The final destination 3D: al cinema c’è di meglio

D’accordo lo ammetto, non è il genere di film che amo e se ci sono andata è solo perchè sono stata invitata. Però ho l’impressione che The Final Destination 3D non abbia convinto neanche gli amanti del genere. Vuoi sapere perchè?

La trama


In una gara automobilistica Nick ha una premonizione di un incidente stradale mortale con molte vittime tra il pubblico e convince la sua ragazza Lori e i suoi amici Janet e Hunt a lasciare il posto. Con loro escono la guardia di sicurezza, un uomo razzista, una madre con i suoi figli e un meccanico, che, a differenza della premonizione, si salvano.

Quando però il razzista e la madre dei bimbi muoiono in due incidenti misteriosi e inquietanti, Nick capisce che la morte sta cercando i sopravvissuti e con Lori cerca di rompere la catena di eventi mortali e sopravvivere. Ma il destino non li aiuta.

La serie

Solo oggi leggendo un articolo sul film scopro che questo è nientemeno che il quarto della serie: io, che i film con troppo sangue li vedo con le mani sugli occhi pronta a coprirli, mi ero fermata al primo, che vista l’originalità del tema, aveva avuto un notevole successo.

Spulciando qua e là ho poi scoperto che il secondo è definito da molti il migliore mentre il terzo è passato senza lasciar traccia. Prima di parlare del quarto, annuncio che i produttori stanno già lavorando al numero cinque che uscirà a fine 2011.

La locandina del film

La locandina del film

Un film deludente con l’aggravante del 3D

Ad onor del vero dico che la prima parte è davvero ben fatta. La scena iniziale della premonizione durante la corsa automobilistica è molto avvincente e il 3D la rende ancora più realistica. Ma sto parlando dei primo 10 minuti, perché già a partire dai successivi titoli di testa (uno pseudo cartone animato con scheletri che simulano morti improvvise e sangue finto che ti galleggia davanti agli occhi) il livello comincia a calare drasticamente.

Certo quello che tiene in tensione è il senso di ansia provocato dalla ricerca del protagonista e della sua fidanzata di salvarsi da ciò che sembra inevitabile, ma chi ha visto i precedenti della serie sa che il fulcro del film è proprio questo.

Il problema è che non c’è altro. Le morti, con annesse budella che volano dappertutto, risultano quasi comiche (e lo dice una che è facilmente influenzabile), i dialoghi sono a dir poco banali e, a partire dai quattro protagonisti, è tutto una passerella di ragazzine che sembrano uscite dal concorso di bellezza della scuola e bellocci superpalestrati.

Si salva appena solo la scena metacinematografica, con il pubblico in una sala che guarda un film catastrofico in 3D.

Il tutto per una durata che tra titoli di testa e di coda non supera l’ora e mezza! Certo a confronto le due ore e mezza di Robin Hood sono forse eccessive, ma 10 euro per un film in 3D che ha quasi la durata di un telefilm mi sembra davvero un furto!

una scena del film

una scena del film

2 Comments

  1. Romolo Ricapito
  2. antonella molinaro

Leave a Reply