Ben lontana dalla favola disneyana e dal libro di Collodi arriva al cinema il 4 dicembre Pinocchio di Guillermo del Toro affiancato da Mark Gustafson, per poi sbarcare su Netflix il 9 dicembre.
Pinocchio
Una storia diversa quella narrata da Guillermo Del Toro, lontana dalle storie su Pinocchio al quale siamo abituati. La vicenda si svolge nel periodo fascista poco dopo la prima guerra mondiale. Geppetto, noto artista e falegname ha perso il figlio Carlo durante un bombardamento della prima guerra mondiale.
Geppetto è in lutto da quel momento, nonostante siano passati 10 anni non è ancora riuscito a superare quel vuoto lasciato dal figlio. Una creatura extraterrena lo vede piangere davanti alla tomba del figlio e decide di graziarlo con un regalo. Da un semplice burattino prende vita Pinocchio, un bambino di legno con l’anima in prestito. La creatura darà al grillo che abitava dentro il cuore del burattino di vegliare su di lui.
Geppetto proverà a mettere Pinocchio in riga ma combinerà molti guai…
Il trailer del film
Una storia sconvolta ma originale
Non si può dire che Guillermo del Toro non sia un visionario ed un regista geniale. E’ riuscito a stravolgere la storia di Pinocchio mantenendo il cuore originario. In un mondo di repliche è riuscito a dare una nuova linfa ad una favola che tutti conosciamo. Una versione fascista della vicenda, visivamente in stop-motion: una scelta alquanto bizzarra ma riesce a mantenere il tono di cupezza e l’anima fantasy.
A questo giro magari non avremo il vecchio Mangiafuoco ma il podestà e Lucifero non sarà un asino ma una persona che ha seguito gli ideali fascisti. Un personaggio nuovo è Spazzatura, che nell’originale non esiste. E’ una scimmia trattata proprio come Spazzatura dal suo padrone, Conte Volpe, che aiuterà e starà vicino al nostro protagonista. Guillermo Del Toro è riuscito perfettamente ad incastrare la storia nel fascismo, dandogli una vita del tutto nuova.
Pinocchio, però, parla di temi senza tempo: il rapporto padre figlio che non è sempre facile e c’è bisogno di adattarsi e confrontarsi. Geppetto pur essendo un uomo che arriverebbe in capo al mondo per Pinocchio ( e l’ha ampiamente dimostrato), all’inizio non l’accetta per quello che è.
Vuole quasi plasmarlo ad immagine di Carlo, il figlio defunto. Pinocchio non è un figlio ubbidiente quanto Carlo anche se c’è del buono anche in lui ma ha un modo diverso di dimostrarlo. All’inizio il nostro protagonista è inconsapevole di come gira il mondo. Un viaggio quello di Pinocchio e Geppetto necessario per amare l’altro e apprezzarlo. Questo percorso era necessario per entrambi per capire come amarsi a vicenda. Pinocchio non è la solita favola a cui siamo abituati ma offre tanti spunti di riflessione. E’ un film maturo ma adatto ad ogni età.
Pinocchio è un film da vedere. Il nostro consiglio è quello di vederlo al cinema per ammirare ogni dettaglio dei modellini della stop-motion. Per i più pigri, il film uscirà anche su Netflix il 9 dicembre.