Belli ciao è un film diretto da Gennaro Nunziante, che torna alla regia dopo Il vegetale (2018), e per farlo sceglie come protagonisti il duo comico di successo della televisione italiana Pio D’antini e Amedeo Grieco. La pellicola sarà distribuita in più di 500 sale a partire dal 1 gennaio 2022 da Vision Distribution.
Anche per il duo pugliese rappresenta un ritorno sul grande schermo dopo i due film del 2014, Amici come noi e Ma tu di che segno 6?.
Belli ciao
La trama del film è molto semplice, Amedeo è un farmacista di un povero paese della Puglia, la cui quotidianità è sconvolta dal ritorno del celebre amico di infanzia Pio, che nel mentre è diventato amministratore di un azienda nella ricca Milano. La pellicola si svilupperà sull’ormai storico conflitto tra Nord e Sud Italia.
Il trailer del film
Una commedia che sa di già visto
Il film si pone subito come socialmente impegnato, evidenziando svariati problemi del Bel paese in cui viviamo, come detto in precedenza soffermandosi sulla dicotomia di verghiana memoria tra Nord e Sud Italia. Ciò che ne scaturisce è un film estremamente anonimo, permeato da una narrazione pressoché inesistente, delle battute già sentite in questo genere di pellicole e un messaggio socialmente univoco “al Sud si sta meglio”.
Gennaro Nunziate fallisce su tutta la linea il chiaro tentativo di bissare i successi ottenuti con Zalone. Al contrario dei lavori precedenti questo film non ha nulla di originale, segue pedissequamente tutti gli stilemi del genere riuscendo a strappare ben poche risate. Una pellicola che dà la percezione allo spettatore di qualcosa di visto e rivisto.
Il tentativo di confronto tra Nord e Sud dai vari punti di vista (sociale, culturale, economico) risulta ridicolo a fronte di un finale che incensa il meridione condannando quella Milano grigia e cattiva senza fornire un confronto ad armi pari.
Il film prova a lanciare ulteriori spunti, ad esempio con il personaggio della moglie di Pio interpretato da Lorella Cacciatore si accenna una critica sul mondo dei social network ma purtroppo anch’essa risulta sterile e superficiale.
Come l’accenno al fenomeno Hikikomori sempre più dilagante in Italia, incarnato dal figlio di Pio purtroppo ritratto solamente in due scene.
Perché vedere Belli ciao
L’unica cosa che realmente funziona all’interno della pellicola sono i due protagonisti, si percepisce la loro secolare amicizia e l’intesa dal punto di vista artistico. Sono stati bravi assieme al regista e agli sceneggiatori a non cadere nella trappola di creare un film pieno di sketch, al contrario di molti fenomeni provenienti dal web e dalla televisione i due hanno confezionato una pellicola che da questo punto di vista funziona.
Purtroppo è mancata quella tipica comicità irriverente che contraddistingue il duo che, se dosata bene, avrebbe dato una marcia in più ad un film stantio.
è molto semplice
Il segreto della creatività è saper nascondere le fonti della tua ispirazione