Steel Rain _ Uno Spy movie che riunisce le Coree

Steel Rain è un film del 2017 diretto da Yang Woo Suk, con protagonisti Jung Woo Sung, Kwak Do Won, Kim Kap Soo e Kim Eui Sung.
Il film è tratto da un webtoon, ovvero un fumetto online, del regista stesso. Inoltre è disponibile su Netflix dal 2018.

Steel Rain
Il poster del film Steel Rain

Steel Rain

Eom Chul Woo è un ex spia della Corea del Nord a cui viene affidato il compito di uccidere due comandanti ritenuti colpevoli di un possibile colpo di stato, che potrebbe fare scoppiare una guerra contro la Corea del Sud. Durante la missione però, il leader Kim Jong Un viene gravemente ferito durante un attacco missilistico, così, Eom Chul Woo decide di portarlo in
salvo al Sud dove assieme al diplomatico sudcoreano Kwak, tenterà di non fare scoppiare una guerra tra le due nazioni…

Solo la paura della guerra può unire due nazioni?

Steel Rain è stato scelto per la serata inaugurale del 20° Far East Film Festival. È un film thriller a carattere politico, che sul grande schermo divide e unisce le due Coree. La divisione delle due nazioni è da sempre interesse comune, qui si affronta tutto in modo abbastanza verosimile.

La Corea del Nord è rappresentata dall’uomo senza pietà, senza sentimenti,
senza umorismo e soprattutto anti capitalista. Al contrario la Corea del Sud è invece più aperta, più emotiva e più “americanizzata”. Ed è proprio questo a creare l’odio profondo dei nordisti verso quelli del Sud, questo legame con l’America proprio non riescono a mandare giù.


Quando però Eom Chul Woo arriva al Sud, anche se non in vacanza, si rende conto che sono solo degli stupidi stereotipi creati da persone il cui unico scopo è fare guerre. Nasce un’amicizia tra lui e Kwak, un uomo del Nord che arriva a fidarsi di un uomo del Sud.
Sembrerebbe assurdo o inconcepibile per alcuni, eppure Nord E Sud fanno parte della stessa bandiera. A differenza di altri film però, ove soltanto la Corea del Nord ha la nomea di “malvagio”, stavolta vengono a galla anche alcune atrocità del Sud, con un accenno a Chun Doo Hwan, ex presidente sudcoreano che autorizzò il massacro di diversi civili.


Più che un film, secondo me, è una lezione di storia che tramite una spy- story e scene di combattimento, nasconde alcune domande. Quando le due Coree potranno finalmente riunirsi? È mai possibile che ad oggi l’unica riunificazione avvenga solo tramite il cinema?

Una scena del film Steel Rain
I due protagonisti in una scena del film

Chi è Yang Woo Suk?

Prima di diventare regista, era ed è tutt’ora un fumettista, la cui definizione in Corea è manhwaga, a differenza del Giappone che utilizza il termine mangaka. Il suo primo successo da regista avviene nel 2013 con il film “The Attorney“, che ad oggi è l’ottavo film coreano più venduto di tutti i tempi e molto apprezzato dalla critica mondiale. Per i suoi film, il regista ha
dichiarato “sono interessato ai film che raccontano storie di persone che lottano coi conflitti del mondo esterno“. Quando decise di produrre il suo primo film The Attorney, ebbe molti problemi dovuti al clima politico molto sensibile, tuttavia però con l’aggiunta nel cast di Song Kang Ho, attore già riconosciuto in tutto il mondo, i problemi scomparvero permettendo al regista di vincere numerosi premi. Insomma, un regista cui piace raccontare storie di vite vissute in chiave realistica in un contesto socio culturale sempre al limite.

Il regista Yang Woo Suk
Il regista Yang Woo Suk

Curiosità

Nei giorni in cui Kim Jung Un, il dittatore nordcoreano, annuncia lo stop dei test missilistici, Steel Rain esce allo scoperto, quasi come una coincidenza voluta. L’uscita su Netflix non era stata nemmeno prevista, ma dato l’enorme successo avuto in patria venne deciso di espatriare il film ad un pubblico più vasto. Il regista ha dichiarato inoltre che nell’estate del 2020 dovrebbe uscire il sequel, Steel Rain 2: Summit, ma dati i problemi causati dal covid-19 l’uscita potrebbe slittare.

Una scena del sequel
Una scena tratta dal sequel di Steel Rain

Giudizio personale su Steel Rain

Se vi piacciono le spy story, gli Action movie orientali e i thriller fatti bene, non potete perdervelo. Un film che racconta un evento che potrebbe realmente accadere, senza giudicare nessuno e senza sfociare in discorsi politici noiosi. Con una trama per niente complicata da seguire, il regista prova a spiegare quali effetti potrebbe causare una guerra nucleare.

A metà tra Il fuggitivo e Brothers of War, unisce discorsi politico-sociale a scene d’azione e di combattimento come solo gli asiatici sanno fare. Dà spazio sia alla paura di una guerra imminente, sia ad un forte legame tra due persone provenienti da nazioni e ideali diversi. E il fatto che i due abbiano lo stesso nome è significativo dal punto di vista emotivo.
Due uomini, un solo destino, la ricerca di un Paese riunificato. Gran bel film e ottime le interpretazioni e soprattutto un film coreano al 100×100, non inquinato da scene Hollywoodiane alla “Attacco al potere“. Guardatelo, perché ne vale veramente la pena.

Se il film ti è piaciuto, dai uno sguardo alle altre nostre recensioni “orientali” come Snowpiercer e gli altri articoli della mia rubrica.

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