Recensioni film: “A prima vista”, hai mai pensato di perdere e riacquistare la vista?

Perdere la vista. Vivere nel buio, nella rassegnazione dell’oscurità, nell’oblio di un buco nero senza via d’uscita. Il senso di malessere insito in un soggetto non vedente è impossibile da comprendere, descrivere o immaginare. Questa è la storia di Virgil (Val Kilmer), che nonostante la sua cecità vive in modo impeccabile, tra il lavoro e la vita quotidiana con l’amata sorella. È un massaggiatore cieco che nonostante un’esistenza monotona e ripetitiva, non si limita a vivere, ma vive. Vive con leggerezza nella sua triste serenità. È assolutamente autonomo: prende l’autobus per andare a lavoro, riesce a camminare autonomamente per strada e riconosce angoli, pericoli, cose o persone pur non vedendo.

La sorella assume un ruolo materno nel film, al punto di essere gelosa quando lui conosce una ragazza e se ne innamora. Lei è una cliente del centro massaggi che coinvolta emotivamente dalla seduta, inizia una conversazione che si tradurrà in interesse reciproco.

La loro relazione diventa seria e si trasferiscono a New York. La vita di entrambi subisce un cambiamento radicale quando lui si sottopone ad un intervento chirurgico di correzione totale della vista. Finalmente torna a vedere. La confusione iniziale perdura fino a quando inizia a memorizzare immagini e a vedere bene. Poi tutto cambia, in peggio.

Critica

Un film leggero ma pesante allo stesso tempo. Storia vera drammatica, romantica ed emozionante. Nel film si affronta una tematica particolarmente toccante nel buio della cecità. Virgil, fin da piccolo crede che non riacquisterà mai la vista, e acquisisce le capacità necessarie per sopravvivere autonomamente e in modo autosufficiente.

Sviluppa gli altri sensi in modo lodevole, in particolar modo utilizza il tatto per riconoscere oggetti, forme, persone. Una volta riacquisita la vista, perde completamente il senso della realtà. Cose che prima erano riconoscibili per lui, diventano irriconoscibili perché non aveva mai avuto la possibilità di vedere ciò che toccava. Ora può toccare e vedere la realtà.

Il tempo però, lo rende capace di acquisire tutte le informazioni necessarie per vedere, guardare e capire. Emozionante la scena del bacio sotto la pioggia. Il significato del film è presto detto: dare importanza anche al superfluo, apprezzare la vita e la vista. Vedere per credere.

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