In viaggio verso la libertà: Io sto con la sposa

Dal 9 ottobre nelle sale un viaggio clandestino raccontato attraverso un corteo nuziale… Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry.

Locandina del film

Locandina del film

Io sto con la sposa – La trama

Io sto con la sposa è un film che racconta di incontri, di sogni, di una grande voglia di libertà e di appartenenza a uno Stato ovvero nel possedere un senso di appartenenza.

Il giornalista italiano Gabriele Del Grande e un poeta palestinese siriano a Milano entrano in contatto con cinque palestinesi e siriani arrivati a Lampedusa in cerca di pace nel territorio italiano. I due, così, decidono di aiutarli nel realizzare il sogno e di condurli in un lungo viaggio sino in Svezia dove – finalmente – potranno assaporare quel senso di libertà che deve appartenere a chiunque.

Una scena del film

Una scena del film

Naturalmente questo viaggio non è legale e tanti sono i rischi che si corrono. Ma il gruppo prepara un piano praticamente perfetto: inscenare un corteo nuziale diretto in Svezia coinvolgendo una giovane e bella palestinese nei panni della sposa e altri amici fidati come invitati.

Il viaggio ora può iniziare!

Al gruppo aspettano quattro lunghi e intensi giorni di viaggio sino alla Svezia. Tante saranno le emozioni, le storie, le vite che si racconteranno: ricordi dolorosi, affetti lontani, sogni, desideri da realizzare. E noi, assieme a questo gruppo, veniamo a conoscere un’Europa quasi asettica vista attraverso le sue strade e le sue fredde stazioni che altro non sono se non non – luoghi dove nessuno appartiene a nessuno: si resta solo di passaggio.

Eppure il viaggio continua.. il corteo nuziale raggiunge la destinazione. Ma questo è solo l’inizio del viaggio.

Trailer del film

Il film

Io sto con la sposa, presentato fuori concorso nella sezione “Orizzonti” della scorsa edizione del Festival del Cinema di Venezia e diretto da Gabriele Del Grande, Khaled Soliman Al Nassiry e Antonio Augugliario è un docufilm forse unico nel suo genere. A renderlo tale è la sua produzione, ad esempio. Infatti, il film si avvale di una produzione dal basso: in soli due mesi (da maggio a luglio 2014) ben 2617 persone sparse in tutto il mondo hanno dato il loro personale contributo alla realizzazione del film arrivando, così, ad arrivare a 100mila euro.

Una scena del film

Una scena del film

Ma altrettanto particolare è la vera e propria realizzazione del film. Questo, infatti, può essere considerato un vero e proprio film on the road girato in presa diretta tra il 14 e il 18 novembre 2013.

Il film non è stato costruito su una sceneggiatura o sulla struttura dei personaggi ma si è pensato molto alle scene in cui i protagonisti potessero muoversi, agire, parlare e confrontarsi liberamente prendendo sempre più confidenza con la presenza fissa delle telecamere e degli operatori. Naturalmente ciò ha comportato ritmi di lavoro incessanti ed estenuanti per rivedere di continuo il girato e procedere con il montaggio.

Sul set del film

Sul set del film

Un docufilm interessante

Per gli amanti del genere documentaristico Io sto con la sposa è un esperimento assolutamente da vedere e da non perdere. È interessante per il tema trattato, attualissimo, per la sua struttura tecnica e per la storia che gli fa da sostegno. I registi, gli “attori”, gli operatori devono essere soddisfatti del proprio lavoro.. anche se, forse, l’unica pecca di questo documentario è che a volte rischia di risultare un po’ troppo statico, rallentato.. ma questo è sicuramente dovuto all’andamento del lungo viaggio realizzato per questo anomalo e fortunato corteo nuziale.

Ricordiamo che il film, presentato nella sezione Orizzonti – Fuori concorso alla 71° Mostra del Cinema di Venezia, si è aggiudicato tre dei premi collaterali che annualmente vengono assegnati durante il Festival: il Premio FEDIC, il premio HRNs  – Human Rights Nights Award per il Cinema dei Diritti Umani e il Premio di critica sociale Sorriso diverso Venezia 2014.

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