Alice, compagnia Momix. Dopo due anni di rinvii, debutta il 28 settembre 2022 al Teatro Lirico Giorgio Gaber. Sarà in scena fino al 16 ottobre, per poi spostarsi in altre città.
Momix presenta Alice
Alice nel paese delle Meraviglie, da sempre fonte di ispirazione, di pazzia e di contraddizioni. C’è un po’ di Alice in ognuno di noi, che sia la tirannia della regina di cuori, o il ritardo cronico del Bianconiglio.
Alice, fonte di creatività, fonte di spunti e di idee.
E Moses Pendleton, già creatore di mondi immaginari e fantastici, non poteva resistere al richiamo del paese delle meraviglie. Così, con i Momix, porta in scena la sua versione di Alice. Dal 28 settembre 2022 al Teatro Lirico Giorgio Gaber, Milano. Tra danze, oggetti scene ed effetti ottici sul palco vediamo la sua personale interpretazione del grande classico di Lewis Carroll.
«Non ho intenzione di raccontare l’intera storia di Alice ma di usarla come punto di partenza per l’invenzione – ha spiegato Pendleton -. Penso che “Alice“ sia un’opportunità per scoprire fin dove arriva la fantasia dei Momix. Con questo spettacolo voglio raggiungere sentieri inesplorati nella fusione di danza, luci, musica, costumi e proiezioni. Vedo “Alice“ come un invito a fantasticare, a sovvertire la percezione del mondo, ad aprirsi all’impossibile…»
Questa la premessa.
Una ventina numeri, anzi, direi più una ventina di scene, di fotografie che si susseguono sul palco, cambiando ogni volta musiche, personaggi e momento. Physical theatre di sequenze e personaggi che creano la personale visione di Pendleton, in cui incontreremo le Alici, i bianconigli e altre creature basate sulla storia di Alice.
Alice si, sulla carta
Lewis Carroll lo scrisse, Walt Disney ne fece un cartone animato (diventato un grande classico), Tim Burton lo trasportò in una spettacolare pellicola (con tanto di sequel). Ecco, dimenticatevi tutto. Dimenticatevi tutto quello che sapete su Alice, tutto quello che avete visto prima.
Perché l’Alice dei Momix, é un’opera visionaria dell’unico Matto accreditato, il coreografo Moses Pendleton. Se usi Alice in Wonderalnd solo come pretesto per portare in scena uno spettacolo, e i tuoi personaggi non hanno niente di Alice, io rimango spiazzata. Ci sono molte Alice, ci sono branchi di conigli, ci sono personaggi un pò ambigui (di cui io non ho colto il personaggio a cui sono ispirati). Insomma c’è di tutto e di più, ma a me manca la magia originale.
Ballerini in scena, costumi “caserecci”, musiche che si susseguono in una quasi fastidiosa cacofonia. Bravi i ballerini, si vede lo sforzo e l’impegno che ci mettono, ma per me il risultato non è sorprendente, c’è sempre qualcosa che stona, un ritardo visibile nei passi di danza. C’è confusione in scena, ci sono cose che succedono, slegate completamente l’una delle altre. Proiezioni già viste, bambole ambigue su enormi lenzuoli, costumi riciclati e piuttosto dozzinali, ma di effetti speciali nemmeno l’ombra. La parte meno convincente il brucaliffo, che sembra solamente una lezione ginnica anni 80, con queste sfere enormi; ma anche la parte con le due regine (forse di cuori? mistero) che si muovono ambiguamente sul palco, letteralmente calpestando due uomini.
Che dire.
Sarò io che non capisco. Indubbiamente sarò io che non ho minimamente capito l’intenzione della regia. Ma perché chiamare uno spettacolo Alice, se poi di Alice non riusciamo a ritrovare niente?
Alice dov’è, com’è, perché?
In sala gli applausi fioccano, lo spettacolo piace a tutti, ma non a me.
Sono desolata, per me è un enorme no.
Anteprima dello spettacolo
Momix: qui le date della tournèe
28 settembre / 16 ottobre
MILANO
Teatro Lirico
18/20 ottobre
SAN DONA’ DI PIAVE
Teatro Astra
22/23 ottobre
THIENE
Teatro Comunale
26/30 ottobre
NAPOLI
Teatro Bellini