di raccontare un sistema marcio, mentre si vive in quel sistema, l’Iran (se si esclude la Cina, che non fornisce dati ufficiali) è il primo stato al mondo per condanne a morte. Essere un regista Iraniano e decidere di raccontare quello che succede ha delle ripercussioni.
2. Lei ha detto: lo puoi fare
Il male non esiste, ma chi lo dice? Un film intimo, un film personale, profondamente drammatico, ma superficialmente quasi noioso. Quattro storie, quattro pezzi di vita di persone, anime a confronto di fronte alla stessa scelta. Giustiziare un uomo, materialmente essere i carnefici della sua dipartita terrena.
Non per legittima difesa, non per omicidio programmato a sangue freddo, e nemmeno per rabbiosa vendetta. Semplicemente, perché nel tuo turno di guardia, mentre sei obbligato a prestare servizio militare, sei di turno.
Quindi toccherà a te rimuovere materialmente lo sgabello che permetterà l’impiccagione della persona prescelta.
3. Compleanno
Il male non esiste, soprattutto nei discorsi delle guardie, che dopotutto non hanno voce in materia, eseguono solo degli ordini (dove l’ho già sentita questa?). Però pensateci, provate a immedesimarvi nei panni dei personaggi. Cosa avreste fatto voi? Quattro storie che raccontano punti di vista differenti, decisioni diverse che cambiano inesorabilmente il corso della vita.
La prima storia, geniale, sotto ogni punto di vista, un finale capolavoro, un finale spiazzante uno di quelli che ti fa saltare sulla sedie e ti fa pensare, non ho capito niente. Un film pieno di drammi interiori, ma non di quelli per cui piangi tutto il tempo, uno di quelli che lacerano da dentro l’anima e irrevocabilmente ti condannano.
4. Baciami
Attori bravissimi, attori bravissimi, attori bravissimi. Un film che sembra così sconclusionato, che alla fine si chiude e scopri che tutto aveva un senso, semplicemente tu non lo vedevi, e come potevi vederlo? Un film che ha il coraggio di osare, ha il coraggio di parlare e che ha qualcosa da dire, che chiama tutti alla scelta, e non esclude nessuno.
Io credo che l’intero film si possa riassumere nelle parole del regista:
“Come esseri umani, fino a che punto dobbiamo essere ritenuti responsabili del nostro adempimento a quegli ordini?”
Mohammad Rasoulof