Esce oggi 13 Dicembre nelle sale italiane, con un giorno in anticipo rispetto a quelle statunitensi, il nuovo capitolo della saga ufficiale di Guerre Stellari, con la regia di Rian Johnson (Looper) e con i nostri protagonisti alle prese con il capitolo centrale di questa terza nuova trilogia: Star Wars VIII – Gli Ultimi Jedi. Anche in 3D.
STAR WARS VIII – GLI ULTIMI JEDI
Rey (Daisy Ridley; Il risveglio della Forza, Assassinio sull’Orient Express) è appena giunta sull’isola in cui da tempo si è nascosto Luke Skywalker (Mark Hamill; Star Wars ep. IV-VI, Kingsman: Secret Service) per chiedergli aiuto a fermare Kylo Ren (Adam Driver; Paterson, Logan Lucky) e il perfido Leader Supremo Snoke (Andy Serkis; The War – Il pianeta delle scimmie, Avengers: Age of Ultron). Intanto, il Generale Leia Organa (la compianta Carrie Fisher; Star Wars ep. IV-VI, Maps to the Stars) conduce la resistenza a condurre un piano di difesa e attacco contro il Primo Ordine.
TRAILER DEL FILM “STAR WARS VIII – GLI ULTIMI JEDI”:
PUNTO DI NON RITORNO
Due anni fa, Star Wars – Il risveglio della forza (di J.J.Abrams, 2015) ci riportava nel mondo multimiliardario nato dalla mente, dal cuore e dalle tasche di George Lucas nel 1973. Era un episodio furbo, sotto certi aspetti, interessante sotto altri, centralissima una Daisy Ridley, John Boyega e Adam Driver accanto al trittico di attori cardine della trilogia originale.
L’effetto nostalgia aveva però sopraffatto il refresh della saga tanto da regalarci un episodio (almeno in apparenza) copia carbone del capitolo originale (Episodio IV – Una nuova speranza, 1973).
State tranquilli, nel bene e nel male questo non accade con Star Wars VIII – Gli Ultimi Jedi. Abrams lascia (per il momento) il timone in favore di Rian Johnson che scrive e dirige l’episodio di solito più complesso di una trilogia, quello centrale, donandoci finalmente una correzione di percorso dal precedente e puntandosi saldamente sulla ricerca di un’identità propria. Un’identità ferma attorno ad un unico fulcro tematico: la Forza.
Come non mai, in questo episodio abbiamo il personaggio di Kylo Ren (ottimamente interpretato da Driver) in forte conflitto tra il suo essere Jedi o Sith. Come lui, tutti i personaggi hanno un forte conflitto interno e questo scatenerà un film che dona tanto l’action da guerre stellari (i primi venti minuti sono ottimi) quanto una guerra interiore, accompagnata da un formidabile montaggio parallelo dove la tensione è giocata a sottrarre, tra il puro personaggio di Rey e lo stesso Kylo Ren, rapporto che non può non ricordarci quello che la Padme Amidala di Natalie Portman aveva con Anakin Skywalker (Hayden Christensen).
RISPOSTE E CONSEGUENZE
Tante, quasi tutte. Questo episodio è talmente districato di risposte alle domande che l’episodio precedente donava da sembrare già di per sé un capitolo conclusivo. E qui si parte, trattenendoci da fare gli innumerevoli spoilers, con i tanti aspetti negativi.
Se Johnson si dimostra equo e coerente con la saga dal punto di vista puramente di regia, è nella messa in scena che ricalca l’immaginario estetico e tematico di saghe come Il signore degli Anelli, Narnia o Harry Potter che si tradisce. E poi nella povertà di molti passaggi di sceneggiatura, in alcuni scambi tra i personaggi che si prendono troppo sul serio o hanno cadute di stile imbarazzanti, in alcune sorprese puerili e poco verosimili e nel tratteggiare un personaggio come quello di Leia (Carrie Fisher è morta prematuramente durante la lavorazione del film) tanto male da far perdere al film più di qualche punto.
In questo, l’ordine che Star Wars assumeva in origine viene totalmente sostituito da regole labili da fantasy di terz’ordine. Ed è davvero un peccato, perché Star Wars VIII – Gli Ultimi Jedi ha una volontà di distinguersi e percorrere la sua strada.
“Siamo il terreno su cui loro crescono. Ecco qual è il fardello dei maestri.” dice un personaggio importante ad un certo punto della storia a Luke Skywalker. Come sempre, prosegue sottotraccia la voglia di una trilogia di imporsi e sedimentarsi nel pubblico così come le precedenti, nel bene o nel male, hanno fatto.
Il risultato, ahimè, risulta però mediocre, puerile quanto pretenzioso, confuso ed instabile. Non resta che attendere il capitolo finale che arriverà tra due anni, ancora per la regia di J.J.Abrams, che ci permetterà di dare un giudizio definitivo a questa nuova terza trilogia di Star Wars.