La città incantata, un film d’animazione giapponese del 2001 scritto e diretto da Hayao Miyazaki, prodotto dallo Studio Ghibli. Ha vinto un Orso d’oro alla 52 edizione del festival internazionale di Berlino e un Oscar per il miglior film di animazione.
La città incantata, un film che davvero incanta
Chihiro è una bambina di 10 anni. Si stà trasferendo, suo malgrado, in una nuova città con i suoi genitori. Mentre stanno viaggiando in auto, si ritrovano davanti a una specie di galleria, una porta, in un enorme muro. Mamma e papà vogliono percorre a piedi quel passaggio, spinti da una curiosità irrefrenabile, ma non Chihiro. Chiamatelo pure sesto senso, o senso del pericolo, ma la bambina sente, a pelle, che lì non si deve andare. Ma è solo una bambina che fà i capricci, agli occhi dei suoi genitori…
Quindi, tutti e tre si avventurano in questo strano passaggio. Un passaggio che conduce a un luogo incantato, un luogo che non convince del tutto, c’è qualcosa di stonato…
E Chihiro scoprirà ben presto cosa è a stonare, cosa è che non va in quel luogo, a prima vista così bello e profumato di cibo buono. E tra una strega, un drago, acqua termale ed enormi maiali Chichiro si ritrova a dover ricordare il suo passato, per riuscire a guadagnarsi il futuro, e scappare dalla Città incantata.
Il trailer del film
Tradizioni giapponesi e personaggi magici
Sembra un pò Alice nel paese delle meraviglie questo film, con la protagonista che crede sia tutto un sogno, i personaggi del tutto unici, e le cadute infinite durante tutto il percorso…
La città incantata ci regala personaggi unici che rimangono nel nostro immaginario, già dalla prima volta che li vediamo. Liberamente ispirato al romanzo fantastico Il meraviglioso paese oltre la nebbia della scrittrice Sachiko Kashiwaba, questo film è uno di quei film che ti entrano sottopelle e che ti lasciano qualcosa. Sensazioni forse, avvertimenti sussurrati. Poesie di immagini e suoni che si rincorrono per tutta la durata del film. Bizzarri personaggi che non si capisce fino in fondo se sono buoni o cattivi. Ne la città incantata, troviamo di tutto e di più, ma non perdiamo mai la gentilezza e l’educazione di Chichiro, che si prodiga in tutti i modi per essere d’aiuto e per salvare i suoi incauti genitori.
La città incantata – Resisti alle tentazioni
“Se non lavori, Yubaba ti trasformerà in un animale”
Yubaba è la strega che regna sovrana in questa micro città incantata, che comanda a bacchetta tutti e che minaccia chiunque non faccia subito quello che lei ordina. Una strega che è attaccatissima all’oro e ai tesori, una strega che ama solo il guadagno e il suo bambino, un enorme neonato gigante. E’ lei che decide tutto in questo micromondo e tutti le ubbidiscono perchè lei li tiene in pugno, in un modo o nell’altro.
Una tecnica impeccabile, rende questo film un piacere per gli occhi e per la mente.
Un film con un significato più profondo di quel che può apparire a prima vista, con similitudini e metafore visive della società di oggi, dove, se non lavori e produci non sei nessuno. Dove l’ingordigia vince sul buonsenso, e dove l’amicizia si può comprare con l’oro.
Tanti sono i significati che si possono attribuire alla Città incantata, ma il mio consiglio è quello di vedere il film, senza troppi pensieri, e godersi in pieno la magia, i colori e la poesia. Lasciatevi incantare, e lasciate fuori tutto il resto.
E non vi ho detto che c’è un drago in questo film!
La città incantata, dal film al bento
Prima di tutto… Lo sapete che cosa è un bento?!
In pratica è la versione orientale del pranzo al sacco, per farla semplice. Ma è anche il contenitore, nel quale il pranzo viene trasportato…
Nella città incantata, uno dei temi principi è il cibo, la sua preparazione e il mangiarlo, ed ecco che ho per voi una vera chicca:
In cucina con i bento dello Studio Ghibli, un ricettario capolavoro pubblicato da quei geni di Kappalab, che dopo In cucina con i film dello studio Ghibli, ci regalano anche le varianti da portare (e mangiare) sempre con noi!
Non è un semplice ricettario, è il voler creare la magia col cibo, è il voler far mangiare prima di tutto con gli occhi. Si perché in questo libro, non solo trovate ricette e idee per il pranzo, no no no.
Si inizia con una breve storia del bento stesso, poi si passa alla cucina vera e propria.
Trovate le istruzioni, passo passo per creare dei piccoli capolavori con il vostro pranzo.
Dal norimaki di pollo allo tsuta age di gamberi, dal teriyaki di zucca all’asazuke di ravanello, tutti, ma proprio tutti trasformati nei vostri personaggi preferiti.
La base è il riso, e non vi preoccupate, viene minuziosamente spiegato quale tipologia di riso usare, come farlo cuocere, e soprattutto, come riuscire a modellarlo, per creare nei vostri Bento, dei piccoli capolavori di arte culinaria.
Istruzioni, schemi e passaggi, tutti dettagliatamente disegnati, tutti meticolosamente descritti.
Una sezione finale in cui vengono svelate ricette della tradizione, spiegate passo a passo, in modo che riprodurle sarà facilissimo!
Ma non solo ricette, anche una piccola descrizione del film, in modo che vi venga voglia di rivedere il film!
Troverete ricette ispirate ai personaggi di:
- Il castello errante di Howl
- Il castello nel cielo
- La storia della Principessa splendente
- Kiki consegne a domicilio
- Il mio vicino Totoro
- Nausicäa della valle del vento
- Ponyo sulla scogliera
- Porco Rosso
- Principessa Mononoke
- La città incantata
Questo libro ha due difetti principali:
il primo è che impossibile decidere quale film dello studio Ghibli iniziare a trasformare nel nostro pranzo.
Il secondo è che una volta creato, il vostro pranzo sarà così bello che sarà un peccato mangiarlo!
Non vi resta che cucinare e poi mangiare davanti al film a cui il bento è ispirato… Oppure, cucinare con in sottofondo il film a cui il bento è ispirato!
Qualunque cosa decidiate di fare, aprire il vostro bento e trovarvi di fronte a un piccolo capolavoro sarà bellissimo.
Provateli tutti!
Questo film è bellissimo, mi ricorda un po’ coraline alla lontana. Rivedrò questi due film immediatamente , ho chiesto a Yubaba di darmi un po’ di oro e ha detto si sono ricco.
Attendo la prossima recensione nel frattempo gioco conto il mio oro
Beh i film dello studio Ghibli sono tutti dei gioiellini