Koza nostra, una coproduzione italo-ucraina, arriva sui nostri schermi dal 19 maggio con la sua vulcanica protagonista.
Koza nostra, un film in coproduzione tra Italia e Ucraina
La storia ruota intorno alla figura di Vlada Koza (Irma Vitovskaya), una vulcanica donna ucraina che decide di trasferirsi in Sicilia accanto alla figlia Mariya e al genero carabiniere (Adriano Pantaleo) perché viene a sapere di essere quasi nonna.
La figlia però, stufa dell’invadenza della madre la caccia di casa e la povera donna viene fortunosamente raccolta da don Fredo Laganà (Giovanni Calcagno), un uomo con una professione sui generis.
Vlada si ritrova così a fare la governante all’uomo e ai suoi figli e con la sua incredibile forza di volontà cerca di portare un contributo positivo al ménage familiare.
Peccato che gli affari di famiglia necessitino di una ripulita , ma non con detersivo e olio di gomito…
Il trailer del film
Koza nostra: genesi del film
Giovanni Dota nella sua opera prima gioca bene le sue carte sposando l’immagine della governante salvifica alla Mary Poppins con lo stereotipo della donna ucraina invadente e ottima massaia. Il titolo gioca simpaticamente con il cognome della protagonista e l’organizzazione a cui fa capo il datore di lavoro della donna.
Il film si gioca tutto su una serie di equivoci che ruotano intorno alle figure burlesche e caricaturali non solo dei mafiosi ma anche della famiglia ucraina di Vlada come accade nella festa familiare che apre la storia.
Girato nei Carpazi , in tempi assolutamente non sospetti relativamente all’odierno conflitto tra Russia e Ucraina, il film è stato realizzato anche in Sicilia e nel Lazio.
Una storia fresca ed originale che fa sorridere , ma anche pensare e che sottolinea l’amicizia tra Italia e Ucraina.
E’ evidente che il film gioca su due ruoli stereotipati che giovano alla godibilità del film.
Da un lato la “governante” ucraina con il suo carattere vivace e forte (non a caso da semplice colf viene “promossa” al ruolo di vera e propria governante, decisamente più da protagonista) e dall’altro il “don” siciliano di turno coinvolto in affari poco puliti e loschi, ai quali rinvia con evidente gioco di parole lo stesso titolo del film.
Pare che il film tratteggi i caratteri dei due protagonisti principali con grazia e leggerezza e con uno sguardo di simpatia misto a sottile e piacevole ironia.
Bella recensione e sicuramente vivace ed interessante il film recensito.
Grazie Vincenzo spero ti possa piacere anche il film
Grazie Vincenzo spero ti possa piacere anche il film. Hai scritto un interessante commento