La Cineteca di Bologna non è nuova alle imprese audaci, e quest’ultima lo è in modo particolare: raccogliere tutte le opere di Jean-Luc Godard in un unico enorme ciclo di proiezioni, che sono iniziate il mese scorso e proseguiranno fino a giugno.
Il titolo è suggestivo – “Jean-Luc Godard, compositore di cinema” – ed allude anche alle analogie con la musica riscontrabili nel suo cinema.
Ed il programma è ovviamente enorme, considerata la prolificità dell’autore in questione: nel complesso si potranno vedere tutti i suoi 140 film, distribuiti tra il Cinema Lumière in via Azzo Gardino e la sede della stessa Cineteca in via Riva di Reno.
A quanto ne so è in assoluto la prima volta che viene dedicato un ciclo così completo a Godard, e fa piacere che avvenga in Italia: per la maggior parte di tali film, temo, questo ciclo sarà probabilmente l’unica occasione che abbiamo per vederli.
(Photo Credits: modisti.com)
Personalmente mi fa ancora più piacere che avvenga a Bologna – visto che abito qui – anche se devo fare mea culpa perché finora sono riuscito ad assistere ad uno solo degli eventi in programma, quello inaugurale del 4 febbraio scorso.
Ma ne è valsa davvero la pena, perché è stato qualcosa di inconsueto e forse irripetibile: la proiezione delle immagini di Alphaville (1965), senza sonoro, e con l’accompagnamento dal vivo del William Parker Double Quartet.
Che poi era qualcosa di più che un accompagnamento: si tratta infatti di una composizione che William Parker aveva concepito già dopo aver visto il film negli anni ‘70, suggestionato dalle riflessioni sul linguaggio umano in esso contenute.
La composizione poi fu anche incisa in una versione ridotta (vedi a questo proposito la recensione di “Alphaville Suite” su jazzitalia.net) ma solo in questa occasione è stata presentata in forma completa, dal vivo, ed abbinata alla visione della pellicola.
Nel complesso, è stata una performance di eccellente livello anche grazie agli interventi vocali di Cristina Zavalloni.
Il film in sé è strepitoso, cosa ve lo dico a fare: ambientato in un futuro orwelliano nel quale tutti i codici della comunicazione sono ribaltati, e con protagonista un personaggio che lavora per il “Figaro-Pravda”.
In particolare c’è una frase di Alphaville che più di ogni altra mi sembra riassumere il senso del film, e forse anche un tratto comune all’intera opera del regista, quindi vorrei lasciarvi con questa:
“Tutto è già stato detto, a meno che le parole non cambino significato” (è da un mese che questa frase mi rimbalza in testa, e più ci penso più mi convinco che Godard aveva capito tutto).
Per il resto, vi rimando al calendario completo della rassegna sul sito della Cineteca di Bologna.
davvero una bella notizia!
se fossi a bologna ci andrei di corsa!
“Tutto è già stato detto, a meno che le parole non cambino significato” mi sembra la frase adatta a questi tempi…anche di cinema malsano
mi sa che prima di giugno una scappatina a bologna ce la posso pure fare, con questo articolo mi hai messo una curiosità assurda…
brava! dai che organizziamo la visione di gruppo 😀
Io ci sto.
Potremo organizzare la squadra d’attacco di cinemio che s’incontra in un evento del genere.
Sarebbe fantastico ;).
Ovviamente poi pubblichiamo tutto qui sul blog, dalle foto ai video, e ai messaggi n tempo reale con i nostri canali social!
Non posso assolutamente mancare, dato che il mio professore di filmologia (purtroppo venuto a mancare precocemente) era un grande critico-fan di Godard!
Nel caso offro ospitalità 🙂