La signora delle rose, dal 2 dicembre al cinema. Un film di Pierre Pinaud, con Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Côte, Marie Petiot e Vincent Dedienne.
La signora delle rose, che cos’è una rosa?
Rosa:
Genere di pianta appartenente alla famiglia Rosacee Rosoidee, si contano circa 150 specie. Comprende specie cespugliose, sarmentose, rampicanti, striscianti, arbusti e alberelli….
E tra queste 150 specie, molte sono state create da Eve Vernet, che ha ereditato dal padre un vivaio di rose, oltre che i suoi sogni. Ma il mondo delle rose, non è più quello di una volta, ormai si vendono sempre meno rose, ed Eve è costantemente sul filo del lastrico, con grandi ditte produttrici che le fanno pressioni per rilevare la sua ditta e il suo nome. Perchè Vernet, nel mondo dei petali, ha sempre voluto dire qualità, bellezza e innovazione.
Così, non potendo assumere operai, Vera (il da sempre fidato braccio destro di Eve) accoglie in azienda 3 persone, per un progetto di reintegro nel mondo del lavoro.
Ma proprio questi tre “disadattati” saranno il tesoro e faranno tesoro di Eve, dela sua esperienza e della sua passione, seguendola anche in quello che a prima vista altro non è che un piano folle: rubare una rarissima rosa dal vivaio nemico, per poterla ibridare e creare una nuovissima specie di rosa profumatissima e bellissima.
Tutto pur di poter tornare ad essere la signora delle rose.
Il trailer del film
Mio padre, mi ha lasciato tutti i suoi sogni, e le sue rose
Per ibridare, selezioniamo i migliori padri e le migliori madri, poi con molta attenzione raccogliamo i semi della fecondazione e li piantiamo. Ma il compito non finisce qui, ogni piantina va curata con amore, controllata costantemente, annaffiata, potata e soprattutto amata. Solo così avremmo delle rose bellissime, forti e maestose.
Un discorso che va oltre i fiori in questo film, una metafora che come Fred (uno dei tre operai) scoprirà, si adatta anche alle persone. La signora delle rose è un film più profondo di quello che appare. Un film sulla resistenza, sul coraggio e sull’amore. Amore nei piccoli gesti, magari banali, come ad esempio versare una scatoletta di fagioli in un piatto, anzichè porgerla direttamente nella scatoletta. Amore nei grandi gesti, come ad esempio rinunciare al sogno più grande di tutta la vita, per dare fiducia al sogno di un’altra persona.
Un film ben fatto, con un cast che funziona benissimo nella sua totale diversità e nelle problematiche individuali. Un film che scorre veloce, che ha qualcosa da dire e che lo dice in modo chiaro e semplice, e che poi lo sussurra piano, e solo i più attenti potranno sentirlo. Le seconde possibilità che si danno e che si ricevono e capire anche quando è il caso di smettere di accanirsi e dover imparare a lasciarsi andare.
La signora delle rose – Che soluzione? Non c’è soluzione.
La signora delle rose, un film che io mi sento di consigliarvi senza indugio, un film che va visto , e a cui poi si deve ripensare con più calma, per capire tutti i significati, che piano si svelano, come i petali di una rosa (come sono poetica.)
Il finale poi ci spiega che dietro un fiore, dietro quei minuscoli boccioli di colori e speranze, ci sono messaggi che quando riusciamo a decifrare, ci fanno commuovere.
Forse è per questo che i fiori sono da sempre messaggi e messaggeri…
Volete un altro film, sempre francese, sempre con profumi non solo di fiori?
I profumi di Madame Walberg, perchè a volte, un naso è tutto nella vita.