Come ti spaccio la famiglia:un’altra prova “leggera” per Jennifer Aniston

Uscito a metà settembre, “Come ti spaccio la famiglia” è il classico film scacciapensieri con una Jennifer Aniston alle prese con un ruolo “leggero”, a lei sempre congeniale. Qui la nostra recensione.

Una famiglia sopra le righe

 

 

 

Nei cinema  del nostro Paese dal 12 settembre a ridosso quindi con il periodo estivo e la nuova e agguerrita stagione cinematografica il film “Come ti spaccio la famiglia” è una ennesima pellicola politically uncorrect appartenente al filone commedia. Superstar Jennifer Aniston stavolta metaforicamente nei panni di una spogliarellista.Tutto ruota intorno a uno spacciatore di erba che, per sfuggire ai controlli durante una delicata operazione di trasporto merci oltreconfine dal Messico agli Stati Uniti, decide di assoldare degli squinternati pronti a farsi passare per moglie e figli adolescenti. Il viaggio sarà ricco di avventure tra il comico e il paradossale ma porterà anche a un cambiamento interiore per ognuno dei protagonisti.

Un road movie “light”

Il film può essere inserito nella categoria dei road movie poichè gran parte della vicenda si svolge nel tragitto che i protagonisti ( con il nome di Miller, del resto We’re the Millers” è il titolo originale) affrontano con il carico di roba da spacciare. Come tutti i film della categoria la storia parte con  personaggi immaturi, in crescita, problematici per poi vederli via via cambiati in meglio poiché il viaggio è sempre inteso come metafora della vita, della maturità. In questa pellicola le situazioni sono a metà tra la commedia anche un po’ becera ed esagerata, tipica dei film leggeri americani sin dai tempi di “Animal House” e “Porkie’s” e i film d’azione con tanto di inseguimenti e musica rap. Non manca ovviamento il sentimento e un pizzico di retorica didattica che fa tanto cultura puritana.

I Miller: americani doc?

 

 

 

 

Pur nella originalità della composizione: una ragazza sbandata, una strip teaseuse, un imbranato quasi borderline e uno spacciatore sui generis, la finta famiglia Miller rappresenterebbe per molti aspetti il ritratto degli americani DOC.  Il viaggio in camper in occasione del ponte del 4 luglio pur essendo un escamotage per il trasbordo di droga è infatti  un ancestrale ricordo dei viaggi pionieristici a bordo dei carri , il simbolo o la parodia dell’americano medio in gita e anche la versione similtrash dei family movies sdolcinati che fanno tanto Happy America.Trasgressione e tradizione uniti ad altri ingredienti che mescolano comicità e action movie attirano spettatori di ogni età secondo dei parametri  consolidati negli ultimi anni di crisi al botteghino. Interpreti “giusti” per i ruoli a loro assegnati, la Aniston sempre brava nel suo ruolo finto soft di spogliarellista dal cuore d’oro.Storia che malgrado la patina volgarotta trasuda buonismo ( vedasi l’originale finale). Più che sufficiente per una serata in spensieratezza.

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