Andrzej Wajda è morto da quasi tre anni novantenne. Polacco, il regista ha vissuto tutte le trasformazioni sociali e politiche del suo paese dall’occupazione nazista, al regime comunista, i movimenti sindacali e infine l’ultima stagione della nazione, membro della comunità europea e con un’economia vivace e in crescita. Powidoki – Il ritratto negato è l’ultima pellicola firmata dal regista
Powidoki – Il ritratto negato
In ogni stagione politica della Polonia Wajda ha sempre mantenuto la schiena dritta e ha lottato per esprimere il suo pensiero anche e soprattutto durante il regime. Pur scomodo e non liberissimo di esprimersi a causa dei forti veti censori, il regista è stata una voce importante per gli intellettuali e un nome che gli appassionati di cinema ricorderanno.
Powidoki – Il ritratto negato è l’ultima pellicola firmata da Wajda già presentata in diverse rassegne cinematografiche con ottimo esito ed ora finalmente in uscita nelle sale italiane a partire dall’undici luglio.
Il periodo non è propizio ma chi è un cinefilo autentico saprà comunque cogliere l’occasione di gustare l’ultima opera del regista, crepuscale e malinconica eppure malgrado la fine tragica sempre aperta un destino migliore per chi resta.
Il protagonista della storia è un celebre artista Władysław Strzemiński, forse uno dei pittori polacchi più talentuosi. Nato in Russia l’uomo si trasferisce in Polonia con la moglie Katarzyna Kobro e dà al paese lustro con le sue opere pittoriche ma anche con il suo pensiero teorico.
Il trailer del film
Strzemiński è il portavoce della teoria dell’unismo concepita con la consorte anch’ella artista. Secondo detta teoria alla quale il pittore giunse attraverso il cubismo e ilsuprematismo , occorreva stabilire una unità organica di trama, colore e composizione. Tra il 1926 e il 1929 l’artista eseguì quadri su due colori e tonalità mentre in successive composizioni (1930-34) la superficie di sfondo è coperta da colori vibranti che quasi anticipare le ricerche ottico-cinetiche.
Artista rivoluzionario, l’uomo insegnava all’accademia di Łódź e le sue lezioni erano frequentatissime nonché apprezzate.
La forza di un artista
Powidoki – Il ritratto negato parte dal principio della parabola discendente del pittore. L’artista entra in collisione con il nuovo regime a causa delle sue idee in campo pittorico poiché si vorrebbe da lui una maggiore aderenza ai canoni dettati dal partito ma al fiero rifiuto di uniformarsi si passa all’emarginazione di Strzemiński. Le lezioni in facoltà sono sospese e gli è vietata qualsiasi occupazione alternativa mentre i suoi quadri esposti subiscono seri danni a causa di un blitz voluto dagli uomini del partito al potere. Tuttavia pur menomato ( privo di un braccio e una gamba), lasciato solo da tutti e costretto a leccare nel piatto il poco brodo lasciato dall’avida padrona di casa che si rifiuta di dargli da mangiare perché non riceve la pigione, Strzemiński non si piega fino alla tragica conclusione.
Rigoroso e attento nella ricostruzione dei fatti, forse verboso secondo lo stile della cinematografia dell’est , il film di Wajda è un omaggio a chi pur nel bisogno continua nella sua lotta verso la libertà di pensiero anche a costo dell’estremo sacrificio :“Libertà va cercando, ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” faceva dire padre Dante a Virgilio per spiegare il gesto compiuto da Catone l’Uticense. Novello Catone anche il pittore polacco ricordato da Wajda lascia l’esistenza tragicamente dando un’ultima lezione di vita.
Film per cinofili ma anche per chi ama la storia contemporanea o l’arte, film per chi ama le grandi storie senza effetti speciali ma che fanno uscire dalla sala gratificati.