Creed III – L’esordio alla regia di Michael B. Jordan

Creed III è un film del 2023 che rappresenta l’esordio alla regia del protagonista Michael B. Jordan. Questo lungometraggio è il terzo capitolo della saga, spin-off di Rocky, Creed iniziata nel 2015. Il film uscirà solo in sala a partire da 2 marzo 2023 distribuito da Warner Bros.

Nel cast di comprimari troviamo attori già presenti nei capitoli precedenti come Tessa Thompson e Wood Harris e new entry come la nuova star Marvel Jonathan Majors. Da segnalare la grande assenza di Sylvester Stallone.

Creed III
Creed III

Creed III

Dopo aver confermato il titolo di campione Adonis Creed (Michael B. Jordan) decide di abbandonare il pugilato per dedicarsi alla sua vita familiare e alla gestione della sua palestra. La sua quotidianità viene sconvolta dall’incontro con un suo amico di infanzia, Damian “Dame” Anderson (Jonathan Majors), che dopo aver scontato la sua condanna in prigione è pronto a dimostrare quanto vale sul ring. Per chiudere i conti in sospeso Adonis sarà costretto a rimettersi i guantoni e tornare sul ring.

Il trailer del film

Una storia ben diretta ma che sa di già visto

Torna al cinema il franchise di Rocky, per la prima volta senza lo storico protagonista Sylvester Stallone che ha rifiutato di partecipare al film per divergenze creative. Vista l’importante assenza sarà riuscita la pellicola a riportarci nel mondo della boxe come ha fatto il franchise per interi decenni?

La risposta è si, Michael B. Jordan si carica sulle spalle la regia del film, prendendosi una responsabilità non da poco non essendo mai stato dietro la macchina da presa, riuscendo perfettamente a far trasparire il suo amore per questa saga e per la boxe donando al film una regia notevolmente acerba ma al contempo carica di emotività e conoscenza della materia d’origine. Nonostante l’assenza di Stallone tramite la regia di Jordan si viene ricatapultati nel mondo di Rocky che abbiamo sempre amato.

Le scene di combattimento, da sempre fondamentali nella saga, sono ben dirette e coreografate (eccezion fatta per una parte del combattimento finale che per la messa in scena risulta fuori contesto) i pugni che tirano i personaggi li senti tutti come anche le loro emozioni durante i combattimenti grazie a delle ottime interpretazioni.

Michale B. Jordan ormai il personaggio di Adonis Creed lo ha cucito addosso, e in questo film dove gli viene richiesta un interpretazione meno muscolare ma più impattante a livello emotivo risponde presente portando su schermo un Adonis Creed estremamente fallibile ma disposto a tutto pur di chiudere i conti con il proprio passato. Inoltre film dopo film la chimica con Tessa Thompson aumenta facendo sembrare la coppia più in simbiosi che mai, grazie anche all’introduzione effettiva della figlia Amara affetta da sordomutismo, tema toccato in modo molto marginale ma efficace.

La new entry del film è sicuramente il “Dame” di Jonathan Majors che rappresenta il passato di Adonis con il quale deve chiudere dei conti. Majors interpreta un personaggio in cerca di rivalsa dopo gli anni di reclusione, che si scontra con il protagonista prima a livello psicologico poi fisico, l’attore statunitense è impeccabile nel mostrare tutta la rabbia di cui è pervaso il suo personaggio. Un antagonista perfetto, sfaccettato al punto giusto tanto da empatizzarci molto nonostante la dubbia morale.

Creed III
Michael B. Jordan e Jonathan Majors in una scena del film

La parte narrativa è la più debole del film, se per un inizio inaspettato ricco di flashback interessati si intravedeva dell’innovazione più si va avanti con la trama più si scade nella banalità del solito film di pugilato. La struttura della narrazione è quanto di più schematico e prevedibile si possa scrivere, il tutto viene salvato da un’ottima messa in scena che aldilà dell’estrema prevedibilità permette di emozionarsi.

In conclusione Creed III è un film d’intrattenimento che funziona su tutta la linea, la regia di Michael B. Jordan è promossa, riesce ad esaltare ed emozionare quanto i precedenti e porta all’interno della storia finalmente un cattivo minimamente più caratterizzato. Non fosse stato per una sceneggiatura fin troppo banale questo terzo capitolo sarebbe diventato il migliore della saga, invece risulta un passo avanti al secondo e un passo indietro al primo.

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