Making Of: recensione del nuovo film targato Festival del cinema di Venezia

L’estetica del “film nel film” del Making Of di Cédric Kahn fa sì che il film perda slancio e concentrazione dopo un’introduzione promettente.  Molti altri registi hanno cercato di realizzare le loro versioni di uno scavo o di un’esplorazione autoreferenziale del cinema in vari modi. Making Of è stato presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia di quest’anno. È il secondo lungometraggio dell’anno del regista Cédric Kahn.

Making of

Cosa dovrebbe essere il cinema e per chi dovrebbe essere fatto? È un dilemma familiare e sempre più terribile che affligge i sostenitori di un mestiere che deve fare i conti con la propria mercificazione ancor prima dell’inizio di un progetto. L’economia del cinema non è certo una novità, considerando che è stata la realtà di un mezzo basato sulla comunità legato alla redditività come unico mezzo di sostenibilità, e innumerevoli film hanno raffigurato il conflitto spesso teso tra contenuto vs. valutazione del rischio vs. entrate.

Il film uscirà nelle sale italiane giovedì 26 settembre 2024.

Making Of: trama

Simon (Denis Podalydes) è un famoso regista francese che sta per iniziare a girare il suo ultimo film su un gruppo di operai che si organizzano per proteggere il loro posto di lavoro dal trasferimento. Il primo giorno di riprese, si imbatte in vari problemi con il suo egocentrico protagonista Alain (Jonathan Cohen) e un giovane un po’ disinteressato a cui è stato commissionato di filmare un “making of” del processo di realizzazione del film.

Making Of

Viene avvicinato da una comparsa sul set, Joseph (Stefan Crepon), che consegna a Simon una sceneggiatura su cui sta lavorando. Alla fine della giornata di riprese, una coppia di produttori arriva insieme al suo collaboratore di produzione di lunga data Marquez (Xavier Beauvois), annunciando che ritireranno il loro milione di euro se non utilizzerà il finale più felice di una versione modificata della sceneggiatura su cui non ha mai accettato. Rifiutandosi di scendere a compromessi, viene rassicurato da Marquez che decide di trovare altre fonti di finanziamento, mentre la produttrice Vivian (Emmanuelle Bercot) lavora per allocare il budget a loro disposizione per pagare il cast e la troupe all’inizio delle riprese. Nel frattempo, Simon ha scelto Joseph per girare il documentario, che cattura la lotta estenuante per completare il film. Ma proprio quando le riprese si avvicinano alla fine, Marquez non riesce a ottenere i fondi necessari, gettando Simon e il suo cast impegnato nel caos.

Il trailer del film

Making Of: recensione film

Per il suo ultimo film (e seconda uscita del 2023), il regista tenta di espiare alcuni demoni con Making Of. Nonostante vi siano fugaci momenti di interesse, Kahn, forse inconsciamente, resuscita vecchi stereotipi hollywoodiani dei primi anni del sistema degli studios, creando una fantasia dello spettacolo per un mentore invecchiato e la sua banale collaborazione con un giovane e brillante novizio incaricato di catturare filmati documentaristici dalla travagliata produzione.

Making Of

Si ottengono le migliori idee del film durante il primo atto. Gli altri due fanno la stessa cosa, ma con alcune situazioni escalate che dovrebbero aumentare l’effetto comico e satirico del film, ma non ci riescono. Il motivo principale per cui ciò accade è che non si riesce a connettersi con i personaggi in alcun modo. C’è un senso di distacco causato dalla personalità autoreferenziale di Making Of. La struttura narrativa di Kahn rende molto difficile per lo spettatore trascorrere così tanto tempo con loro. Certo, alcuni sono destinati a essere disprezzati a causa della loro arroganza. Tuttavia non si percepiscono le emozioni così bene come si dovrebbe, a causa della mancanza di messa a fuoco del film.

In conclusione

Stancante, se non altro perché Making Of suona esattamente come innumerevoli conversazioni cinematografiche che abbiamo sentito prima. La speranza era che il regista Kahn riuscisse a rendere almeno un aspetto di questo film sul cinema interessante o appassionato. Invece che mettere in parallelo dirigenti senza cervello contro creativi presuntuosi della vecchia guardia che credono di essere al di sopra dei compromessi. Da qualche parte in questo stufato di elementi di base esiste ancora un miscuglio inebriante, ma Making Of è banale come il suo titolo.

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